
L’edificio, interpretabile come complsesso termale, è ubicato nel settore settentrionale della città, a Nord del foro, e lungo il tracciato urbano della via Traiana ed è caratterizzato da una lunga continuità di vita articolata in quattro fasi edilizie comprese tra la prima età imperiale e l’età tardoantica.
FASE I (I sec. d.C.). L’area è interessata dalla costruzione di un imponente edificio pubblico, di cui sono state documentate strutture murarie molto danneggiate dai rimaneggiamenti successivi. L’identificazione dell’edificio con un impianto termale è supportata dal rinvenimento di due frammenti epigrafici che, ricomposti, recano la scritta balin(eum). Non è, tuttavia, possibile definire l’estensione e l’articolazione dell’impianto a causa della parzialità della documentazione recuperata.
FASE II (II-III sec. d.C.). La realizzazione della via Traiana determina un forte rinnovamento urbano, nel quale si inserisce la costruzione di un nuovo complesso termale. L’impianto planimetrico del complesso si articola in due percorsi termali.
Provenendo da Sud, direttamente dalla via Traiana, e percorrendo la corsia orientale del portico, si accede alla grande palestra 1 (Her-01), porticata su due lati, con la duplice funzione di vasto ambiente di rappresentanza e di palestra, provvista forse di una natatio, di cui si è supposta la presenza a Nord. La palestra rappresenta il punto di partenza dei due percorsi termali. Transitando nell’ala meridionale si accede al frigidarium 2, caratterizzato pavimentato in tessellato figurato (Her-04). Dal frigidarium muovendo verso Est si accede al destrictarium 3 e seguendo in linea retta verso Sud si arriva al tepidarium 4 (Her-05) e al caldarium 5. L’apertura presente sul fronte occidentale della palestra 1, invece avvia il secondo circuito, attraverso il grande frigidarium 6, più monumentale del primo per dimensioni e apparato decorativo. Parte del rivestimento musivo si conserva lungo la parete Nord-Est (Her-06). A questo punto del percorso, è possibile accedere alla latrina 7rivestitaa da mosaico in tessere bianche (Her-07) che si apre direttamente sulla sala o spostarsi nell’apodyterium 8 posto a Nord (Her-08). Attraverso l’ambiente filtro 9 è possibile dirigersi verso il settore riscaldato costituito dai grandi tepidarium 10 e caldarium 11 (Her-09). Di quest’ultimo ambiente, tuttavia è poco percepibile l’articolazione di età imperiale, mentre risulta di più facile lettura la fase tardoantica. Tra i vani 2 e 11 si sviluppa un’area di servizio 12.
FASE III (seconda metà del IV sec. d.C.). Gli effetti del terremoto del 346 d.C. determinano una sostanziale ristrutturazione. Gli interventi di maggiore rilievo riguardano la palestra 1, con particolare riguardo alla pavimentazione musiva (Her-02, Her-03) , il frigidarium 2 il cui settore occidentale della pavimentazione viene sottoposto a totale rifacimento (Her-04), il tepidarium 4 e il caldarium 11. Si realizzano nuovi vani con funzioni non chiare (13 e 14) ed è costruito, ad Est dell’unctorium, un nuovo prefurnium 15.
FASE IV (fine IV sec. d.C. – seconda metà V sec. d.C.). Il complesso termale è sottoposto a piccoli interventi di manutenzione prima dell’abbandono definitivo. (la pianta dell’edificio è tratta da Leone 2008, 20, Fig. 3)
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo I d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
AMBIENTE: bagno/ latrinaAmbiente 7, latrina. L’ambiente, impostato in età imperiale, ha pianta quadrata (m 4×4) ed è delimitato da muri interamente rivestiti da crustae di marmo bianco e rosso. L’interpretazione dell’ambiente come una latrina è stata suggerita dal ritrovamento in situ di una lunga banchina che si sviluppa intorno alla sala. Il sedile, alto m 0,98, rivestito da lastre di marmo bianco ricopre il canale fognario di deflusso, un tratto del quale è stato intercettato all’esterno dell’ambiente, nel corridoio posto ad est. Negli strati di crollo sono stati individuate tre grandi porzioni della volta, verosimilmente a botte, rivestita da stucchi decorati con motivi di racemi di vite e grappoli d’uva, amorini vendemmiatori e satiri che inseguono una menade (Pianta rielaborata da Leone 2008, 20, fig. 3)
Lunghezza: 4 m – Larghezza: 4 m
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo II d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stratigrafici
Data: 1972 – Ente responsabile: Soprintendenza alle Antichità della Puglia
Herdonia, terme, latrina, tessellato monocromo bianco
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo
Tessellato monocromo bianco a copertura unitaria. Il bordo è costituito da una cornice in marmo bianco largo m 0,30, mentre il campo è costituito da un tessellato monocromo bianco.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo II d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stratigrafici
Lunghezza: 4 m; Larghezza: 4 m;
BORDO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base marmorea)
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
dm 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli |
CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Herdonia-loc- Cacciaguerra)
Condizione giuridica: proprietà comunale
Herdonia-loc- Cacciaguerra (Riferimento: Soprintendenza Beni Archeologici Puglia) – Herdonia-Loc. Cacciaguerra
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Leone D. 2008, Il balineum sulla via Traiana. Studio architettonico e funzionale della fase costruttivo di età imperiale (II-III d.C.), in Ordonia XI. Ricerche archeologiche ad Herdonia, Bari, 25-26, 11-12.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: De Filippis, Maria Domenica, Herdonia, terme, latrina, tessellato monocromo bianco, in TESS – scheda 10952 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10952), 2011
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10952