schedaMosaico con liberazione di Esione da parte di Ercole Settignano – Atina ( FR ) Nel 1760, nell’immediato suburbio di Atina, in località Settignano (?), fu rinvenuto un tessellato policromo figurato di notevoli dimensioni il cui originario edificio di provenienza non è documentato (pianta località edificio tratta da Coarelli F., Lazio, Roma 1984, pp. 168-169).Cronologia Non determinata L’ambiente è indirettamente documentato dal rinvenimento di un piano pavimentale in mosaico policromo figurato.Cronologia Non determinata Specifiche di rinvenimento Data: 1760 Mosaico con liberazione di Esione da parte di Ercole Parte dell’ambiente: non determinata Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: centralizzata Cromia: policromo Tessellato policromo raffigurante il mito di Esione; la scena si svolge nei pressi di un promontorio roccioso, a cui era stata incatenata la fanciulla, davanti ad uno specchio d’acqua da cui emerge la testa del mostro marino colpito dalla freccia di Ercole. In posizione centrale si trova Esione, raffigurata mentre scende dallo scoglio, sorretta da Telamone. A sinistra, al di sotto della roccia, è raffigurato una sorta di tempietto miniaturistico: secondo Helbig si tratterebbe di uno scrigno per profumi ma più probabilmente, come sostiene Winckelmann, si tratta della schematizzazione della città di Troia. Sulla destra sta Telamone, che aiuta Esione a scendere dalla roccia; a sinistra, infine, è raffigurato Ercole; veste unicamente una sorta di larga cinta color verde e impugna arco e frecce nella sinistra. Cronologia Non determinata Misure Lunghezza: 2 m; Larghezza: 2 m; Specifiche tecniche
Lunghezza: 2 m – Larghezza: 2 m Identificazione della Decorazione: figurata Tecnica Esecutiva: tessellato Decorazioni figurate
Tema | Soggetto | Altre componenti |
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| Ercole | |
Referenza fotografica: Da Mancini 1994, fig. p.1072. Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: abitazione privata (Villa Albani Torlonia, Galleria del Canopo) Al momento del rinvenimento, il manufatto fu distaccato e portato a Napoli; successivamente, tramite J. Winckelmann, esso fu acquistato dal cardinale A. Albani e trasferito a villa Albani a Roma. Nel 1852 la villa e la collezione di opere d’arte fu acquisita da A. Torlonia, da cui la villa deriva il nome attuale, e dove il mosaico si conserva ancora oggi. Condizione giuridica: proprietà privataVilla Albani Torlonia (Riferimento: Fondazione Torlonia) via Salaria, 92 – Roma Bellini, G. R. 1989, Un mosaico con pesci in loc. Carpello (Campoli Appennino)., in Terra dei Volsci. Contributi 1988, Sora, p.23.Caprino, C. 1960, Esione., in Enciclopedia del’Arte Antica, Roma, pp.441-443, fig.538 p.443.Helbig, W. 1913, in Führer durch die öffentlichen Sammlungen klassicher Altertümer in Rom. , Leipzig, p.457, n.1967.Kleiner, G. 1952, Das Bildinis Alexanders der Grossen., in Jahrbuch des Deutschen Archaologischen Institutus, Berlin, pp.225-228.Mancini, A. 1994, in La storia di Atina. Raccolta di scritti vari., Bologna, p.899, fig. p.1072.Winckelmann, J.J. 1767, in Monumenti antichi di Roma, Roma, pp.90-92, tav.66, II.
DATA SCHEDA: 2010 | AUTORE: Sposito, Francesca | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, Mosaico con liberazione di Esione da parte di Ercole, in TESS – scheda 8951 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8951), 2010INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8951
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