Nell’estate del 1912, in occasione di uno scavo effettuato tra San Vitale e il mausoleo di Galla Placidia, furono messi in luce i resti di una domus con pavimenti in tessellato di cui si riconobbe una prima fase costruttiva, datata all’età augustea, ed una più tarda fase di ristrutturazione, collocabile nel II sec. d.C. (sito 27).
L’articolazione precisa dell’edificio non è ricostruibile con esattezza poiché le strutture murarie furono quasi totalmente asportate in antico; tuttavia, in base alle differenti stesure pavimentali e alla presenza d’un unico lacerto murario, sono riconoscibili tre distinti ambienti adiacenti.
Gli ambienti 1 e 2 sono interpretati, per dimensioni e rivestimenti, quali stanze di soggiorno o rappresentanza e risultano separati dall’ambiente 3, collocato ad E, da un muro con orientamento NO-SE, piegato ad angolo retto in direzione S nella sua estremità meridionale. L’ambiente 3, date le modeste dimensioni, viene interpretato come un stanza molto piccola o come il fondo di un corridoio.
Nel settore NE dello scavo si mise in luce un lacerto pavimentale in esagonette, relativo all’ambiente 4, probabilmente identificabile con un’area scoperta. Ad O di questo, un tratto di tessellato testimonia la presenza di un’ulteriore stanza, ambiente 5, la cui estensione e funzione non sono però identificabili. Le quote di rinvenimento del pavimento nell’ambiente 5 e lo stile del mosaico dell’ambiente 3, hanno suggerito l’esistenza di una fase più tarda rispetto a quella d’impianto della domus, un intervento di ristrutturazione datato nel corso del II sec. d.C. (Immagine tratta da "Atria longa patescunt", in corso di stampa).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Domus di via Fiandrini, amb. 1, tess. a reticolato di file di quadrati Tessellato bicromo, a copertura unitaria, distinta in un campo centrale a decorazione geometrica, iterativa, posta entro un quadrato di 2,68 x 2,68 m, interamente conservato, probabilmente collocato al centro della stanza. Tutt’intorno si trova un bordo in tessellato monocromo, di colore bianco, la cui estensione non è ricostruibile.
Domus di via Fiandrini, amb. 3, tess. figurato con cornice geometrica Tessellato geometrico e figurato, bicromo, costituito da un pannello quadrato e da un bordo monocromo bianco. Il pannello quadrato risulta delimitato da una fascia nera, all’interno della quale, e di un’ulteriore cornice rotonda, è rappresentato un kantharos con il piede rivolto verso NE. Il riquadro centrale misura 1,3 x 1,3 m ed è fasciato da un bordo a stesura monocroma bianca non molto esteso verso SO data la presenza di una struttura muraria tra gli ambienti 3 e 2. Non si rinvennero elementi utili a limitare il pavimento sugli altri lati, ma il posizionamento del pannello rispetto alla struttura appena menzionata e l’orientamento del kantharos, fanno pensare al pavimento di una piccola stanza o del fondo di un corridoio.
Domus di via Fiandrini, amb. 5, tessellato bicromo Tessellato bicromo di cui si rinvenne un lacerto di 2.6 x 1 m circa nel settore E dello scavo. Il rivestimento presenta a N un campo formato da grandi tessere bianche con picchiettatura irregolare di una o due tessere nere, delimitato a S da una fascia monocroma bianca.
Ambiente 2: prima fase: ambiente probabilmente piuttosto ampio, di cui si ignora la forma e l’estensione precisa, dotato di una pavimentazione in tessellato articolata in tre differenti unità decorative. La prima, ad O, è costituita da una composizione ortogonale di croci adiacenti composte da quattro squadre; la seconda, ad E, presenta un pannello figurato entro una cornice lineare; la terza, infine, a S, un campo a fondo bianco con rombi apicati neri. L’unica struttura muraria conservata limita l’angolo NE del pannello figurato; le dimensioni minime dell’ambiente sono pertanto ricavate dalla misurazione dei lacerti pavimentali, per altro molto lacunosi (Planimetria tratta da "Atria longa patescunt", in corso di stampa).
Lunghezza: >5 m – Larghezza: >5 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1912
Domus di via Fiandrini, amb. 2, tess. con delfini e dec. geometrica
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Tessellato bicromo, suddiviso in tre unità decorative di cui una figurata e due con decorazione geometrica. La prima, ad O, è costituita da una composizione ortogonale di croci adiacenti formate da quattro squadre; la seconda, ad E, presenta un pannello figurato entro una cornice lineare; la terza, a S, un campo a fondo bianco con quadrati apicati neri. Le dimensioni minime del rivestimento sono di 5 x 5 m, limitate a S dalla presenza dell’ambiente 1, a N e ad E dal lacerto murario posto tra questo e gli ambienti 3 e 4. Non si rinvenne alcun elemento utile a stabilire il limite O del pavimento.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Misure Lunghezza: >5 m; Larghezza: >5 m;
Unità decorative
Parte dell’ambiente: non determinata Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Unità decorativa posta nel settore O del rivestimento, costituita da un tessellato geometrico, bicromo, a composizione ortogonale di croci adiacenti formate da quattro squadre delineate. I quadrati di risulta sono delineati e campiti da riempitivi geometrici vari, quali quadrati concavi, crocette di cinque gruppi di tessere e quadrati bianchi poggianti sullo spigolo, campiti di nero e su fondo nero. Il reticolato geometrico è costruito da file doppie di tessere nere ad eccezione dei due listelli esterni ottenuti da un linea tripla di tessere nere inframezzate da una fascetta bianca.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 130b – composizione ortogonale di croci adiacenti composte da quattro squadre delineate, formanti quadrati delineati, con effetto di reticolato di linee
Referenza fotografica: Immagine tratta da Manzelli, Grassigli, 2001.
Parte dell’ambiente: non determinata Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema Cromia: bicromo
Unità decorativa posta nel settore E del rivestimento, costituita da un tessellato ad impaginazione centralizzata, a pseudo emblema figurato, bicromo, distinto in un bordo bianco e in un pannello con delfini delimitato da una fascia monocroma nera. Il bordo, a stesura monocroma di colore bianco, è chiaramente visibile sui lati NE, SE e SO del pannello centrale. Il campo, delimitato da una fascia monocroma nera, presenta una scena figurata recante due delfini neri su fondo bianco. Del primo delfino, collocato presso l’angolo SO del riquadro, si conserva la testa, volta verso O, e parte del corpo; del secondo, presso l’angolo NE, rimane il tratto terminale della coda trilobata.
La presenza di restauri eseguiti in antico è chiaramente riconoscibile nelle interruzioni del tratto SO della fascia nera, sostituita da stesure omogenee di tessere bianche. Analogamente il settore NO del riquadro risulta interrotto da un disordinato puntinato di una o due tessere nere su fondo bianco.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica e figurata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 1y – fascia monocroma
Decorazioni figurate
Tema
Soggetto
Altre componenti
Figure di
Delfino
Referenza fotografica: Immagine tratta da Manzelli Grassigli, 2001.
Parte dell’ambiente: non determinata Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Unità decorativa posta nel settore S del rivestimento, costituita da un tessellato geometrico, bicromo, ad impaginazione iterativa. Il campo presenta un fondo bianco a stesura di filari paralleli, obliqui rispetto agli assi della stanza ed è punteggiato da quadrati dentati neri posti sulla diagonale. Ne rimane un lacerto a S del pannello figurato.
Berti, F. 1976, in Mosaici antichi in Italia, Aemilia. Regione ottava. Ravenna, 1, Roma, pp. 90-92, figg. 22-23.Graziani, S. 2010, Abitare in città nella Romagna romana. La documentazione archeologica (I sec. a.C.-III sec. d.C.), in Cultura abitativa nella Cisalpina romana. 1. Forum Popili., Firenze, p. 83, fig. 44.Maioli, M.G. 1986, Appunti sulla tipologia delle case di Ravenna in epoca imperiale, in Seminario Internazionale di Studi su “La Macedonia iugoslava”, Atti del convegno (Ravenna, 15-22 marzo 1986), Ravenna, p. 205, fig. 2.Manzelli, V./ Grassigli, G.L. 2001, Abitare a Ravenna. Edilizia privata e apparati decorativi nelle domus ravennati di età romana., in Ravenna romana, Ravenna, p. 149, fig. 18.Manzelli, V. 2000, in Città romane, 2. Ravenna, Roma, p. 49, figg. 11-12.Nave, G. 1915, Avanzi di edificio romano rimessi a luce fra il tempio di s. Vitale ed il mausoleo di Galla Placidia., in Notizie degli scavi, Roma, p. 237-238, figg. 1-2.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Quarello, Manuela, Domus di via Fiandrini, amb. 2, tess. con delfini e dec. geometrica, in TESS – scheda 8755 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8755), 2010