Gli scavi eseguiti dalla Soprintendenza Archeologica per le Province di Napoli e Caserta in località Campogalliano, a circa m 180 a nord rispetto al cavalcavia della strada Capua-Brezza, costruito in occasione della realizzazione della linea ferroviaria TAV, hanno messo in evidenza le strutture pertinenti ad una villa. L’edificio, con orientamento a nord-est, si caratterizza per la presenza di un settore rustico ed uno residenziale. A sud si trova una sorta di cortile circolare di m 30 di diametro (1), con probabile funzione produttiva, con pavimento in cementizio e muri con cortine in opera reticolata. Tale struttura era collegata ad un ambiente di pianta rettangolare, di m 10 x 20 con muri con cortine in opera reticolata con ricorsi di laterizi (2), e ad un altro vano di pianta rettangolare con pavimentazione in laterizi (15). A nord si estendeva il settore residenziale costituito da un a corte con pavimentazione in cementizio e decorazione parietale in I Stile (3) e, ad est, da una serie di ambienti termali (4) collegati al braccio occidentale di un peristilio (5). A nord di questi vani si apre una corte pavimentata in lastre di calcare, con vasca centrale, ad uso produttivo (6); ad ovest della corte si trovano quattro ambienti rettangolari pavimentati in cementizio (da 7 a 10). Lungo il lato settentrionale, infine, sono stati rinvenuti una serie di ambienti interpretati come magazzini ed ergasteria (da 11 a 14). Da un punto di vista cronologico, la villa risale nel suo primo impianto al III secolo a.C., periodo al quale va ascritta la costruzione dell’atrio, del peristilio e degli ambenti termali. Fasi di vita sono documentate sino al I-II secolo d.C., mentre al III secolo d.C. risalgono alcune sepolture infantili in anfore che documentano un cambiamento d’uso della struttura. (La planimetria dell’edificio è tratta da Guandalini 2004, p. 29, fig. 11).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Vano 6: si tratta di una corte, ubicata nel settore settentrionale della villa, costituita da un’area centrale scoperta (m 7.70×5.50), pavimentata in lastre di trachite, circondata su tutti e quattro i lati da un ambulacro pavimentato in laterizi. L’ambulacro era sostenuto, nella sua ultima fase di vita, da sette colonne (due sul lato est, tre sul lato nord, quattro su quello ovest). La corte, da interpretare probabilmente come peristilio, doveva avere in origine una funzione residenziale; in un momento cronologicamente non precisato viene trasformata in vano produttivo. E’ comunicante ad ovest con una serie di ambienti (7-10). Sempre ad ovest si trovano due vasche simmetriche adibite alla spremitura. (La planimetria dell’ambiente è tratta da Guandalini 2004, p. 29, fig. 11).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: non documentata – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica per le Province di Napoli e Caserta
Campogalliano, corte 6, lastricato in calcare
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Il rivestimento si articola in due unità decorative: lo spazio centrale scoperto è rivestito da un lastricato in trachite, mentre l’ambulacro coperto era originariamente pavimentato da un rivestimento a commessi laterizi.
Cronologia Non determinata
Unità decorative
Parte dell’ambiente: area scoperta Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: non documentato
Guandalini, F. 2004, Il territorio ad ovest di Capua, in Carta archeologica e ricerche in Campania. Fascicolo 2: Comuni di Brezza, Capua, San Prisco (Atlante Tematico di Topografia Antica. XV Supplemento), pp. 28-30, fig. 11.Sampaolo, V. 2006, Un impianto produttivo dell’Ager campanus, in Vivere in villa: le qualità delle residenze agresti in età romana (Atti del Convegno. Ferrara, gennaio 2003) (Quaderni degli annali dell’Università di Ferrara. Sezione storia, 3) , Firenze, p. 91, fig. 8.