Tra il 1980 e il 1983 sono state effettuate numerose campagne di scavo nell’area del Credito Emiliano, nell’isolato compreso tra le vie Sessi (a nord), Emilia (a sud) e Roma (ad est). Sono stati esplorati, procedendo da Sud verso Nord, 5 settori, di cui 3 contigui (III-V), in un’area fortemente danneggiata ancora prima dell’intervento della Soprintendenza sia dagli sbancamenti di cantiere, sia da fortificazioni di età altomedievale, che hanno in parte compromesso la complessa stratigrafia dell’isolato. Nel settore II, situato nella zona meridionale del cantiere, sono stati indagati 3 ambienti di una domus che va ad impiantarsi in un’area precedentemente occupata da un impianto artigianale, probabilmente per la produzione di ceramica a vernice nera (Malnati 1988, p. 123); sulla base dei materiali rinvenuti sia nei livelli d’uso che di abbandono, la fornace si data alla fine del II sec.a.C. Nel primo quarto del I sec.a.C. l’area subisce profonde modifiche: è infatti rialzata di 30 cm e su questo livellamento si impianta la domus, che sicuramente si estendeva verso nord, ma i profondi interventi edilizi posteriori hanno compromesso la conservazione delle strutture. Della domus, dunque, sono stati scavati solo due ambienti a pianta quadrangolare (1 e 3), pavimentati in cementizio, separati da un corridoio (2) di cui non si conserva la pavimentazione. Il vano 1 presentava, presso il lato nord, una base bassa in mattoni, rivestita da cocciopesto. A Nord del corridoio 2 è stato rinvenuto un piccolo tratto di pavimento in cementizio, che è stato individuato anche in sezione nel limite E del settore II: si potrebbe ipotizzare che si tratti della pavimentazione del corridoio 2, che quindi avrebbe una forma ad L (tuttavia Malnati non fa il minimo accenno a questa possibilità e lo considera come un possibile altro ambiente: Malnati 1988, p. 127). La domus resta in uso per un periodo piuttosto lungo senza subire modifiche strutturali e nell’apparato decorativo; gli strati di distruzione si datano alla fine del I sec.d.C., cronologia suffragata da diversi indizi, tra cui una moneta di Vespasiano. (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è una rielaborazione di G. Paolucci da Aemilia 2000, p. 412; la planimetria allegata è tratta da Malnati 1988, tav. 3).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
Credito Emiliano, domus 1, vano 3, cem. con reticolato di losanghe Pavimento in cementizio a base fittile con inserti in tessere musive bianche e nere, recuperato in due porzioni abbastanza ampie tali da ricostruire lo schema decorativo, con tappeto campito da un reticolato di losanghe bianche.
Credito Emiliano, domus 1, vano 1 cem. con punteggiato di crocette Pavimento in cementizio a base fittile con inserti in tessere musive bianche, messo in luce per una parte della superficie originaria (5×3.5 m). Il tappeto è decorato da un punteggiato di crocette bianche, con ampio bordo cosituito da 4 file di crocette bianche e un meandro a doppie T dritte e sdraiate di svastiche e quadrati. La decorazione risparmia un’ampia fascia sul lato nord, in cui si trova una base in mattoni, rivestita da un sottile strato di cocciopesto.
Un ulteriore ambiente della domus è stato rinvenuto a Nord del corridoio 2. Di questo ambiente è stato messo in luce solo un piccolo tratto del pavimento in cementizio, di cui un frammento si conservava ancora in sezione nella parete E del settore II, ma non è stata scoperta alcuna traccia di un muro divisorio tra questo ambiente e il corridoio 2. Si potrebbe quindi ipotizzare che il pavimento sia da attribuire al corridoio 2 (che verrebbe così ad assumere una pianta a L), anche se Malnati non fa il minimo accenno a questa ipotesi (Malnati 1988, p. 127).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
Specifiche di rinvenimento Data: 22/09/1981 – Ente responsabile: SA ER
Credito Emiliano, domus 1, cementizio con punteggiato di crocette
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: iterativa? Cromia: tricromo
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti in tessere musive bianche e nere, messo in luce per una piccola parte della superficie originaria. La parte conservata è decorata da un punteggiato di crocette bicrome.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 103g – punteggiato di crocette bicrome, su signino
Malnati, L. 1988, L’origine di Regium Lepidi e il problema della romanizzazione dell’Emilia Romagna alla luce degli ultimi scavi., in La formazione della città in Emilia Romagna. Prime esperienze urbane attraverso le nuove scoperte archeologiche, Bologna, p. 127, tav. 19.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Credito Emiliano, domus 1, cementizio con punteggiato di crocette, in TESS – scheda 8555 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8555), 2010