Negli anni Venti del secolo scorso, in un terreno di proprietà Nutini presso Vindicio a Formia furono riportati in luce i ruderi di strutture di epoca romana, presumibilmente pertinenti ad un edificio a carattere residenziale di epoca tardo-repubblicana, come la dislocazione topografica delle evidenze, site tra la via Appia intra moenia e la linea di costa, sembra suggerire. Tali testimonianze consistono sostanzialmente in un ambiente rettangolare (A) aperto a S in direzione del mare con pareti in opera incerta di tufo e resti di suspensurae, al di sotto delle quali fu intercettato un canale rettangolare (d) forse funzionale all’immissione di aria calda. Le pareti dovevano essere intervallate da una serie di rientranze rivestite in marmo. Secondo G. Spano, che effettuò lo scavo, nell’ambiente va riconosciuto un elegante triclinio riscaldato prospiciente la costa. In un momento successivo, non databile con certezza ma comunque inquadrabile tra la metà del I sec. a.C.e la fine del I/inizi del II sec. d.C., il triclinio fu rivestito da un cementizio a base fittile. Tra la fine del I sec. d.C. e gli inizi del II la sala fu colmata da terreno di riporto per un’altezza di ca. m 1,10; fu creato un ingresso a S (h), che immetteva in uno spazio absidato (B) con pareti rivestite da lastre di marmo alte ca. 20 cm. Il triclinio A, unitamente allo spazio absidato B (ambiente A-B) in questa fase furono interessati da una pavimentazione in cementizio con inserti marmorei. A S-O dell’ambiente A-B fu edificata una piccola vasca a pianta semicircolare (m) che si adossò alla parete perimetrale della sala, rivestita da un “cattivo signino”, in cui forse va riconosciuto lo strato preparatorio di un pavimento marmoreo, come sembra comprovare il gran numero di lastrine marmoree policrome ivi rinvenute. Infine, contestualmente ai rifacimenti di epoca primo-imperiale, fu costruito ad E del triclinio A-B un corridoio (n) rivestito da un tessellato bianco-nero (pianta località edificio tratta da Coarelli F., Lazio, Roma 1984, pp.168-169; pianta edificio tratta da Spano 1927, fig. 1 p. 434).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (2° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Vindicio, villa, amb. n, tessellato bicromo bianco-nero Pavimento musivo con "tesselle piuttosto grandette,tagliate poco regolarmente" definito da due fasce di bordura nere a campito da un tessellato bianco a ordito di filari paralleli.
Vindicio, villa, triclinio riscaldato (A-B), cementizio con inserti Rivestimento pavimentale in cementizio a base fittile con inserti marmorei policromi. Il pavimento ricopre omogeneamente sia lo spazio absidato (B) che quello rettangolare (A) del triclinio, impostandosi su di un precedente piano realizzato ugualmente in cementizio.
Vindicio, villa, triclinio riscaldato (A), cementizio Rivestimento in cementizio a base fittile. Il pavimento, rinvenuto al di sotto di un successivo rivestimento ugualmente realizzato in cementizio, fu costruito in un momento imprecisabile ma collocabile tra la metà del I sec. a.C. e la fine del I/inizi del II sec. d.C.
Ambiente m: vasca a pianta semicircolare che, nel corso delle ristrutturazioni di fine I/inizi del II sec. d.C., fu addossata alla parete perimetrale esterna S della sala A. La vasca era rivestita da un cementizio di scadente fattura. La cospicua presenza di lastrine marmoree rinvenute nell’interro potrebbe far ipotizzare che in origine il piano pavimentale fosse rivestito da un opus sectile, di cui il cocciopesto ne costituiva la preparazione.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo II d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1927
Vindicio, villa, vasca m, opus sectile
Parte dell’ambiente: vasca Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: policromo
Del rivestimento rimane unicamente un cementizio a base fittile di scadente qualità. Esso probabilmente costituiva la preparazione di un pavimento in opus sectile, come sembra dimostrare il gran numero di lastrine marmoree policrome rinvenute nell’interro del vano.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo II d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Spano, G. 1927, Ruderi di una villa romana in contrada Vendicio., in Notizie degli Scavi di Antichità. Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei., p.438.