Nel 1955, eseguendosi dei lavori in un’area, già proprietà dei Torlonia, sita tra via del Tritone a Sud e via dei Due Macelli ad Est, venne rinvenuto un complesso di ambienti realizzati in un’opera laterizia poco accurata; vennero identificati in opera alcuni bolli severiani, che forniscono un valido terminus post quem. L’edificio, privo di “alcun elemento epigrafico o antiquario” utile ad un’eventuale attribuzione, venne interpretato dalla Felletti Maj, responsabile dello scavo, come una “villa privata” (Felletti Maj 1975, p. 192,. Del complesso, piuttosto grande, si conservavano numerose strutture: in particolare una sala biabsidata (A in pianta), che aveva ancora il rivestimento pavimentale in cementizio, connessa a due ambienti rettangolari (D ed E in pianta); altri setti murari dimostravano il proseguire della struttura a Est e Sud e la presenza dell’imposta di una scala sul catino di una delle due absidi suggeriva la presenza di un piano superiore. Su basi archeologiche l’edificio può essere datata alla metà o nella seconda metà del III secolo (la pianta località è tratta da maps.google.it).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (3° q) al secolo III d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
ambiente termale
Sala (A in pianta), orientata N/S, a pianta quadrata (4.20 x 4.20) con i lati opposti terminanti in due absidi occupati da vasche(B e C in pianta); presentava una porta sul lato orientale. Conservava resti della pavimentazione in cementizio e del rivestimento parietale, specie nelle absidi, sulle quali erano riconoscibili lacerti di intonaco dipinto (nella parte alta) e impronte di crustae marmoree (nella bassa).
La presenza delle vasche, la tipologia del pavimento e l’impronta su questo di una canaletta (che non attraversava interamente l’aula) e di una vaschetta centrale fanno identificare l’ambiente come parte di un settore termale: per la mancanza di strutture relative al riscaldamento, molto probabilmente un frigidarium; la semplicità del sistema decorativo, inoltre, depone per una committenza ed un uso privato dell’ambiente.
Lunghezza: 4.20 m – Larghezza: 4.50 m
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (3° q) al secolo III d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Data: 1955
Regio VII, Via del Tritone, Ambiente termale, Cementizio a base fittile
Parte dell’ambiente: spazio centrale
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo
Pavimentazione in cementizio a base fittile, monocromo, così descritto dall’archeologa che curò lo scavo: “costituita solo da uno strato di cocciopesto” (Felletti Maj 1975, in bibliografia, p. 185).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (3° q) al secolo III d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
BORDO
Elemento non presente
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile senza inserti)
CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Felletti Maj, B.M. 1975, “(Regio VI). Via del Tritone. Resti di un edificio con ninfeo”,, in Notizie degli Scavi di Antichità, Roma, pp. 185-92,, fig. 4..
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Laurenzi, Elsa, Regio VII, Via del Tritone, Ambiente termale, Cementizio a base fittile, in TESS – scheda 13449 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13449), 2013
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13449