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Della domus è stato riportato in luce l’ingresso (1), rivestito in tessellato nero, fiancheggiato da due ambienti (2-3) di cui uno (3) potrebbe essere identificato con una cella ostiaria. I due vani sono pavimentati da cementizi, il primo privo di inserti, il secondo arricchito da un punteggiato di crocette. A fianco dell’ambiente 3 si apre un ulteriore vano, di cui rimane parte della soglia musiva.
Dall’ingresso si aveva accesso all’atrio (4), nella forma di una corte a peristilio greco-ellenistico, che conserva i pavimenti musivi con motivi geometrici. A N dell’atrio si apre il tablino (10), a cui appartiene la raffinata soglia di accesso all’atrio (4), con fregio nilotico, pavimentato da un cassettonato prospettico con cornice a meandro che racchiude un pannello centrale ad emblema, spoliato in passato. Il tablino è compreso tra due cubicoli (9, 11), mentre un terzo vano si apre più ad O (12). A S dell’atrio si articola un ulteriore cubicolo (13), con emblema pavimentale in sectile. Ad E dell’atrio si aprono tre ambienti (5-7), ampiamente sconvolti da butti e fosse di epoca medievale. Dall’ambiente 7 si accedeva ad un suntuoso triclinio (8), pavimentato con un raffinato emblema policromo figurato raffigurante il ratto di Ganimede. Nel settore N dell’abitazione è stato riportato in luce il peristilio (14), riferibile con certezza alla seconda fase edilizia della domus, provvisto di canale ad U. A S-E, infine, si apre una piccola latrina (15; pianta località edificio tratta da Cancellieri 2010, fig. 2 p. 67; pianta edificio tratta da idem, fig. 7 p. 72).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (3° q) al secolo II a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
AMBIENTE: cubicoloAmbiente 9: cubicolo a pianta rettangolare che si apre ad O del tablino (10), in posizione simmetrica rispetto al cubicolo 11. L’ambiente è suddiviso in anticamera ed alcova; la prima è accessibile dall’atrio (4) mediante una soglia musiva ornata con un motivo a meandro (13) e conserva il pavimento musivo con decorazione a cancellum (14). Una soglia marmorea consentiva l’accesso all’alcova, rivestita da un mosaico bianco profilato da una fascia nera (15); due scendiletto (16-17) definiscono lo spazio delle klinai. L’angolo tra i due letti era occupato da una sorta di bancone in muratura di cui rimangono unicamente le impronte, presumibilmente adoperato come armadio. Tale sistemazione non è pertinente al primo impianto della domus bensì ad una ristrutturazione avvenuta entro la prima metà del I sec. a.C. A riprova di ciò, un sondaggio archeologico effettuato al di sotto del bancone ha riportato in luce, oltre ad una sepoltura di epoca medievale, anche porzioni di un tessellato di epoca precedente, relativi alla prima fase edilizia di II sec. a.C.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Data: non documentata
Domus della Soglia nilotica, cubicolo (9), tessellato (II sec. a.C.)
Parte dell’ambiente: cubicolo
Rivestimento con scansione: non documentato
Tipo di impaginazione: non documentato
Cromia: non documentato
Pavimento in tessellato relativo alla prima fase edilizia della domus.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (3° q) al secolo II a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
BORDO
Elemento non presente
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: non documentato
Tecnica Esecutiva: tessellato
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Cancellieri, M. 1998, in Privernum. L’area archeologica, Roma, p. 29.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, Domus della Soglia nilotica, cubicolo (9), tessellato (II sec. a.C.), in TESS – scheda 10126 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10126), 2011
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10126