Nell’area sud-occidentale del moderno abitato di Sessa Aurunca, l’antica colonia latina di Suessa, sorge il teatro romano, scavato e restaurato a partire dalla fine degli anni ’90 sino al 2004. Il teatro, la cui cavea è scavata nel banco tufaceo, si trova in un’area originariamente extraurbana, nella quale sono state trovate tracce di una necropoli. Dell’edificio, realizzato in età augustea, si conservano tutte le strutture canoniche, quali la cavea, l’orchestra, la scena, resti della frons scaenae e numerosi ambienti con diverse funzioni. La cavea, suddivisa in summa, media e ima cavea (12, 13, 14), conserva i gradini solo nel tratto inferiore. La summa cavea è costituita da un criptoportico a doppia navata (21) con emiciclo esterno, scandito da una serie di arcate cieche aggiunte in età claudia. Sempre in età claudia viene realizzato un sacello del quale rimane il basamento e resti della decorazione scultorea. In età antonina il livello della summa cavea viene rialzato e dotato di una pavimentazione in opera spicata. L’orchestra (9), di m 24.5 di diametro, era pavimentata in origine da un rivestimento in opus sectile marmoreo, spoliato in epoca tardo-antica. Il proscenio (5), lungo m 32, è decorato da una serie di nicchie con paramento in opera laterizia rivestito, in origine, da lastre marmoree. Dalle parodoi si accede alle camere di manovra laterali (6) pavimentate in tegole (camera sud) e bipedali (camera nord). Fra l’orchestra ed il proscenio è stata individuata la fossa scenica (3), costituita da una pavimentazione in bipedali, con fasi costruttive di età augustea ed antonina. Segue la scena (2), di cui rimane una fossa di spoliazione, e la frons scaenae. Di quest’ultima, costituita da tre ingressi, rimane il podio dell’ordine inferiore ed alcune colonne. Originariamente era lunga m 40, in tre ordini (composito e corinzio) con decorazione architettonica in marmi policromi ed un ricco apparato scultoreo comprendente statue degli imperatori Traiano e Adriano. Da un punto di vista cronologico, sono individuabili almeno sei fasi. La prima è di età augustea, periodo al quale va ascritta la costruzione del teatro, la seconda d’età claudia, periodo a cui risale la costruzione del sacello sulla summa cavea; la terza risale all’epoca antonina, momento in cui avviene una generale ristrutturazione e monumentalizzazione dell’edificio. La quarta fase, ascrivibile al IV – V secolo d. C., vede un progressivo abbandono, con conseguente spoliazione delle strutture teatrali. Tale processo d’abbandono è accentuato da un evento sismico (quinta fase) al quale fa seguito, nel VII secolo d. C. (sesta fase) una rioccupazione da parte di un monastero. (La planimetria dell’edificio è una rielaborazione da Cascella 2006, p. 82, fig. 2).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
Teatro, latrina, tessellato bianco Tessellato a fondo bianco con tessere di grandi dimensioni. Lungo il lato meridionale dell’ambiente si apre una vasca pavimentata anch’essa con lo stesso rivestimento.
Teatro, orchestra, pavimento in opus sectile Rivestimento in opus sectile marmoreo, spoliato nel IV – V secolo d.C. Dalle impronte lasciate sullo strato preparatorio e dai frammenti marmorei rimasti in situ, è possibile ricostruire lo schema originario corrispondente ad un modulo quadrato reticolare con quadrati centrali caricati alternativamente da un cerchio e da un quadrato disposto in diagonale.
Ambiente (3): il vano, situato al di sotto della scena, è stato interpretato come fossa scenica. Si caratterizza per due fasi edilizie: la prima d’età augustea, la seconda d’età medio imperiale. Durante l’età augustea è un vano di forma rettangolare pavimentato in bipedali con una serie di pilastri in laterizio (ne rimangono 6), che sorreggevano il pavimento ligneo del pulpito. Durante l’età antonina viene coperta da una volta a botte che sostituisce i pilastri.
Lunghezza: 38 m – Larghezza: 4 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1999 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica per le Province di Napoli e Caserta
Teatro, amb. 3, pavimento in bipedali
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Pavimento in bipedali.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici