Presso il centro storico di Frosinone, l’antica Frusino, la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, sotto la direzione di S. Gatti, effettuò nel 2007 alcune indagini preventive in loc. Osteria del Passo, nei pressi di piazza De Matthaeis e, nello specifico, in un’area di proprietà privata dove era prevista la costruzione di parcheggi interrati. Nel corso delle indagini fu localizzato un edificio termale di tipo pubblico cronologicamente inquadrabile nel III sec. d.C., con fasi di vita che si estendono fino al V-VI sec. d.C., come documenta il materiale ceramico, che si imposta in parte su alcune strutture di epoca precedente, obliterandole. Il complesso è stato scavato per un’area di ca. 500 mq, ma doveva estendersi anche verso nord, dove negli anni 1950-1960 fu costruito uno stabile moderno e, forse, verso est, in direzione di via De Matthaeis. A sud l’edificio è stato intercettato da una condotta moderna. L’area su cui insiste il complesso, oltre ad essere stata interessata dalle costruzioni moderne, è stata oggetto di attività agricole di scasso che hanno danneggiato le strutture in alzato e i rivestimenti pavimentali. Un’attività di spoglio sistematica condotta già in antico non consente di ricostruire la maggior parte degli arredi architettonici e scultorei del complesso. Lo scavo ha restituito almeno 14 ambienti, spesso conservati unicamente a livello dei sottoservizi. Le terme si articolano in 3 settori: la zona riscaldata (ambienti 3-7 e 10), la zona destinata ai bagni freddi (ambienti 8-9 e 15-16) e una zona parzialmente scavata di cui è ignota la destinazione d’uso (ambienti 11-14). L’edificio era servito da un complesso sistema di canalizzazioni (A-D) tramite cui avveniva il flusso e il deflusso delle acque. Il settore riscaldato, che riceveva calore dal forno 18, si compone di tre vani (5,6,7) distribuiti in modo paratattico da ovest verso est, di una vasca (3) rivestita in cocciopesto funzionale, forse, ai bagni caldi, e di un forno (4) collegato al vano 5 tramite un canale. Esso fu verosimilmente costruito in una seconda fase, forse quando il forno 18 non era più in grado di assicurare calore sufficiente per il riscaldamento. L’ambiente 5 è stato interpretato come caldario per la presenza di tegole per l’intercapedine parietale rinvenute alla base delle murature. Lungo il lato ovest si apre un’abside tra due nicchie rettangolari interpretabili come vasche per l’immersione, mentre l’area absidata potrebbe essere stata adibita a schola labri, per le aspersioni con acqua fredda. A terra si distinguono ancora porzioni del sistema di suspensurae; del pavimento restano in situ numerosi frammenti musivi. L’ambiente 6 conserva le murature e la sottopavimentazione in bipedali, spoliati già in antico. Lungo la parete nord si apriva una nicchia, forse destinata all’alloggiamento di una vasca o interpretabile come andito di accesso al vano. Infine, l’ambiente 7, scarsamente conservato, si apre ad est del vano 6. Il settore destinato ai bagni freddi si dispone lungo un asse ortogonale rispetto al settore riscaldato. Esso è costituito da una una vasca a pianta quadrata originariamente rivestita da lastre di marmo bianco (8), a nord della quale si accede all’ambiente 9, a pianta quadrata, provvisto di un rivestimento pavimentale a mosaico con motivi geometrici parzialmente conservato. Il vano 15, a nord dell’ambiente 9, era forse un corridoio pavimentato a mosaico e collegato all’ambiente 16, scarsamente conservato, originariamente provvisto di una vasca speculare alla vasca 8. Conserva brani musivi del tutto analoghi al rivestimento rinvenuto nell’ambiente 9, in pessimo stato di conservazione. Lo scavo di tale complesso termale si è rivelato di fondamentale importanza per la conoscenza di Frusino in epoca romana: le terme, accessibili dalla via Latina, si collocano in prossimità della viabilità principale dell’epoca, nei pressi di un’importante snodo stradale dove si incrociavano non solo la via Latina, ma anche la viabilità che da Sora si riallacciava all’Appia e a Terracina e i diverticoli minori diretti a Veroli ed Alatri (pianta loc. edif. tratta da Gatti-Raiano 2010, fig. 1 p. 422; pianta edif. tratta da idem, fig. 2 p. 423).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (3° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Osteria del Passo, amb.16, terme mosaico con strutt. isodoma irreg. Del mosaico si conservano radi lacerti in pessimo stato di conservazione. Ad ogni modo è ricostruibile lo schema decorativo, del tutto analogo a quello presente nell’ambiente 9. Il bordo non è documentato; il campo bianco è occupato da file sfalsate di rettangoli e di quadrati delineati in nero all’interno dei quali è inserita una formella marmorea bianca.
Osteria del Passo, terme, amb.15, tessellato con svastiche Tessellato bicromo bianco-nero bordato da una banda monocroma nera seguita da 6 linee di tessere bianche alternate a 4 filari di tessere nere e a 6 filari di tessere bianche che delimitano una composizione ortogonale di meandri di svastiche a sensi alternati, ogni svastica in uno scomparto di reticolato, con effetto di doppie T.
Osteria del Passo, terme, amb.9, mosaico con strutt. isodoma irreg. Tessellato bicromo bianco-nero profondamente danneggiato in tempi moderni da solchi di aratro. Il bordo, presente lungo tutti i lati ad eccezione di quello settentrionale, si compone di una larga banda bianca seguita da una fascia nera, una fascia bianca, da una seconda fascia nera e da una fascia bianca che circoscrivono un campo bianco ripartito in file sfalsate di rettangoli e di quadrati delineati in nero all’interno dei quali è inserita una formella marmorea bianca. L’ambiente 16 doveva avere una pavimentazione del tutto analoga, in pessimo stato di conservazione.
Ambiente 8: fa parte del settore termale destinato ai bagni freddi. Si tratta di una vasca a pianta quadrata originariamente rivestita da lastre di marmo bianco di cui sono stati rinvenuti alcuni frammenti allettati in uno strato di cementizio a base fittile con lastrine di marmo per facilitare l’alloggiamento delle lastre.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (3° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 2007
Osteria del Passo, terme, amb.8, lastricato marmoreo
Parte dell’ambiente: vasca Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Lacerti di lastricato omogeneo marmoreo bianco.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (3° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: strato di cementizio a base fittile arricchito di lastrine marmoree per agevolare la messa in opera delle lastre
Gatti, S./ Raiano, D. 2010, Un impianto termale a Frosinone., in Lazio e Sabina. Sesto Incontro di Studi sul Lazio e la Sabina (Roma, 4-6 marzo 2009), Roma, p.427.