Complesso termale edificato tra l’Alta Semita, a N, il vicus Laci Fundani, a O, ed il vicus Salutis, a E, in corrispondenza delle attuali vie XX Settembre, XXIV Maggio e della Consulta, annoverato nella Regio VI nel Curiosum e nella Notitia e menzionato da Aurelio Vittore come opera realizzata in età costantiniana (S. Vilucchi, s.v. “Thermae Constantinianae”, in LTUR V, pp. 49-51). Il limite S, alle pendici del colle Quirinale, fu costruito su un terrazzamento artificiale, poi occupato dal giardino Aldobrandini in fondo all’attuale Via Nazionale; nelle fondazioni e nel terrazzamento furono riutilizzate strutture più antiche e depositi commerciali che occupavano le pendici meridionali del colle. Le terme subirono numerosi restauri nel corso del IV e V secolo d.C. e furono ricordate dal XII secolo con il nome di palatium Constantini e, nel secolo seguente, con quello di thermae de’ Cornutis. Nel Cinquecento l’area fu occupata da orti ed abitazioni private, mentre nel secolo seguente venne acquistata dal cardinale Scipione Borghese per edificarvi il suo palazzo. In tale occasione i ruderi antichi (che erano ancora visibili nel XVI secolo come attestano schizzi e disegni del Peruzzi, di Du Pérac e del Palladio) furono demoliti fino ad una certa altezza e riutilizzati come fondazioni del nuovo palazzo. All’inizio del XVIII secolo la proprietà passò nelle mani dei Rospigliosi-Pallavicini, che ampliarono il corpo di fabbrica borghesiano, scoprendo così altri resti relativi al complesso termale e ad edifici più antichi, tra i quali i resti di una domus inglobati nelle murature della fase costantiniana. Altre strutture relative alle terme vennero luce in occasione dell’apertura di Via Nazionale, durante i lavori degli anni 1876-1879; furono allora demoliti l’emiciclo con gradinate ed il recinto che chiudevano le terme a S. Alcuni ambienti del poderoso impianto termale sono ancora visibili ai piani cantinati del Palazzo Rospigliosi-Pallavicini; pur divisi da terrazzamenti moderni, sono ancora riconoscibili un ambiente a pianta circolare ed un vano ottagonale pertinenti al settore SE, entrambi realizzati in opera laterizia, con fondazioni in conglomerato cementizio; il calidarium circolare che occupava il centro del corpo di fabbrica e la grande esedra semicircolare N furono visti, rispettivamente nel 1960 e nel 1970, ma non sono più visibili, mentre sono stati indagati a più riprese i corridoi di servizio dell’impianto termale raccordati ad un lungo ambulacro. Nel corso delle indagini effettuate sin dal Settecento nell’area, furono rinvenute sei pavimentazioni musive: un tessellato del quale non si forniscono ulteriori indicazioni, uno a grandi tessere, un tessellato di tipo geometrico bicromo e due tessellati policromi), un pavimento a commessi laterizi e tre pavimenti in opus sectile due dei quali sicuramente pertinenti ad una successiva fase decorativa del complesso in quanto sovrapposti a pavimentazioni più antiche; per questi piani pavimentali non è sempre possibile fornire una esatta contestualizzazione, anche se le fonti ne attribuiscono la provenienza dal complesso termale sul Quirinale. Resta infine da ricordare un tessellato del tipo geometrico-vegetalizzato policromo, che venne scoperto durante le fasi di demolizione del complesso termale (anno 1876) e che è stato ritenuto al momento della scoperta pertinente alle stesse terme di Costantino.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici
ambiente termale
Ambiente del complesso termale pavimentato con un mosaico a grandi tessere noto soltanto da un documento di archivio (CAR, V B S10); manca nell’edito la documentazione grafica e fotografica.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Data: 1877
Regio VI, Via del Quirinale, Terme di Costantino, mosaico a grandi tessere
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: non documentato
"Pavimento a mosaico grossolano" noto da un documento di archivio (CAR, V B S10); non sono note le dimensioni e la cromia del pavimento, che non è più visibile.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
BORDO
Elemento non presente
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato a grandi tessere regolari)
Dimensioni Generiche Tessere: grandi
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Taccalite, Francesca, Regio VI, Via del Quirinale, Terme di Costantino, mosaico a grandi tessere, in TESS – scheda 13166 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13166), 2013
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13166