In località Crocifisso, a breve distanza dal centro di Cassino, in epoca romana doveva estendersi un quartiere residenziale, strutturato al di sopra di un pendio naturale artificialmente terrazzato da sostruzioni in opera poligonale. Di tale quartiere, mai indagato in maniera esaustiva, sono ad oggi visibili un ninfeo (1) collegato ad un ambiente di accesso interpretato come atrio (2), verosimilmente pertinenti ad una domus, non visibile. Gli ambienti sono inquadrabili in età tardo-repubblicana, con ristrutturazioni in epoca imperiale. Il ninfeo è costituito da un ambiente a pianta rettangolare coperto da volta a botte ribassata e aperta sulla fronte. Le pareti, alte m 3,80, realizzate in opera cementizia con scaglie calcaree, sono occupate da nicchie rettangolari a copertura piana, a gruppi di tre su ogni lato, con tracce di decorazioni parietali di due fasi differenti. Una prima fase decorativa, inquadrabile in epoca tardo-repubblicana, è caratterizzata dalla presenza di un mosaico realizzato con tessere di blu egiziano, frammenti di calcare, vetri policromi e conchiglie. Al di sopra di questa prima decorazione se ne impostò una seconda, di epoca imperiale, di cui rimangono alcuni lacerti pittorici. L’ambiente conserva buona parte del rivestimento pavimentale, in mosaico. Sul lato aperto il ninfeo si affacciava su un secondo ambiente, una sorta di atrio a pianta quadrata privo di copertura (forse in origine costituita di materiale ligneo) che, in maniera analoga al ninfeo, era aperto sulla fronte, dove avveniva l’accesso tramite una passerella lignea. Al centro il vano è occupato da una vasca quadrata centrale funzionale alla raccolta delle acque. Le pareti perimetrali sono in opera incerta a grossi scapoli calcarei con un’ossatura in blocchi squadrati di calcare disposti verticalmente, che definiscono una serie di lesene. Come il ninfeo, anche l’atrio fu interessato da due differenti fasi di decorazione parietale, la prima in mosaico rustico e la seconda in intonaco dipinto; in concomitanza con quest’ultima venne realizzato un modesto rivestimento pavimentale in tessellato. Per un’ipotesi di attribuzione dell’edificio, a cui dovevano appartenere i due ambienti, è stata più volte proposta la famiglia degli Ummidi, già ampiamente nota e documentata nel cassinate (pianta loc. edificio tratta da Betori 2009, fig. 1 p. 196; pianta edificio tratta da idem, fig. 2 p. 197).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Loc. Crocifisso, Ninfeo Ponari, atrio, lastricato Al centro il vano è occupato da una vasca quadrata funzionale alla raccolta delle acque, rivestita da lastre di marmo bianco venato e bordata sui lati lunghi da elementi marmorei di reimpiego.
Loc. Crocifisso, Ninfeo Ponari, tess a scacchiera di singole tessere Lacerti di pavimentazione costituita da un tessellato a scacchiera bicroma di piccole tessere disposte a ordito orizzontale con inserti irregolari marmorei policromi, inquadrato da una doppia fascia di tessere nere alternata, presso le pareti lunghe, ad un listello costituito da lastrine di bardiglio, presso la parete di fondo ad una fascia a linee di tessere disposte ad ordito diritto. Lungo la parete di fondo il mosaico è connesso ad una canaletta rivestita di marmo bardiglio in parte asportata, funzionale allo smaltimento delle acque percolanti.
Ambiente 1: atrio di ingresso al ninfeo (2) a pianta quadrangolare con copertura probabilmente lignea, andata perduta. L’atrio è aperto sulla fronte, dove avveniva l’accesso tramite una passerella lignea. Le pareti conservano il paramento in opera incerta a grossi scapoli calcarei con un’ossatura in blocchi litici squadrati disposti verticalmente, che vanno a definire una serie di lesene. Al centro il vano, pavimentato a mosaico, è occupato da una vasca quadrata centrale funzionale alla raccolta delle acque, rivestita da lastre di marmo bianco venato e bordata sui lati lunghi da elementi marmorei di reimpiego. L’ambiente, analogamente al ninfeo, conserva due fasi di decorazione parietale differenti. Una prima fase, inquadrabile in età tardo-rebubblicana, vede le pareti rivestite a mosaico, poco conservato. Nel corso della seconda fase decorativa le pareti furono ricoperte da pitture: in basso è visibile una zoccolatura rossa su cui sono dipinti animali incedenti tra cespugli di alloro, scandita da vasi bronzei e vitrei. Al di sopra della zoccolatura è raffigurata una muratura a stesura isodoma con blocchi rettangolari bugnati, con un unico personaggio parzialmente conservato, vestito di una lunga veste.
Lunghezza: 7,55 m – Larghezza: 6,25 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Loc. Crocifisso, Ninfeo Ponari, atrio, lastricato Al centro il vano è occupato da una vasca quadrata funzionale alla raccolta delle acque, rivestita da lastre di marmo bianco venato e bordata sui lati lunghi da elementi marmorei di reimpiego.
Specifiche di rinvenimento Data: 1998-1999
Loc. Crocifisso, Ninfeo Ponari, atrio, tessellato
Parte dell’ambiente: atrio Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: policromo
Mosaico monocromo bianco con tessere calcaree disposte a ordito diritto; in corrispondenza delle specchiature delle pareti il mosaico è inquadrato da lastre modanate di bardiglio e in rosso antico.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Betori, A./ Tanzilli, S./ Valenti, M. 2009, Il Ninfeo Ponari di Cassino: nuove acquisizioni e prospettive di valorizzazione., in Lazio e Sabina. Quinto Incontro di Studi sul Lazio e la Sabina (Roma, 3-5 dicembre 2007), Roma, p.488.Betori, A. 2009, Cassino, novità dal ninfeo Ponari. Le pavimentazioni dell’atrio., in Atti del XIV Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Spoleto, 7-9 febbraio 2008), Tivoli, pp.195-196, figg.7-8 p.199.