Nel 1962 in occasione dei lavori per la costruzione di un nuovo edificio prospiciente Piazza Cavour è stata sterrata una vasta area (450 mq) che ha portato alla luce i resti di una domus di età romana. Dell’abitazione, tuttavia, è stata scoperta solo una porzione, corrispondente a tre ambienti posti nel settore sud-occidentale dello scavo e una vasca posta nel settore orientale, che proseguiva oltri i limiti dello scavo stesso. Alla prima fase edilizia è da attribuire il vano 1, pavimentato in cementizio e scoperto per una parte della superficie originaria, dal momento che l’ambiente si estende sotto le fondazioni dell’ex Camera di Commercio. Uno strato di argilla alluvionale sigilla la pavimentazione in cementizio e la separa dal pavimento in tessellato dell’ambiente 2, un ampio vano di rappresentanza che si può attribuire alla seconda fase edilizia dell’abitazione. A questa fase si riferiscono anche il vano 3, scavato solo in parte poichè proseguiva oltre i limiti di scavo, posto nel settore meridionale dell’area e pavimentato in tessellato, e la grande vasca in conglomerato di cocciopesto posta ad est del vano 2, lunga più di 7 m, e che originariamente doveva essere decorata da tessere in pasta vitrea e conchiglie, rinvenute in crollo sul fondo della vasca stessa. Questo settore, quindi, sembra caratterizzarsi come la zona signorile e di rappresentanza della domus, mentre sembra meno probabile l’attribuzione a un complesso termale, dal momento che non è stata rinvenuta traccia di un sistema di adduzione e di scolo delle acque. Nel settore settentrionale sono stati individuati due tratti di una strada romana con andamento SO-NE, il medesimo delle strutture della domus e alla stessa quota del fondo della vasca e del pavimento del vano 2, che sembra affacciarsi sulla sede stradale, che poi confluiva nel cardine corrispondente all’attuale via Crispi. Oltre la strada sono stati messi in luce due piccoli tratti corrispondenti a un sottofondo pavimentale in cocciopesto (a) e a un pavimento forse in tessellato, ma dai dati disponibili non è chiaro se e quale relazione avessero con la domus in esame, pur trovandosi alla medesima quoto dei resti pavimenti della seconda fase e della strada. La prima fase edilizia è inquadrabile nell’età tardorepubblicana o protoimperiale, mentre la seconda fase si può attribuire alla metà del I sec.d.C. (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è una rielaborazione di G. Paolucci da Aemilia 2000, p. 412; la planimetria allegata è tratta da Degani 1964, p. 2, fig. 1).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (2° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Domus di Piazza Cavour, vano 1, cementizio con inserti e tessere Pavimento in cementizio a base fittile, con inserti misti, messo in luce per una parte della superficie oiginaria. Il pavimento è decorato da inserti marmorei bianchi di forma rettangolare e quadrata, di piccole dimensioni, e da tessere musive bianche, sparsi sulla superficie senza preciso ordine.
Domus di Piazza Cavour, vano 2, tessellato con reticolato di quadrati Pavimento in tessellato bicromo, rinvenuto per un’ampia porzione della superficie originaria e successivamente strappato in 5 sezioni conservate presso i magazzini dei Civici Musei. Il tappeto è decorato da un reticolato di file di quadrati adiacenti delineati e campiti, con effetto di reticolato di fasce, in tessere bianche e nere.
L’ambiente 3 è un vano scavato solo in minima parte poichè proseguiva oltri i limiti di scavo, posto nel settore meridionale della domus. Del vano non si conoscono la forma, le dimensioni e la destinazione d’uso. Presenta una pavimentazione in tessellato bianco e nero ed è attribuibile alla seconda fase edilizia.
Lunghezza: > 5 m m – Larghezza: m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (2° q) al secolo I d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1962 – Ente responsabile: SA ER
Domus di Piazza Cavour, vano 3, tessellato bicromo
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: bicromo
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria e subito ricoperto. Non ne è nota la decorazione.
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: non determinata
Degani, M. 1964, Reggio Emilia. Due pavimenti romani ed altre scoperte archeologiche., in Notizie degli Scavi di Antichità. Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei., Roma, p. 4.Scagliarini Corlaita, D./ Venturi, E. 1999, in Mosaici e pavimenti romani di Regium Lepidi., Reggio Emilia, p. 63.