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Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (3° q) al secolo II d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
AMBIENTE: non determinatoLa cappella medievale dedicata alla Vergine, ubicata sul retro dell’abside della basilica di S. Pudenziana e nota soprattutto per un importante ciclo di affreschi recentemente riportati al pontificato di Pasquale II (inizi del XII secolo), è frutto del riadattamento di strutture antiche e più precisamente di un vano di passaggio prospiciente sul portico che costituiva l’accesso ovest al grande complesso architettonico di età antoniniana entro cui si insediò, verso la fine del IV secolo, l’aula di culto del titulus Pudentis. La cappella, ancora coperta dalle volte a crociera di epoca romana e delimitata da muri in opus spicatum di tufelli e frammenti laterizi con catene e ammorsature di mattoni, è pavimentata con un mosaico ad inserti marmorei, quasi completamente rifatto (85% circa) nel corso dei restauri degli anni Trenta.
Lunghezza: 4.20 m – Larghezza: 3.20 m
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (3° q) al secolo II d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Data: non documentata
Regio VI, S. Pudenziana, edificio “polifunzionale”, tessellato con inserti marmorei
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: policromo
Tessellato a fondo disomogeneo bianco-nero con inserti marmorei.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (3° q) al secolo II d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
BORDO
Elemento non presente
Specifiche tecniche
Lunghezza: 3 m – Larghezza: 0.83 m
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato con inserti marmorei)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Roma, Basilica titolare di S. Pudenziana)
Restauri antichi: Tessere di reimpiego bianche e nere (con prevalenza di queste ultime) disposte di taglio (lato cm 1,2-2, largh. 2,5-3) e per file parallele; anche nella risarcitura si osserva la presenza di crustae marmoree, ad imitazione del pavimento originale.
Restauri moderni: Tessere di reimpiego bianche e nere con inserti marmorei perlopiù antichi; la parte integrata, che costituisce l’85% circa della superficie pavimentale, è separata dall’unica porzione originale tramite una doppia fila di tessere nere e bianche, disposte a seguirne il profilo; la superficie risulta inoltre arrotata
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Angelelli, C. 2010, in La basilica titolare di S. Pudenziana. Nuove ricerche., Città del Vaticano, p. 220, fig. 264.Angelelli, C. 2011, Il mosaico con inserti marmorei dell'”oratorio mariano” nella basilica di S. Pudenziana a Roma, in Atti del XVI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Palermo, 17-20 marzo 2010), Tivoli, pp. 229-234, figg. 2-8.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Angelelli, C., Regio VI, S. Pudenziana, edificio “polifunzionale”, tessellato con inserti marmorei, in TESS – scheda 12967 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12967), 2012
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12967