Tra il 2007 ed il 2008 la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio ha condotto un’indagine in piazzetta Pescheria 12, in occasione di uno scavo per la realizzazione di un’autorimessa con impianto automatizzato di parcheggio. La zona, per quanto compresa entro l’ansa del fiume Adige, non aveva restituito fino ad oggi alcuna testimonianza di rilievo se si fa eccezione di una nota contenuta nella Carta Archeologica di L. Franzoni che menziona resti di piastrelle marmoree di vari colori e qualità e cinque frammenti di un rivestimento musivo. L’intervento ha messo in luce una struttura residenziale privata appartenente per lo più all’epoca romana. Si riconoscono almeno due fasi: la più antica è rappresentata da tre muri che individuano due ambienti ubicati nel settore centro-occidentale del locale. Il vano più settentrionale era rivestito da un bell’intonaco a fondo bianco sul quale erano state spruzzate “gocce” di colore nero, verde e rosso. L’ambiente più meridionale non ha restituito alcuna struttura dalla quale ricavare ulteriori informazioni anche perché ampiamente rimaneggiato da tagli successivi; era però pavimentato da un cementizio all’interno del quale erano state immerse, in posizione orizzontale, sporadiche lastrine in marmo levigato. E’stato notato che il cementizio si appoggiava alle strutture murarie della I fase, obliterandone in parte le intonacature. Una pavimentazione musiva in tessellato monocromo nero con inserti, invece, è emersa nella zona est e sebbene fosse evidente che non presentava alcun punto di contatto con le strutture del settore centro occidentale, è stata comunque avanzata la possibilità che potesse essere già in uso nella I fase, continuando poi ad essere impiegata durante la stesura del cementizio con inserti e poi almeno fino al momento dell’abbandono del complesso. L’edificio molto probabilmente è rimasto in uso dalla metà del I sec.a.C. fino al periodo tardoantico (IV sec.d.C.) (la planimetria è tratta da Rinaldi c.s.).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (2° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Ambiente 2: vano di forma rettangolare le cui misure conservate sono m 3 di lunghezza per m 2 di larghezza; il vano è pavimentato da un tessellato monocromo nero con inserti litici, diviso traversalmente da una fascia partizionale bianca, a scandire forse una diversa funzione delle due porzioni di superficie decorata, secondo una prassi frequente in Cisalpina in età tardo-repubblicano augustea e indicatrice di una funzione di alta rappresentanza dell’ambiente.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (2° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 2007 – Ente responsabile: SA PD
Domus di p.tta Pescheria, vano 2, tessellato nero con restauri antichi
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Superficie in tessellato monocromo nero con filari di tessere di 1 cmq disposti in ordito obliquo, punteggiato da inserti litici disposti in modo abbastanza regolare; la superficie è interrotta nel senso della larghezza da una fascia partizionale larga cm 0.50 in tessere bianche. Il pavimento presenta almeno sette interventi di restauro antico, eseguiti con ogni probabilità nel lungo periodo di utilizzo del pavimento, dal momento della sua stesura (metà del I sec.a.C.) fino all’abbandono del complesso edilizio. Immagine rivestimento da RINALDI 2011, fig. 3.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (2° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Unità decorative
Parte dell’ambiente: fascia partizionale Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Fascia partizionale larga cm 0.50 in tessere bianche di forma cubica con tracce di un intervento di restauro antico: nella porzione settentrionale della fascia, le tessere cubiche molto usurate, quasi frantumate, sono orientate obliquamente e nei punti di contatto tra i due campi di diverso colore sono presenti due fasce di tre file di tessere bianche orientate linearmente; nella porzione meridionale, invece, le tessere, con la stessa disposizione obliqua, sono di forma rettangolare (del tipo noto in letteratura con il nome di dente di cavallo, cm 2×1) sia nel campo che lungo il bordo e presentano anche inserti di dimensioni maggiori (3×1.5 cm) riconducibili al motivo cd. a zampe di gallina.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 107d – punteggiato di tessere rettangolari a zampe di gallina
Parte dell’ambiente: intero ambiente Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: policromo
Tessellato monocromo nero con inserti litici. Il pavimento presenta numerosi interventi di restauro, due dei quali utilizzano schemi decorativi riconducibili al punteggiato di dadi e al punteggiato di tessere.
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: museo/antiquarium Restauri antichi: Il pavimento presenta sette interventi di restauro: I) all’interno della fascia partizionale bianca, una parte delle tessere è di forma rettangolare e non cubica; II) porzione di tessellato con punteggiato di dadi e tessere; III) porzione di tessellato con punteggiato di tessere; IV) rappezzo di forma circolare di tessere bianche; V) rappezzo di tessere bianche con tracce di bruciato; VI) rappezzo di tessere bianche; VII) rappezzo di forma ovale di tessere di giallo antico (?). Condizione giuridica: proprietà Stato
Rinaldi, F. 2011, Il problema dei restauri antichi in un pavimento inedito da Verona, in Atti del XVI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Palermo, 17-20 marzo 2010), Tivoli, pp. 633-639, figg. 2-8.
ISPEZIONE: 2010 | DATA SCHEDA: 2010 | AUTORE: Rinaldi, Federica