Il teatro romano di Spoleto è stato individuato, per la prima volta, alla fine del XIX secolo dall’archeologo spoletino Sordini, ma venne riportato alla luce soltanto negli anni ’50 del secolo scorso (Sordini 1891, Spoleto. Degli avanzi del teatro romano, in Notizie degli Scavi di Antichità, pp. 50-55). Il teatro si compone di una cavea, dal diametro di ca. 70 m, sostenuta da una serie di setti radiali, delimitata da un ambulacro perimetrale coperto a volta. Si accedeva all’ambulacro da due ingressi posti sul fronte dell’edificio. Dallo stesso ambulacro due corridoi portavano all’orchestra, mentre tre vomitoria alle gradinate. Non si conserva la scena, inglobata, nel corso del Medioevo, nelle strutture della chiesa di S. Agata. I dati di scavo indicano l’esistenza di due fasi costruttive. Una I fase, contraddistinta dall’uso di blocchetti parallelepipedi di calcare, assegnata al terzo quarto del I secolo a.C. (età proto augustea), e una II fase, in opus reticulatum, pertinente ad un ampio ed importante restauro del complesso, seguito a cedimenti strutturali, da datare entro la prima metà del I secolo d.C. Si riconosce inoltre una III fase, datata alla tarda romanità, che vide la costruzione di una serie di muri e strutture che determinarono una profonda trasformazione dell’intero complesso destinato, in questo momento storico, ad ospitare, con probabilità, giochi acquatici. L’intero complesso ha restituito una interessante pavimentazione in sectile che riveste l’intera superficie dell’orchestra. (Pianta da Angelelli 2001, fig,4).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Ambiente 1: orchestra del teatro romano. Ampio spazio di forma circolare, alla base della cavea, caratterizzato da una pavimentazione in sectile. L’orchestra, a cui si accedeva tramite due passaggi ed isolata dalla stessa cavea da parapetti marmorei, appartiene alla I fase costruttiva del complesso, da datare al terzo quarto del I secolo a.C. Il pavimento in sectile viene invece datato, su base archeologica, alla seconda metà del IV secolo d.C. e pertanto deve essere attribuito ad una fase di ristrutturazione del complesso.
Lunghezza: 15.70 m – Larghezza: 6.50 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: anni ’50 del XX secolo
Teatro romano, orchestra, sectile
Parte dell’ambiente: orchestra Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: giustapposta Cromia: policromo
L’orchestra del teatro romano di Spoleto ha restituito una pavimentazione in sectile a schema unitario. Lastre di africano e pavonazzetto, di forma rettangolare, vengono disposte a creare un tessuto ortogonale con motivo a scacchiera interrotto da tre pannelli quadrati con disco listellato iscritto. Dati stilistici, unitamente ad indizi archeologici, sembrano datare la pavimentazione in sectile ad un fronte cronologico di tarda età romana (seconda metà del IV secolo d.C.).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (3° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Angelelli, C. 2001, Il pavimento in opus sectile marmoreo del teatro romano di Spoleto, in Atti del VII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Pompei, 22-25 marzo 2000), Ravenna, pp. 341-354, figg. 1-8.