
Il dato certo è che nella zona Sud è documentato l’impianto di una domus di età protoaugustea, la cui continuità di vita prosegue almeno fino al III- inizi del IV secolo, come documentano i restauri nelle pavimentazioni musive, mentre nella zona a Nord si trovano alcune strutture che sono state da alcuni (Deichmann, seguito da Russo) messe in relazione con il pretorio del prefetto di Ravenna.
I FASE: in un momento cronologico di circa IV secolo è possibile individuare un intervento edilizio abbastanza rilevante: nel settore Nord il fulcro è la stanza L (13,5×11 m), un vano rettangolare che nel muro settentrionale è dotato di una piccola abside semicircolare e che è aperto mediante una trifora sul porticato A (A’’’ nel settore Nord). A tale ambiente sono addossati quattro piccoli vani (M,N,O,P), ai quali si accedeva dall’aula L. In questa fase l’ambiente L è dotato di pavimento in sectile, così come gli altri ambienti vicini. Ad Ovest di M si trova un ulteriore vano (Z) anche questo pavimentato in opus sectile, mentre ad Est di O si trovano due ambienti adiacenti (Q, R), entrambi pavimentati in esagonette di cotto. In questa fase i bracci porticati della corte A erano pavimentati in tessellato: del pavimento si conservano alcuni tratti in A’, A’’’ e forse A’’. Nel settore meridionale sono parzialmente riutilizzati gli ambienti della domus preesistenti; in questa fase l’unico ad essere ripavimentato è il vano C, in cui sono stati scoperti alcuni frammenti di un nuovo rivestimento in tessellato.
II FASE: a un momento successivo, inquadrabile in età onoriana (inizi del V secolo) può essere ascritto l’ampliamento del vano L: il nuovo ambiente è più grande (27x11m), presenta un’abside presso il lato Nord ed è dotato di un nuovo pavimento in sectile. In questa fase non sono documentati nuovi interventi pavimentali nei vani M ed N. A questa fase si attribuiscono i due nuovi ambienti a fianco di L, U e T, entrambi pavimentati in opus sectile. Forse in questa fase è realizzata la tamponatura degli spazi nei pilastri della corte A, con la conseguente creazione di un corridoio continuo (A’, A’’, A’’’). Nella zona A’ è stata individuata una pavimentazione in tessellato che copre la precedente. Nel settore meridionale l’ambiente B è dotato di suspensurae (funzionali alla deumidificazione o a un impianto di riscaldamento, non ad un impianto termale come da alcuni ipotizzato). Il vano H diviene più grande mediante la distruzione di un tramezzo precedente.
III FASE: all’età teodoriciana (fine V-inizi VI) è attribuita la realizzazione nel settore Nord di un grande triclinio triabsidato, aggiunto a Nord di R e dotato di pavimento in tessellato. L’aula l è ripavimentata in tessellato, mentre l’ambiente T è ingrandito mediante l’aggiunta di un’abside e ripavimentato in tessellato. In questa fase forse possono essere attribuiti due pavimenti rintracciati nel vano O (non conservato) e P (in tessellato e sectile), mentre è quasi certa la ripavimentazione in tessellato del vano Q. A questa fase possono, con qualche dubbio, essere riferiti i rifacimenti dei corridoi A’ e A’’’, sempre in tessellato. Nel settore meridionale assistiamo alla ripavimentazione in tessellato di numerosi ambienti (C, D che in questa fase è di dimensioni maggiori, E, G), mentre nel settore sud è realizzato il corridoio I, dotato di un pavimento in tessellato che in una sottofase di poco successiva è in parte o del tutto rifatto.
IV FASE: in età post-teodoriciana, tra la metà e la seconda metà del VI secolo, nel settore Nord si assiste alla realizzazione del vano V e alla ripavimentazione del vano Z. Altri interventi e ripavimentazioni in tessellato si verificano nel corridoio A’’’ e A’’, poco leggibili e probabilmente distribuiti in sottofasi distinte. Nel settore meridionale è rifatta in tessellato la pavimentazione del corridoio I e contestualmente può essere attribuita a questa fase la pavimentazione del corridoio I’’’, a sua volta rimpiazzato da un tessellato posteriore in un intervento riferibile a una sottofase distinta.
Ricapitolando, si deve innanzitutto rilevare che il palatium si innesta in un’area a continuità di vita fin dall’età tardorepubblicana; sono individuabili quattro macro fasi cronologiche, ma ognuna di esse presenta una o più sottofasi all’interno delle quali è difficile cogliere con puntualità l’effettiva portata degli interventi edilizi. I FASE: IV secolo; II FASE: inizi/prima metà del V secolo; III FASE: fine V/ primo quarto del VI secolo; IV FASE: pieno VI secolo/ inizi VII. Va ricordato che la ricostruzione proposta non è universalmente condivisa in letteratura, tuttavia, pur con alcune difficoltà, sembra essere la più convincente. (la pianta località edificio è tratta da Russo 2005, fig. 2; la pianta dell’edificio è una rielaborazione delle quattro macrofasi ed è tratta da Augenti 2005, figg. 3, 6, 8, 11)
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
AMBIENTE: non determinatoIl vano Q è un piccolo ambiente a pianta quadrangolare posto immediatamente ad Est del vano P e affacciato sulla corte A (sul portico A”’). Nella I fase l’ambiente è dotato di una pavimentazione ad esagonette fittili, che sembra essere mantenuta anche nel corso del V secolo. In età teodoriciana tale pavimento è sostituito da un rivestimento in tessellato policromo, che risulta in uso anche durante il VI secolo. Come per gli altri ambienti del complesso, la scansione temporale qui proposta non è universalmente condivisa in letteratura, ma i dati disponibili non sono dirimenti e pertanto restano forti dubbi sull’effettivo sviluppo diacronico dell’ambiente.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Data: 1908-1914
Palazzo di Teodorico, vano Q, tessellato con composizione di cerchi annodati
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria?
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo
Rivestimento in tessellato policromo, rintracciato per una parte della superficie originaria e di cui si conservano due sezioni di 0.90×1.20m e di 0.82×0.79m. La decorazione consiste in un reticolato di fasce sinusoidali opposte, alternativamente contigue e non, disegnate da cordoni a bordi dritti, formanti cerchi. Su almeno un lato tale tappeto era bordato (o forse era una soglia?) da una scacchiera di bipenni delineate.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (4° q) al secolo VI d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
BORDO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: grandi
Dimensioni Metriche Tessere: 2; 1/1.5 cm
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 1a – linea semplice | ||
DM 1t – linea tripla | ||
DM 1y – fascia monocroma | ||
DM 221a – scacchiera di bipenni |
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1/1.5 cm
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 233d – reticolato di fasce sinusoidali opposte, alternativamente contigue e non, disegnate da cordoni a bordi diritti, formanti cerchi grandi e piccoli |
CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: area archeologica (Cd. Palazzo di Teodorico (Chiesa di San Salvatore ad Calchi))
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Augenti, A. 2005, Archeologia e topografia a Ravenna: il palazzo di Teodorico e la Moneta Aurea, in Archeologia Medievale. Cultura materiale, insediamenti, territorio, fig. 10.Berti, F. 1976, in Mosaici antichi in Italia, Aemilia. Regione ottava. Ravenna, 1, Roma, p. 82, tav. LII, n. 61; fig. 21.Farioli Campanati, R. 1973, Note su alcuni mosaici pavimentali di Ravenna (Collezione Serena Monghini), in Corsi di Cultura sull’Arte Ravennate e Bizantina (Ravenna, 11-24 marzo 1973), Ravenna, p. 325, fig. 4.Ghirardini, G. 1916, Gli scavi del palazzo di Teodorico a Ravenna, in Monumenti Antichi, Milano , col. 781, fig. 17, tav. VIII.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Palazzo di Teodorico, vano Q, tessellato con composizione di cerchi annodati, in TESS – scheda 14025 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14025), 2013
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14025