schedaSanta Maria a Fiume, edif. termale, tessellato con etera S. Maria a Fiume – Ceccano ( FR ) In località Prato S. Maria a Fiume, corrispondente ad un territorio pianeggiante a sud del centro odierno di Ceccano, l’antica Fabrateria Vetus, nel corso degli anni ’50 è stato rinvenuto numeroso materiale archeologico, tra cui si segnalano basamenti di colonne, tombe e mosaici. Non è possibile identificare puntualmente la provenienza di tali reperti; ad ogni modo diversi studiosi, tra cui S. Antonini, sostengono che il sito di Fabrateria Vetus in epoca tardo-repubblicana fosse stato trasferito in questa zona per meglio usufruire del collegamento della limitrofa via Latina, arteria stradale funzionale al collegamento di Roma con i centri interni del Lazio. Dalla stessa zona proviene un’iscrizione che ricorda il restauro da parte dell’imperatore Adriano di alcuni edifici (CIL X, 5649) tra cui un complesso termale, i cui resti sembrano essere stati individuati nel sito, e a cui potrebbero essere relativi tre pavimentazioni in tessellato. L’iscrizione dunque testimonierebbe in maniera indiretta l’esistenza di un edificio termale, fornendo anche un terminus ante quem. Attualmente presso il sito insiste una centrale elettrica Enel (pianta loc. edificio tratta da Antonini 1988, fig. 5 p. 43).Cronologia Non determinata S. Maria a Fiume, tessellato bianco Tessellato monocromo bianco con tessere disposte a ordito di filari paralleli. Attualmente il rivestimento è interrato.Santa Maria a Fiume, ed. termale, mosaico con il trascinamento del corpo di Ettore Tessellato figurato bicromo bianco e nero mancante della parte superiore sinistra, attualmente conservato presso il Museo Nazionale Romano. Il soggetto musivo potrebbe alludere ad una scena iliaca, con Ettore trascinato da Achille attorno alle mura di Troia, o ad una più generica corsa d carri, raffigurante un incidente dell’apobata che cade dal carro. La fattura del mosaico, alquanto grossolana, è molto simile a quella di un secondo mosaico bicromo raffigurante un uomo ed una donna, proveniente con tutta probabilità dal medesimo edificio. L’ambiente non è documentato. La sua esistenza è confermata in maniera indiretta dal rinvenimento tra il 1924 e il 1926 presso S. Maria a Fiume di un mosaico in cui sono raffigurati frontalmente due personaggi. Non si hanno dati più certi circa il punto esatto del rinvenimento, nè circa il rapporto del manufatto con un secondo mosaico figurato con corsa di carri rinvenuto nella stessa località, verosimilmente restituito dal medesimo edificio. Ad ogni modo diversi studiosi (S. Antonini, E. Serafini) sostengono che entrambi i manufatti avrebbero potuto far parte di un complesso termale le cui tracce non sono più visibili. La Serafini ipotizza che il mosaico avrebbe potuto pavimentare un vestibolo o la palestra dell’edificio termale.Cronologia Non determinata Specifiche di rinvenimento Data: 1924 Santa Maria a Fiume, edif. termale, tessellato con etera Parte dell’ambiente: non determinata Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Cromia: bicromo Mosaico bicromo bianco nero riquadrato da una fascia nera che racchiude un campo figurato in cui sono visibili due personaggi disposti frontalmente, tra cui campeggia un’iscrizione che recita (R)OMANA/VETUSCU/LANORUM/AMOR. La figura sulla sinistra, interpretata come una donna, veste una tunica clavata e manicata che le scende fino ai polpacci, trattenuta sotto il seno da una cintura; la spalla sinistra è coperta da un panno frangiato che la donna trattiene con la mano, mentre si rivolge verso il personaggio maschile a destra. L’uomo, in nudità eroica, è coperto unicamente da una lunga pelle felina maculata che gli scende dalla spalla sinistra, e con la mano si rivolge verso la donna. La fattura del mosaico è molto simile a quella di un secondo tessellato figurato verosimilmente pertinente al medesimo edificio. Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (3° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici Misure Lunghezza: 3,16 m; Larghezza: 2,40 m; Specifiche tecniche
Lunghezza: 3,16 m – Larghezza: 2,40 m Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: cm. 0,5/1,5 cm Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
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DM 1y – fascia monocroma | | |
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: figurata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: cm.0,5/1,5 cm Iscrizioni
Trascrizione | Lingua | Impaginazione | Andamento | Punteggiatura | Altezza (min-max) |
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[R[OMANA/VETVSCV/LANORUM/AMOR | latino | orizzontale | alto-basso | nessuno | 10-10 |
Referenza fotografica: Da Antonini S., Fabrateria Vetus. Un’indagine storico-archeologica, Roma 1988, tav.XXI, a. Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: edificio pubblico (Palazzo comunale, Sala Mosaico) Presso l’Archivio Centrale di Stato si conserva una lettera datata al 3 novembre 1924 dove l’allora Ispettore di zona comunica al Ministero dell’Istruzione Pubblica, Direzione Generale Antichità e Belle Arti, che il mosaico Restauri antichi: In corrispondenza della prima lettera dell’iscrizione il mosaico risulta danneggiato e successivamente riparato in maniera grossolana già in antico. Restauri moderni: Il pavimento ha subito due restauri: uno in corrispondenza dell’iscrizione, danneggiata già in antico, le cui lacune sono state colmate da malta biancastra. Il secondo intervento di restauro è stato effettuato presso i bordi, le cui tessere mancanti sono state risarcite con malta grigio scura. Dalla documentazione rinvenuta presso ll’Archivio Centrale di Stato e datata al 3/10/1924 si apprende che il mosaico fu distaccato e restaurato dal restauratore Vettraino (ACS, MPI, D.G. AA.BB.AA., Div. I, 1908-1924, b.997). Tra il 1986 e il 1987 il manufatto fu oggetto di un discusso restauro da parte di M. Picchi (Archivio Sba-Laz, Ceccano, B. 305, fasc. "Ceccano. Museo Civico"). In un momento non documentato ulteriori restauri furono condotti da F. Mariani, che effettuò operazioni di consolidamento e di riadesione, di revisione e rinforzo del supporto, di pulitura e di trattamento delle lacune (Archivio Sba-Laz, Tav. Valmontone-Ceccano-Barriere architettoniche). Condizione giuridica: proprietà Stato
Antonini, S. 1988, in Fabrateria Vetus. Un’indagine storico-archeologica, Roma, pp.45-46, Tav.XXI,a.Cristofanilli, C. 1972, in Ceccano. La Fabrateria degli antichi. Saggio sulle iscrizioni fin’ora rinvenute, Ceccano, pp.35-36.De Rossi, G. M. 1980, in Lazio meridionale, Roma, p.236.Serafini, E./ Brancato N.G. 1993, in Il mosaico pavimentale di Fabrateria Vetus, oggi Ceccano/ I sodalizi in onore di Ercole, Roma, fig.2 p.17; fig.3 p.29; fig.9 p.83.
DATA SCHEDA: 2010 | AUTORE: Sposito, Francesca | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, Santa Maria a Fiume, edif. termale, tessellato con etera , in TESS – scheda 8513 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8513), 2010INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8513
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