scheda

Villa di Torre S. Anna, atrio 1, cem. + impluvio in tess. pol. c.d. del Polpo,
Contrada Torre S. Anna – Larino ( CB )


L’edificio, situato in Contrada Torre S. Anna, fu scavato nel 1973, benché si avesse notizia del mosaico che ne decorava l’impluvio già dal 1912. Dell’edificio, subito identificato come villa, sono stati messi in luce l’atrio 1 e il grande ambiente quadrato 2 a NW, delimitato da muri di cui si conservano le fondazioni e la zoccolatura in grossi blocchi di arenaria locale. Il resto dell’alzato era verisimilmente eseguito in mattoni crudi rivestiti di intonaco. L’ingresso principale, situato a NW , era preceduto dall’ ampio corridoio 3 e affiancato da un altro ingresso, di cui resta la soglia in situ, sulla sinistra. A distanza regolare furono individuate anche le tracce di altre sette soglie in pietra, una delle quali ancora provvista del cardine in bronzo. L’ambiente quadrato 2 e il corridoio 3 sono pavimentati, nella II fase di vita della villa, in cementizio a base fittile, con fitte scaglie policrome ricavate da ciottoli accuratamente dimezzati; gli spazi di risulta, in cementizio a base fittile, sono colorati di rosso. Al di sotto dell’atrio sono visibili resti del pavimento di I fase, con ciottoli più grossolani. Leggermente decentrato rispetto al corridoio d’ingresso, l’impluvio è pavimentato con il tessellato policromo c.d. del polpo. Lungo il lato SW dell’atrio è stato parzialmente portato alla luce un ambiente, forse attribuibile ad un secondo piccolo edificio addossato alla villa e ad essa coevo, anch’esso forse pavimentato in cementizio. La data d’impianto della villa è databile tra la fine del III-inizi II sec. a.C. La II fase invece, per confronti dei pavimenti in cementizio, è da collocarsi agli inizi del I secolo a.C. Nel periodo in cui fu in uso, la villa rimase al di fuori dal circuito urbano. In seguito all’ampliamento di quest’ultimo, strutture pubbliche ricoprirono la villa ormai abbandonata (immagini tratte da De Felice 1994; D’Alessio/Guidone 2009, 568).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III a.C. (4° q) al secolo II a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
Villa di Torre S. Anna, atrio 1 (I fase), cem. con inserti
Rivestimento in cementizio con inserti costituiti da grossolani ciottoli dimezzati.

Villa di Torre S. Anna, corridoio 3, cem. con inserti
Rivestimento in cementizio a base fittile con inserti policromi disposti in maniera irregolare.

Villa di Torre S. Anna, vano 2, cem. con inserti
Rivestimento in cementizio a base fittile con inserti policromi disposti irregolarmente sulla superficie.


Il grande ambiente quadrato 1 è delimitato da muri con fondazioni in grossi blocchi di arenaria locale e alzato verosimilmente in mattoni crudi. L’ingresso principale, preceduto da un ampio corridoio, è a NW. Tracce di incassature nei muri fanno rilevare la presenza di altre otto soglie, di cui solo quella a sinistra dell’accesso principale ancora in situ. Tutto l’ambiente, compreso il corridoio, è pavimentato, nella II fase in cementizio a base fittile, con ornato a scaglie policrome fittamente disposte. Al di sotto del pavimento dell’atrio sono visibili resti della pavimentazione di I fase, con ciottoli più grossolani. L’impluvio, leggermente decentrato, è pavimentato con il mosaico c.d. del polpo, raffigurante appunto quest’animale e quattro cernie agli angoli del campo, circondati da un bordo complesso, costituito da più fasce concentriche a decorazione geometrica e una con decorazione vegetalizzata, con un motivo a tralci di vite con foglie e grappoli.

Lunghezza: 10.70 m – Larghezza: 6.20 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III a.C. (4° q) al secolo II a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Villa di Torre S. Anna, atrio 1 (I fase), cem. con inserti
Rivestimento in cementizio con inserti costituiti da grossolani ciottoli dimezzati.

Specifiche di rinvenimento
Data:
1912 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica del Molise

Villa di Torre S. Anna, atrio 1, cem. + impluvio in tess. pol. c.d. del Polpo,

Rivestimento con scansione: a più unità decorative

Il tessellato policromo c.d. del Polpo, che pavimenta l’impluvio dell’atrio, pavimentato in cementizio, fu messo in luce nel 1912 e nel 1949 ma, per l’ottimo stato di conservazione, si decise di reinterrarlo. Nel 1973, durante saggi di scavo eseguiti dal Comune e dalla Soprintendenza, furono nuovamente e definitivamente scavati sia il pavimento sia gli ambienti circostanti. Il rivestimento si presentava molto danneggiato per l’azione di radici e per mancanza di adeguata tutela, quindi si procedette al restauro e, nel 1985, alla sua ricollocazione in situ, protetto da una costruzione metallica di m 15.50×18.30. Il mosaico costituisce il fondo dell’impluvio della villa, il quale è profondo circa m 0.20 e collocato esattamente al centro dell’atrio. E’ delimitato da una cornice in cementizio sagomata a doppia gola. Lungo il lato breve W si conserva una valvola di scolo collegata a una conduttura sotterranea. Tracce di un’altra valvola, simmetrica alla prima, sono visibili sul lato opposto.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo III d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
Misure
Lunghezza: 3.83 m; Larghezza: 2.47 m;
Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: statumen-nucleus-tessere

Unità decorative

Parte dell’ambiente: impluvio
Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema
Cromia: policromo

Tessellato geometrico policromo, articolato in una serie di fasce di bordura, geometriche e vegetalizzate e in un pannello figurato centrale. Il bordo è costituito, dall’esterno verso l’interno, da una linea tripla monocroma nera, seguita da una fascia a decorazione vegetalizzata a tralci di vite con pampini e grappoli e due nodi erculei al centro di ciascuno dei lati lunghi. Dopo un’altra linea tripla nera, seguono le ultime due fasce geometriche: una fascia monocroma bianca e una nera. Il campo, su fondo di tessere bianche presenta la raffigurazione di un polpo in posizione centrale, con otto tentacoli disposti a raggiera e di quattro cernie agli angoli del pannello, rivolte verso il polpo. La differenza tra la resa del polpo, piuttosto schematica e quella delle cernie, assai più realistica, porterebbe a ipotizzare l’utilizzo di un modello solo per l’esecuzione dei pesci. L’ordito delle tessere è orizzontale lungo il bordo, con andamento curvilineo nella fascia a decorazione vegetalizzata e diagonale nel pannello centrale.

Bordo


Specifiche tecniche
Lunghezza: 3.50 m – Larghezza: 1.80 m
Identificazione della Decorazione: geometrico-vegetalizzata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 0.7-1.3 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1t – linea tripla
DM 64a – racemo
DM 1y – fascia monocroma

 

Campo


Specifiche tecniche
Lunghezza: 2.24 m – Larghezza: 0.89 m
Identificazione della Decorazione: figurata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 0.5-1 cm

Decorazioni figurate

TemaSoggettoAltre componenti
Pesci

 
 

Parte dell’ambiente: atrio
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo

Cementizio con inserti costituiti da ciottoli dimezzati.

Bordo

Elemento non presente

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con inserti litici o litoidi)
 
 

Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: situ (Villa romana in Contrada Torre S. Anna, Larino (CB) – inv. 2097)

Restauri moderni: Il mosaico fu portato alla luce nel 1912 e subito reinterrato. Riesaminato nel 1949, anno in cui furono restaurati altri mosaici provenienti da Larino, non si ritenne opportuno intervenire, in considerazione dell’ottimo stato di conservazione. Nel 1973 però, in occasione di saggi di scavo eseguiti dal Comune di Larino e dalla Soprintendenza, si notarono danni prodotti sia nel bordo che nella parte centrale del mosaico dall’azione di radici e dalla scarsa tutela. Si provvide quindi al restauro e alla ricollocazione in situ e a lla costruzione di una copertura metallica di 15.50×18.30 m
Condizione giuridica: proprietà Stato

Cianfarani, V. 1978, in Culture adriatiche antiche di Abruzzo e di Molise, Roma, p. 545.
D’Alessio, A./ Guidone, S. 2010, Pavimenti cementizi a ciottoli dimezzati in area italica. Testimonianze e inquadramento di una singolare “tipologia” pavimentale, in Atti del XV Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Aquileia, 4-7 febbraio 2009), Tivoli (Roma), pp. 561-574, figg. 1-4, pp. 568-569.
De Felice, E. 1994, in Larinum, Firenze, pp. 101-105, figg. 118-125.
Di Niro, A. 1980, La zona frentana tra IV e I secolo a.C., in Sannio : Pentri e Frentani dal IV al I sec. a. C. (Isernia, Museo nazionale, ottobre-dicembre 1980), Roma, pp. 131-134, fig. 21 p. 133.
Di Niro, A. 1980, Larino. La città ellenistica e romana, in Sannio : Pentri e Frentani dal IV al I sec. a. C. (Isernia, Museo nazionale, ottobre-dicembre 1980), Roma, pp. 286-317.
Di Niro, A. 1987, Ville imperiali nel Sannio romano, in Almanacco del Molise, Campobasso, p. 27.
Di Niro, A. 1989, La città di Larino (CB), in Tutela. V Settimana beni culturali, Matrice (CB), pp. 107-113, fig. p. 111.
Morricone Matini, M.L. 1991, Pavimenti musivi a Larinum, in Samnium. Archeologia del Molise, Roma, pp. 271-272.
Stelluti, N. 1988, in Mosaici di Larino, Pescara, pp. 137-157, figg. 108-132.

DATA SCHEDA: 2011 | AUTORE: Guidi, Alessia | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Guidi, Alessia, Villa di Torre S. Anna, atrio 1, cem. + impluvio in tess. pol. c.d. del Polpo, , in TESS – scheda 9696 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9696), 2011

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9696


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