scheda stampa

Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13548
Regio VII, Horti Luculliani, Fase II, Vano, cementizio decorato con tessere – Roma  ( RM)

edificio residenziale/villa
Gli Horti Luculliani occupavano la sommità della collina del Pincio; dovevano estendersi per circa 20 ettari, dalla via Salaria Vetus fino a Trinità dei Monti e oltre, probabilmente fino all’attuale “Muro Torto”. Creati da L. Licinio Lucullo, ebbero una vita lunghissima, fino al VI secolo. Della fase originaria (FASE I) , di età tardo repubblicana, sono noti pochissimi elementi (principalmente tratti di canalizzazioni idriche sotterranee e resti di mura di terrazzamento in opera reticolata); da Plutarco (Plut., Luc., 39 e ss.) abbiamo notizia dell’estremo lusso della struttura (H. Broise, V. Jolivet, s.v. “Horti Luculliani”, in LTUR III, Roma 1996). Alla morte di Lucullo vennero ereditati dal figlio e da questi in età augustea (FASE II) passarono con ogni probabilità a M. Valerius Messalla (H. Broise, V. Jolivet, s.v. “Horti: Valerius Messalla Corvinus”, in LTUR III, Roma 1996) e poi, in età giulio-claudia (FASE III), a Valerio Asiatico; a questa fase va attribuita la più celebre struttura del complesso, molto studiata nel Rinascimento: un imponente emiciclo (6 in pianta), da identificare come giardino-ninfeo monumentale, con ogni probabilità il Nympheum Iovis dei Cataloghi Regionari. Acquisiti alla morte di Messalla nel fisco imperiale, gli Horti vennero venduti all’avvento di Traiano, quando sembrano passare alla gens Acilia (H. Broise, V. Jolivet, s.v. “Horti Aciliorum”, in LTUR III, Roma 1996), che ne rimase in possesso nel II e III secolo (FASE IV). Nel IV secolo risultano in possesso della gens Anicia (un ramo della quale erano i Pincii) e vanno identificati nella domus Pinciana nota dalle fonti (FASE V). Nel V secolo, dopo il sacco dei Goti, la proprietà pur mantenendo il nome precedente fu riacquistata dal fisco imperiale e divenne una delle sedi di residenza dell’imperatore (FASE VI); nonostante una parziale distruzione intorno al 500, forse dovuta ad un terremoto, mantenne questa destinazione almeno fino alla prima metà del VI secolo (F. Guidobaldi, V. Jolivet, s.v. “Domus Pinciana”, in LTUR II, Roma 1995). L’abbandono può essere datato nella prima metà del VI secolo: si ha infatti notizia dello spoglio sistematico operato da Teodorico per Ravenna (Broise H., Dewailly M., Jolivet, V., “Rome: Pincio (Jardins de Lucullus)”, in Mefra, 105.1, 1993, p. 441). Nell’amplissima area occupata dagli Horti si sono succeduti numerosi e preziosi ritrovamenti almeno a partire dal XVI secolo (R. Lanciani, Storia degli Scavi di Roma, III, Roma 1990, pp. 107-29); a partire dal 1981 si sono condotti, da parte dell’EFR e della SAR, una serie di sondaggi e scavi sul versante occidentale del Pincio, affiancati, negli anni ’90 del XX secolo, da interventi nell’area di Villa Medici e Trinità dei Monti. Durante questi lavori sono stati identificati vari nuclei edilizi, databili in un lunghissimo arco cronologico (la planimetria seguita è quella -incompleta- proposta da Broise, Jolivet 2002, fig. 130).


Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo V d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

AMBIENTE: non determinato
FASE II (augustea) – Si attribuisce a questo periodo un grande edificio in reticolato, identificato ad Ovest della Loggia del Bosco (e ad Ovest di 1, in pianta) e scavato a più riprese. Presenta un cortile centrale intorno al quale si dispongono vari ambienti; uno conservava nel crollo numerosi frammenti della decorazione parietale, in intonaco dipinto con decorazioni di soggetto vegetale, e, in situ, lacerti del pavimento in cementizio decorato con tessere Nell’edito non è disponibile la pianta dell’ ambiente.



Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
2001

Regio VII, Horti Luculliani, Fase II, Vano, cementizio decorato con tessere

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: non documentato

Cementizio a base fittile decorato con tessere (DM 103e), così descritto dai responsabili dello scavo: “pavimentazione di cocciopesto decorato con filari di cubi di mosaico” (BROISE, JOLIVET 2002, p. 169). Nell’edito non sono disponibili maggiori informazioni o documentazione grafica e/o fotografica.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

BORDO

Elemento non presente

CAMPO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)
Dimensioni Metriche Tessere: Non documentate. cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 103e – punteggiato di dadi, su signino

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Broise, H. / Jolivet , V. 2002, Villa Medici-Trinità dei Monti. Lo scavo degli Horti Luculliani, in Bullettino della Commissione Archeologica di Roma, Roma, p. 169.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Laurenzi, Elsa, Regio VII, Horti Luculliani, Fase II, Vano, cementizio decorato con tessere, in TESS – scheda 13548 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13548), 2013
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13548

DATA SCHEDA: 2013 | AUTORE: Laurenzi, Elsa | REF. SCIENT. : Tortorella, Stefano | AGGIORNAMENTO: 2014 | COMPILAZIONE/REVISIONE A CURA DI: Angelelli, Claudia