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Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13546
Regio VII, Horti Luculliani, Fase I, ambiente termale, tessellato. – Roma  ( RM)

edificio residenziale/villa
Gli Horti Luculliani occupavano la sommità della collina del Pincio; dovevano estendersi per circa 20 ettari, dalla via Salaria Vetus fino a Trinità dei Monti e oltre, probabilmente fino all’attuale “Muro Torto”. Creati da L. Licinio Lucullo, ebbero una vita lunghissima, fino al VI secolo. Della fase originaria (FASE I) , di età tardo repubblicana, sono noti pochissimi elementi (principalmente tratti di canalizzazioni idriche sotterranee e resti di mura di terrazzamento in opera reticolata); da Plutarco (Plut., Luc., 39 e ss.) abbiamo notizia dell’estremo lusso della struttura (H. Broise, V. Jolivet, s.v. “Horti Luculliani”, in LTUR III, Roma 1996). Alla morte di Lucullo vennero ereditati dal figlio e da questi in età augustea (FASE II) passarono con ogni probabilità a M. Valerius Messalla (H. Broise, V. Jolivet, s.v. “Horti: Valerius Messalla Corvinus”, in LTUR III, Roma 1996) e poi, in età giulio-claudia (FASE III), a Valerio Asiatico; a questa fase va attribuita la più celebre struttura del complesso, molto studiata nel Rinascimento: un imponente emiciclo (6 in pianta), da identificare come giardino-ninfeo monumentale, con ogni probabilità il Nympheum Iovis dei Cataloghi Regionari. Acquisiti alla morte di Messalla nel fisco imperiale, gli Horti vennero venduti all’avvento di Traiano, quando sembrano passare alla gens Acilia (H. Broise, V. Jolivet, s.v. “Horti Aciliorum”, in LTUR III, Roma 1996), che ne rimase in possesso nel II e III secolo (FASE IV). Nel IV secolo risultano in possesso della gens Anicia (un ramo della quale erano i Pincii) e vanno identificati nella domus Pinciana nota dalle fonti (FASE V). Nel V secolo, dopo il sacco dei Goti, la proprietà pur mantenendo il nome precedente fu riacquistata dal fisco imperiale e divenne una delle sedi di residenza dell’imperatore (FASE VI); nonostante una parziale distruzione intorno al 500, forse dovuta ad un terremoto, mantenne questa destinazione almeno fino alla prima metà del VI secolo (F. Guidobaldi, V. Jolivet, s.v. “Domus Pinciana”, in LTUR II, Roma 1995). L’abbandono può essere datato nella prima metà del VI secolo: si ha infatti notizia dello spoglio sistematico operato da Teodorico per Ravenna (Broise H., Dewailly M., Jolivet, V., “Rome: Pincio (Jardins de Lucullus)”, in Mefra, 105.1, 1993, p. 441). Nell’amplissima area occupata dagli Horti si sono succeduti numerosi e preziosi ritrovamenti almeno a partire dal XVI secolo (R. Lanciani, Storia degli Scavi di Roma, III, Roma 1990, pp. 107-29); a partire dal 1981 si sono condotti, da parte dell’EFR e della SAR, una serie di sondaggi e scavi sul versante occidentale del Pincio, affiancati, negli anni ’90 del XX secolo, da interventi nell’area di Villa Medici e Trinità dei Monti. Durante questi lavori sono stati identificati vari nuclei edilizi, databili in un lunghissimo arco cronologico (la planimetria seguita è quella -incompleta- proposta da Broise, Jolivet 2002, fig. 130).


Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo V d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

ambiente termale
FASE I (tardo repubblicana) – Nel 1991, a Sud del Refettorio del Convento di Trinità
dei Monti, si sono intercettate a 12 cm sotto il livello attuale del pavimento del chiostro strutture in reticolato, conservate per una altezza massima di m 3.40. Si è identificato una abside, forse relativa ad un ambiente termale. Conservava due successivi rivestimenti pavimentali, il primo in tessellato, il secondo in sectile; in sectile doveva essere anche il rivestimento parietale, di cui rimane solo la traccia in negativo delle impronte. Nell’edito manca la planimetria dell’ambiente.


Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q)
Cronologia specifica:
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1991

Regio VII, Horti Luculliani, Fase I, ambiente termale, tessellato.

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria?
Tipo di impaginazione: non documentato
Cromia: bicromo

Resti di tesselato bicromo a decoro geometrico, coperto da una successiva pavimentazione in sectile. Del tessellato rimane un lacerto del bordo, il cui motivo decorativo sono denti di lupo.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

BORDO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Metriche Tessere: Non documentate cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 10c – denti di lupo

CAMPO

Elemento non presente

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del bordo – Conservato in: situ

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Laurenzi, Elsa, Regio VII, Horti Luculliani, Fase I, ambiente termale, tessellato., in TESS – scheda 13546 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13546), 2013
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13546

DATA SCHEDA: 2013 | AUTORE: Laurenzi, Elsa | REF. SCIENT. : Tortorella, Stefano