In occasione di alcuni lavori svolti dall’amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere nel 1950 in piazza San Pietro, nell’area centrale dell’antico abitato di Capua, vennero alla luce alcune strutture attribuite ad una domus romana (n. 32) e ad un edificio di culto cristiano. Le indagini sono state riprese ed ampliate dalla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta nel 1983. Della domus, che si apriva sul decumano settentrionale (attuale via Albana), vennero scavati solo cinque ambienti. Il vano A, con muri in opera cementizia con paramento in tufelli ed opera reticolata, era pavimentato da un rivestimento in tessellato. Comunicava, attraverso due ingressi nella parete orientale, con l’ambiente B caratterizzato da muri con paramento in opera reticolata, listata mista ed in tufelli, originariamente decorati da intonaco dipinto. Il pavimento, parzialmente conservato lungo il lato occidentale, era in tessellato con inserti (litostroto???). Seguiva ad est l’ambiente C, con murature con paramento in opera listata e in tufelli ed un pavimento in tessellato. L’ambiente C comunicava con il vano D, con muri in opera listata e pavimentazione definita "litostroto" e forse interpretabile come tessellato con inserti. Ad est del vano D si trovava l’ambiente E con tracce di pavimentazione in cementizio ed in tessellato. Altri ambienti erano dislocati ad ovest, come si evince dalla soglia sul lato occidentale del vano A, e a nord del vano E. Per quanto concerne la cronologia, l’impianto della domus è stato attribuito all’età tardorepubblicana con rifacimenti sino al IV secolo d.C. Nel IV secolo la domus viene obliterata da un edificio di culto cristiano, con impianto basilicale a tre navate ed abside sul lato orientale. (La planimetria dell’edificio è tratta da De Franciscis 1988, fig. 1).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Vano A: ambiente di pianta all’incirca quadrata, ubicato presso il margine occidentale della domus. I muri, che si conservano per un’altezza massima di m 1.30, sono realizzati con diverse tecniche edilizie: il muro settentrionale (m 0.37 di spessore) presenta un paramento in tufelli; il muro orientale (m 0.40 di spessore) ha un paramento in opera reticolata con tracce d’intonaco bianco; il muro meridionale (m 0.40 di spessore) è in tufelli. Gli ingressi erano posti lungo il lato occidentale, dove rimane una soglia in pietra, e lungo il lato orientale. Il pavimento è in tessellato bianco decorato da una fascia monocroma nera. Al centro del pavimento si trova un’ampia lacuna: è stato ipotizzato che possa essere stata causata dall’asportazione di un emblema. All’interno dell’ambiente sono stati praticati diversi saggi: il saggio nell’angolo SE ha restituito frammenti di bucchero, quello lungo il lato N frammenti di ceramica a vernice nera, intonaci decorati in I stile e frammenti di pavimentazione in cementizio a base fittile con decorazione in tessere (pavimentazione di prima fase oppure materiale di riempimento????). (La planimetria dell’ambiente è tratta da De Francisci 1988, fig. 1).
Lunghezza: 5.20 m – Larghezza: 5.0 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1950 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica per le Province di Napoli e Caserta
Domus, piazza S. Pietro, vano A, tessellato bicromo
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo
Tessellato monocromo bianco bordato da una fascia monocroma nera.