
L’attività di scavo ha interessato unicamente la fascia del sedime ferroviario, corrispondente al settore settentrionale della villa, mentre un intervento di tipo estensivo nel settore meridionale ha consentito, nelle linee essenziali, la conoscenza planimetrica del complesso, che occupa un’area di circa 7500 mq.
L’indagine ha altresì messo in evidenza lo stato di conservazione non ottimale delle strutture, imputabile alle numerose ed abbondanti spoliazioni subite ininterrottamente nel corso dei secoli, a cui si aggiungono i danni arrecati dagli scassi agricoli.
Lo studio analitico dei materiali, unitamente alla tecnica edilizia impiegata, (opera laterizia e listata), ha consentito di inquadrare l’edificio in un arco cronologico compreso tra l’età tardo-repubblicana fino alla tarda età imperiale quando, come ha ipotizzato G. R. Bellini, esso si trasformò in mansio collegata alla via Latina.
La villa si articola in tre nuclei principali: il settore settentrionale, dove si apre un vasto giardino colonnato (T), un settore centrale dove si sviluppa la zona residenziale, ed infine un settore meridionale, che ospita la pars rustica comprensiva di hortus.
Gli scavi archeologici hanno inoltre rilevato la presenza di un muro di recinzione, probabilmente turrito, presso il quale si aprivano gli ingressi alla villa; uno di questi è stato riconosciuto in prossimità di un piazzale basolato sul lato orientale del settore abitativo.
Attorno al giardino porticato gravitano due settori termali, situati rispettivamente lungo i lati sud-ovest ed est.
I vani del complesso termale orientale, che conservano i paramenti delle murature prevalentemente in opera laterizia, si distribuiscono attorno ad una sala quadrangolare (N) pavimentata da un tessellato con scena marina. È stato inoltre riconosciuto un ambiente absidato adibito a frigidarium (O) ad ovest dell’ambiente N, ed una zona riscaldata a sud-est munita di praefurnia (Q) e di un calidarium con annesse vasche semicircolari (U).
Le terme sud-occidentali sono composte da almeno cinque vani a differente planimetria disposti in modo paratattico da est a ovest, con paramenti esterni in opera laterizia e listata. Tra i vari ambienti si distinguono quattro calidaria, (A,B,D,H), ed almeno un frigidarium (I).
Gli ambienti acquisirono una valenza termale solo a partire dalla prima metà del III secolo d.C.; allo stato attuale, non è possibile determinare la loro destinazione d’uso relativa alla prima fase di impianto.
A sud del giardino porticato si estende il secondo nucleo della villa, destinato all’abitazione del dominus. La pars urbana, incardinata su un asse nord-sud, è caratterizzata dalla presenza di un peristilio seguito da un atrio centrale attorno al quale si dispongono le stanze di soggiorno e rappresentanza, ancora da identificare nella loro specifica funzione.
Infine, l’indagine archeologica ha accertato la presenza di una pars rustica presso il margine meridionale del pianoro, costituita da una successione di vani quadrangolari funzionali all’alloggiamento del personale e dei locali di servizio. Allo stato attuale la villa, assieme ai rivestimenti pavimentali, è stata reinterrata per esigenze conservative (posizionamento e pianta edificio da BELLINI, SPOSITO 2011, fig. 1).
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Mosaico bicromo bianco nero parzialmente conservatosi, decorato da una composizione centrata costituita da quattro ottagoni caricati da volatili stanti su rami e da quattro squadre poste sulle diagonali, campite da trecce a quattro capi, gli spazi di risulta in losanghe e triangoli. Non è leggibile la decorazione del quadrato centrale, di cui s’intravede unicamente un piccolo quadrilatero delineato a lati concavi e rettilinei opposti, con una croce a tratto inclusa.
Loc. Cardegna, villa, ambiente C, pavimento a commesso di laterizi
Pavimentazione a commesso di laterizi rettangolari disposti a spina di pesce (opus spicatum).
Loc. Cardegna, villa, ambiente G, tessellato bicromo
Pavimentazione in tessellato bicromo bianco nero riconoscibile esclusivamente dal rilievo archeologico redatto durante gli scavi (da BELLINI, SPOSITO 2011, fig. 2, dettaglio).
Loc. Cardegna, villa, ambiente N, lastricato marmoreo
L’ambiente N, in un momento sicuramente successivo alla seconda metà del II sec. d.C., subì una ripavimentazione realizzata in lastre marmoree di reimpiego, scarsamente conservate anche a causa delle spoliazioni subite già in antico. Rilievo archeologico allegato alla documentazione di scavo (da BELLINI, SPOSITO 2011, fig. 2, dettaglio).
Loc. Cardegna, villa, ambiente N, tessellato con scena marina
Mosaico figurato, il cui soggetto è una scena marina, che evoca indiscutibilmente la funzione della sala. Il manufatto si conserva in stato precario; in più parti sono visibili diverse lacune provocate dagli interventi di spoliazione, tesi presumibilmente anche all’asportazione delle lastre marmoree di un secondo piano pavimentale che, in un momento successivo, sostituì il tessellato. Una successione di fasce in colori contrastanti circoscrive il campo di cui si conserva, presso il margine inferiore sinistro, un delfino a cui sembra fare da pendant, sul lato opposto, un secondo delfino. Al di sopra degli animali acquatici si dispongono due amorini alati cavalcanti capri marini muniti di spire pisciformi.
Loc. Cardegna, villa, ambiente R2, tessellato bianco
Porzione di tessellato bianco con tessere disposte in ordito diritto. La presenza del rivestimento è documentata unicamente da rilievo archeologico: immagine da BELLINI, SPOSITO 2011, fig. 2 (dettaglio).
Loc. Cardegna, villa, ambiente S, tessellato bianco
Piccola porzione di rivestimento pavimentale in tessellato bianco,visibile presso l’estremità orientale del vano. Si conserva inoltre, per quasi la metà dell’ambiente, la preparazione pavimentale del mosaico, in cocciopesto. Il mosaico, non più visibile, è documentato esclusivamente da un rilievo archeologico: immagine da BELLINI, SPOSITO 2011, fig. 2 (dettaglio).
Loc. Cardegna, villa, ambiente T2, tessellato bianco
Porzione di mosaico bianco con tessere disposte a ordito dritto visibile presso il settore occidentale del vano. Dove il mosaico non si conserva, è visibile lo strato di preparazione del pavimento, in cocciopesto. Tali informazioni sono ad oggi desumibili unicamente dal rilievo archeologico (da BELLINI, SPOSITO 2011, fig. 2, dettaglio).
Loc. Cardegna, villa, ambiente Y, pavimento a commesso di laterizi
Pavimentazione a commesso di laterizi rettangolari disposti a spina di pesce (opus spicatum).
Loc. Cardegna, villa, corridoio R1, tessellato bianco
Lacerti di pavimentazione in mosaico di tessere bianche disposte a ordito dritto, di grossolana fattura. Il tratto pavimentale è in pessimo stato di conservazione; sulla superficie del pavimento sono visibili due solchi paralleli, verosimilmente pertinenti a scassi agricoli che hanno variamente danneggiato l’intero complesso edilizio.
Loc. Cardegna, villa, pavimento a commessi laterizi
Frammenti di pavimentazione ‘costituiti da blocchetti di terracotta’ oltre ai quali si segnala il rinvenimento di numerose tessere di calcare bianco sciolte e di frammenti marmorei pertinenti a lastre di rivestimento. Tali reperti furono rinvenuti nel corso di alcune ricognizioni effettuate nel 1985, dunque in epoca precedente agli scavi archeologici della villa.
Loc. Cardegna, villa, terme orientali, amb. O1, lacerto musivo
Frammento musivo bicromo bianco nero. Si intravede un’ampia fascia bianca, una fascia nera seguita da una fascia bianca e da una seconda fascia nera a cui segue una piccola porzione di mosaico a tessere bianche (da BELLINI, SPOSITO 2011, fig. 2, dettaglio).
Loc. Cardegna,villa, amb. K, rivestimento a commessi laterizi
Porzione di rivestimento pavimentale individuato ad est del settore termale orientale riconoscibile unicamente dal rilievo archeologico conservato presso l’archivio disegni SBAL. Si tratta di un rivestimento a commessi di laterizio disposti a spina di pesce (da BELLINI, SPOSITO 2011, fig. 2, dettaglio).
Loc. Cardegna,villa, amb. NN, tessellato con punteggiato di crocette
Pavimento a mosaico bordato da un’ampia fascia monocroma bianca seguita da una fascia in tessere nere, una seconda in tessere bianche alternata ad una terza in tessere nere, che circoscrivono una composizione iterativa caratterizzata da un punteggiato di crocette bicrome in colore contrastante.
Loc. Cardegna,villa, ambiente O, lastricato marmoreo
Porzioni di rivestimento pavimentale e della zoccolatura in lastre di marmo di reimpiego il cui litotipo, allo stato attuale, non è identificabile.
Loc. Cardegna,villa, ambiente V, tessellato bianco
Porzione di tessellato bianco a ordito diritto. Ove non presente il mosaico, si conserva lo strato di preparazione pavimentale, in cocciopesto. Ad oggi il rivestimento è documentato unicamente da un rilievo archeologico (da BELLINI, SPOSITO 2011, fig. 2, dettaglio).

Non determinata
Data: 1996-1998
Loc. Cardegna,villa, ambiente T1, tessellato bianco
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo
Lacerto di pavimentazione in tessellato bianco con tessere disposte a ordito diritto. Lungo tutto il vano si conserva lo strato di preparazione pavimentale in cocciopesto. L’esistenza del rivestimento è ad oggi documentata unicamente sulla base del rilievo archeologico (da BELLINI, SPOSITO 2011, fig. 2, dettaglio).
Non determinata
Tipo di preparazione: cocciopesto
Campo
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8520