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Gli Horti Lamiani, fondati probabilmente da Lucius Aelius Lamia, furono tra le prime proprietà createsi sul colle dopo la bonifica di Mecenate alla fine del I secolo a.C., ed entrarono nel demanio imperiale probabilmente sotto l’impero di Tiberio. I giornali di scavo parlano di strutture in reticolato e laterizio; dalle fonti siamo a conoscenza di restauri ed interventi edilizi commissionati da Caligola e da Severo Alessandro, di cui questi Horti furono la residenza urbana preferita. Vennero probabilmente abbandonati nel corso del IV secolo, come accadde generalmente a quest’area della città, e come testimonia l’erezione in questo periodo di un piccolo complesso termale nell’attuale via Ariosto, edificato prevalentemente con pezzi di recupero (cfr. scheda).
La planimetria si articolava in un insieme di edifici dei quali attualmente è molto difficile ricostruire le funzioni e le connessioni. Si sono identificati un lungo porticato “ad archi e piloni” (n. 17 in pianta), che potrebbe forse essere interpretato come il fronte dell’edificio residenziale, su cui si aprono una serie di ambienti a pianta rettangolare allungata; realizzati in opera reticolata, conservavano all’epoca della scoperta il rivestimento ad affresco (il cui soggetto erano giardini). Alle spalle del porticato si rinvenne un criptoportico (n. 1 in pianta), che conservava una ricchissima decorazione parietale e pavimentale; alle testate di questo si aprivano due gruppi di ambienti, il primo a Nord costituito da due stanze, probabilmente sotterranee (n. 2), il secondo a Sud (n. 3-6) che dovrebbe costituire un impianto termale. In piazza Vittorio si rinvenne parte di una grande struttura semicircolare (n. 13), all’epoca della scoperta letta come teatro ma più probabilmente da interpretare come un grandioso ninfeo ad esedra; accanto si rinvennero alcuni ambienti di piccole dimensioni (n. 16), che conservavano parzialmente il pavimento marmoreo.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo III d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
ambiente termaleAmbiente a pianta perfettamente circolare (n. 6 in pianta) circondato da un gradino che correva lungo il lato esterno delle pareti; doveva essere parte di un piccolo impianto termale (ambienti 3-6) ed aveva vicina un’altra scaletta che permetteva il collegamento con i diversi livelli dell’edificio. Manteneva al momento della scoperta la pavimentazione in sectile e lacerti del rivestimento parietale, realizzato nella stessa tecnica: i giornali di scavo e gli appunti del Lanciani notano che questo ambiente (e probabilmente gli altri limitrofi) avevano le pareti rivestite di lastre di lavagna “decorate da graziosi arabeschi eseguiti in foglia d’oro” (RT II, 18.2. ’75, p. 32; Lanciani R., The Ruins & Excavations of ancient Rome, Londra 1897, p. 104); lo stesso Lanciani data questi rivestimenti al III secolo e li attribuisce all’intervento di Alessandro Severo (Lanciani R., in “The Athenaeum” n. 2520, 12.02.1876, p. 238). Dell’intero sistema decorativo purtroppo non rimane alcuna traccia.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo III d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
Data: 1874-5
Regio V, Horti Lamiani, Ambiente 6, Lastricato
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Pavimento inlastricato marmoreo, costituito da lastre di pavonazzetto, il cui motivo decorativo è ignoto. Era circondato da un corridoio anulare, di quota leggermente superiore, anch’esso pavimentato in marmo, bianco. Non ne è disponibile nell’edito documentazione grafica e/o fotografica.
Non determinata
Unità decorativeParte dell’ambiente: spazio centrale
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo
Pavimento in lastricato marmoreo, costituito da lastre di pavonazzetto, a modulo presumibilmente geometrico, il cui motivo decorativo è ignoto. Non ne è disponibile nell’edito documentazione grafica e/o fotografica.
Specifiche tecniche
Tecnica Esecutiva: lastricato (lastricato omogeneo marmoreo)
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica?
Tecnica Esecutiva: lastricato (lastricato omogeneo marmoreo)
Parte dell’ambiente: ambulacro
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo
Pavimento in lastricato marmoreo monocromo, costituito da lastre di marmo bianco, a modulo presumibilmente geometrico, il cui motivo decorativo è ignoto. Non ne è disponibile nell’edito documentazione grafica e/o fotografica
Elemento non presente
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica?
Tecnica Esecutiva: lastricato (lastricato omogeneo marmoreo)
CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: non documentato – Conservato in: non documentato
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Cima, M. 1986, “Dagli scavi dell’Esquilino all’interpretazione dei monumenti”, , in Le tranquille dimore degli dei. La residenza imperiale degli Horti Lamiani, , Roma , p. 54..
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Laurenzi, Elsa, Regio V, Horti Lamiani, Ambiente 6, Lastricato, in TESS – scheda 12200 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12200), 2012
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12200