Alcuni scavi condotti nel 1908 in località Santa Croce hanno messo in luce i resti di un edificio romano che sorgeva presso il fiume Savone in un’area pari a m 80×60 ca. Le strutture, ricondotte ad un edificio termale, si articolavano su due piani collegati mediante una scalinata. Presso l’angolo nord-occidentale del piano inferiore si trovano una serie di ambienti (V-VII) riccamente decorati con marmi. Il vano VI, con abside sul lato nord-orientale e voltato a botte, aveva le pareti decorate nella zona superiore con marmi colorati, mentre lo zoccolo ed il pavimento erano in ardesia. Ad ovest, il vano comunicava con l’ambiente V, di pianta rettangolare, con pareti rivestite di lastre di marmo e pavimentazione in opus sectile. Ad est del vano VI si trova il vano VII, con abside sul lato nord-orientale, decorato con una pavimentazione in lastre marmoree di forma irregolare. Sul lato nord-orientale si trovano gli ambienti X, XI, XII, quest’ultimo interpretato come vasca, parzialmente scavati e aperti sul vano XV. L’ambiente XV era probabilmente un cortile aperto, decorato da una fontana sul lato sud ed ornato originariamente di statue. Ad ovest del vano VII si trovava un altro cortile (XVI) anch’esso decorato in origine da statue, mentre all’estremità settentrionale ed orientale del complesso è stata rinvenuta una serie di ambienti (IV, VIII, IX), interpretati come corridoi di servizio. Gli scavi eseguiti nell’ala sud-occidentale dell’edificio hanno evidenziato altri ambienti fra cui la vasca XIX, con parete di fondo absidata, alla quale si accedeva mediante tre gradini marmorei. La decorazione pariatale era in marmo colorato, mentre quella pavimentale in marmo bianco. Ai lati del vano XIX si trovano gli ambienti XX (laconico?) e XVII, quest’ultimo comunicante col vano XVIII, pavimentato in mattoni. Il piano superiore dell’edificio termale, scarsamente conservato, è raggiungibile attraverso una scalinata sul lato settentrionale del vano XVI. Degli ambienti che lo componevano rimangono il vano II in tessellato bianco ed il corridoio I anch’esso in tessellato. In base alla tecnica edilizia e alla decorazione pittorica, pavimentale e scultorea, l’edificio è stato datato nel suo primo impianto al II secolo d.C. con rifacimenti nel III secolo d.C. In epoca altomedievale è da ascrivere il suo abbandono definitivo. (Planimetria dell’edificio: Gabrici 1908, p. 401).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Vano V: si trova presso l’angolo nord-occidentale del piano inferiore dell’edificio termale. Le pareti sono divise in tre registri: lo zoccolo, alto m 0.30, la parte mediana in marmo policromo, alta m 1.30, e la parte superiore intonacata e dipinta di rosso. Il pavimento è in opus sectile marmoreo.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1908
Loc. S. Croce, edificio termale, vano V, isodomo listellato
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Rivestimento in opus sectile marmoreo costituito da lastre rettangolari in marmo grigio incorniciate da listelli in marmo di Mondragone.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Gabrici, E. 1908, Teano. Avanzi di un grande edifizio termale dell’antico “Teanum Sidicinum”, scoperti in contrada Santa Croce, in Notizie degli Scavi di Antichità. Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Roma, pp. 399-415.