Il teatro di Ascoli Piceno è stato scavato in più riprese a partire dal 1932, anno in cui venne rintracciata parte della cavea e uno degli ambienti modulari che completavano il complesso dei vani relativi alla scena. Nella realizzazione del teatro venne sfruttato il pendio del colle dell’Annunziata con la cavea costruita su piloni ed arcate solo in parte fuori terra, con la scena orientata a nord e con l’orchestra collocata al limite del piano prossimo al pendio del colle. Completano l’edificio una serie di vani, simmetrici rispetto all’asse centrale del teatro, caratterizzati da due ambienti absidati posti alle due estremità. Il teatro, in cattivo stato di conservazione, ha restituito solo parte delle strutture relative ai muri radiali e a quelli degli ambulacri (Pasquinucci 1975, pp. 43-49; G. Tosi, Gli edifici per spettacoli nell’Italia romana, vol. I, Roma 2003, pp. 326-327). Ben conservato risulta, invece, essere il vano absidato a N-O della scena, caratterizzato da una pavimentazione in sectile. L’intera struttura viene datata, su base archeologica, ai primi decenni del I secolo a.C., periodo che coincide con la deduzione della colonia di Ascoli. Sono noti, ad ogni modo, una serie di interventi di restauro da datare all’età augustea e flavia. Tra gli interventi relativi a questa fase cronologica ricordiamo la ristrutturazione dell’ambiente absidato sopra citato con la successiva messa in opera della pavimentazione in opus sectile (Pianta da Bianchi, Masturzo 2006, fig. 1).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Ambiente absidato 1: vano di forma rettangolare con abside, rintracciato a nord-ovest della scena. Del vano si conservano solo le pareti del lato ovest e parte del rivestimento pavimentale in sectile dell’abside. Non è nota la destinazione d’uso dell’ambiente che venne ampiamente ristrutturato, in base all’analisi delle tecniche murarie, nel corso della seconda metà del I secolo d.C. (Pianta dell’ambiente da Bianchi, Masturzo 2006, fig.4).
Lunghezza: ca.13 m – Larghezza: ca.8 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1932
Teatro Romano,ambiente absidato N-O, sectile
Parte dell’ambiente: abside Rivestimento con scansione: a copertura unitaria? Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Pavimentazione in sectile, relativa all’abside dell’ambiente in esame, conservata in limiati lacerti. La malta di allettamento, su cui poggiano le lastre in marmo, ha restituito, ad ogni modo, le impronte delle lastre che permettono una lettura dello schema geometrico impiegato nella decorazione del vano. Il rivestimento non è stato rintracciato nel restante spazio dove recenti indagini hanno riportato alla luce un piano in malta da associare agli strati di preparazione di un pavimento non più conservato. Il sectile viene datato, in base all’analisi archeologica e stratigrafica delle strutture in fase con esso, all’età flavia.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Bianchi F./ Masturzo, N. 2006, Il pavimento del teatro romano di Ascoli Piceno, in Atti del XI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Ancona, 16-19 febbraio 2005), Tivoli , pp. 671-674, figg. 4-6.Pasquinucci, M. 1975, Il teatro, in Asculum I, Pisa, pp. 48-49.