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Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14025
Palazzo di Teodorico, vano Q, tessellato con composizione di cerchi annodati – Ravenna  ( RA )

edificio residenziale/palatium
Tra il 1908 e il 1914 sotto la direzione di G. Ghirardini furono effettuati scavi immediatamente a Nord di via Alberoni, in un’area di 4000 mq di proprietà della famiglia Serena Monghini, area nella quale già nell’800 erano stati praticati scavi che avevano messo in luce ampi tratti di pavimentazioni musive. Gli scavi Ghirardini scoprirono, in modo parziale, un vasto complesso edilizio noto in letteratura come “Palazzo di Teodorico”; l’area a Sud del complesso è quella che fu maggiormente approfondita sia in sede di scavo sia in fase di rielaborazione, mentre il resto del complesso si conosce in maniera meno estensiva ed è più difficoltoso individuarne lo sviluppo diacronico. La metodologia adottata non adeguata ad un complesso pluristratificato come quello in esame, la dispersione dei dati di scavo e la non perfetta coincidenza tra le piante redatte e le sequenze individuabili dai diari di scavo non permettono dunque di acclarare in modo definitivo l’esatto sviluppo diacronico del complesso; il tentativo di F. Berti di isolare gruppi di pavimenti in base alle quote di rinvenimento non è completamente riuscito per le difformità nelle quote stesse tra le diverse aree del palazzo (dovute certamente alla vasta area su cui si impianta il complesso e forse alla poca precisione dei rilievi) e poco incisivo perché lo studio dei pavimenti non suffraga le differenti cronologie proposte di volta in volta. Altre interpretazioni complessive del palazzo negli ultimi anni sono quelle di Baldini Lippolis (1997 e 2001), Augenti (2005) e Russo (2005), delle quali la più convincente sembra essere quella di A. Augenti, sebbene con alcune criticità.
Il dato certo è che nella zona Sud è documentato l’impianto di una domus di età protoaugustea, la cui continuità di vita prosegue almeno fino al III- inizi del IV secolo, come documentano i restauri nelle pavimentazioni musive, mentre nella zona a Nord si trovano alcune strutture che sono state da alcuni (Deichmann, seguito da Russo) messe in relazione con il pretorio del prefetto di Ravenna.
I FASE: in un momento cronologico di circa IV secolo è possibile individuare un intervento edilizio abbastanza rilevante: nel settore Nord il fulcro è la stanza L (13,5×11 m), un vano rettangolare che nel muro settentrionale è dotato di una piccola abside semicircolare e che è aperto mediante una trifora sul porticato A (A’’’ nel settore Nord). A tale ambiente sono addossati quattro piccoli vani (M,N,O,P), ai quali si accedeva dall’aula L. In questa fase l’ambiente L è dotato di pavimento in sectile, così come gli altri ambienti vicini. Ad Ovest di M si trova un ulteriore vano (Z) anche questo pavimentato in opus sectile, mentre ad Est di O si trovano due ambienti adiacenti (Q, R), entrambi pavimentati in esagonette di cotto. In questa fase i bracci porticati della corte A erano pavimentati in tessellato: del pavimento si conservano alcuni tratti in A’, A’’’ e forse A’’. Nel settore meridionale sono parzialmente riutilizzati gli ambienti della domus preesistenti; in questa fase l’unico ad essere ripavimentato è il vano C, in cui sono stati scoperti alcuni frammenti di un nuovo rivestimento in tessellato.
II FASE: a un momento successivo, inquadrabile in età onoriana (inizi del V secolo) può essere ascritto l’ampliamento del vano L: il nuovo ambiente è più grande (27x11m), presenta un’abside presso il lato Nord ed è dotato di un nuovo pavimento in sectile. In questa fase non sono documentati nuovi interventi pavimentali nei vani M ed N. A questa fase si attribuiscono i due nuovi ambienti a fianco di L, U e T, entrambi pavimentati in opus sectile. Forse in questa fase è realizzata la tamponatura degli spazi nei pilastri della corte A, con la conseguente creazione di un corridoio continuo (A’, A’’, A’’’). Nella zona A’ è stata individuata una pavimentazione in tessellato che copre la precedente. Nel settore meridionale l’ambiente B è dotato di suspensurae (funzionali alla deumidificazione o a un impianto di riscaldamento, non ad un impianto termale come da alcuni ipotizzato). Il vano H diviene più grande mediante la distruzione di un tramezzo precedente.
III FASE: all’età teodoriciana (fine V-inizi VI) è attribuita la realizzazione nel settore Nord di un grande triclinio triabsidato, aggiunto a Nord di R e dotato di pavimento in tessellato. L’aula l è ripavimentata in tessellato, mentre l’ambiente T è ingrandito mediante l’aggiunta di un’abside e ripavimentato in tessellato. In questa fase forse possono essere attribuiti due pavimenti rintracciati nel vano O (non conservato) e P (in tessellato e sectile), mentre è quasi certa la ripavimentazione in tessellato del vano Q. A questa fase possono, con qualche dubbio, essere riferiti i rifacimenti dei corridoi A’ e A’’’, sempre in tessellato. Nel settore meridionale assistiamo alla ripavimentazione in tessellato di numerosi ambienti (C, D che in questa fase è di dimensioni maggiori, E, G), mentre nel settore sud è realizzato il corridoio I, dotato di un pavimento in tessellato che in una sottofase di poco successiva è in parte o del tutto rifatto.
IV FASE: in età post-teodoriciana, tra la metà e la seconda metà del VI secolo, nel settore Nord si assiste alla realizzazione del vano V e alla ripavimentazione del vano Z. Altri interventi e ripavimentazioni in tessellato si verificano nel corridoio A’’’ e A’’, poco leggibili e probabilmente distribuiti in sottofasi distinte. Nel settore meridionale è rifatta in tessellato la pavimentazione del corridoio I e contestualmente può essere attribuita a questa fase la pavimentazione del corridoio I’’’, a sua volta rimpiazzato da un tessellato posteriore in un intervento riferibile a una sottofase distinta.
Ricapitolando, si deve innanzitutto rilevare che il palatium si innesta in un’area a continuità di vita fin dall’età tardorepubblicana; sono individuabili quattro macro fasi cronologiche, ma ognuna di esse presenta una o più sottofasi all’interno delle quali è difficile cogliere con puntualità l’effettiva portata degli interventi edilizi. I FASE: IV secolo; II FASE: inizi/prima metà del V secolo; III FASE: fine V/ primo quarto del VI secolo; IV FASE: pieno VI secolo/ inizi VII. Va ricordato che la ricostruzione proposta non è universalmente condivisa in letteratura, tuttavia, pur con alcune difficoltà, sembra essere la più convincente. (la pianta località edificio è tratta da Russo 2005, fig. 2; la pianta dell’edificio è una rielaborazione delle quattro macrofasi ed è tratta da Augenti 2005, figg. 3, 6, 8, 11)


Cronologia

Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

AMBIENTE: non determinato
Il vano Q è un piccolo ambiente a pianta quadrangolare posto immediatamente ad Est del vano P e affacciato sulla corte A (sul portico A”’). Nella I fase l’ambiente è dotato di una pavimentazione ad esagonette fittili, che sembra essere mantenuta anche nel corso del V secolo. In età teodoriciana tale pavimento è sostituito da un rivestimento in tessellato policromo, che risulta in uso anche durante il VI secolo. Come per gli altri ambienti del complesso, la scansione temporale qui proposta non è universalmente condivisa in letteratura, ma i dati disponibili non sono dirimenti e pertanto restano forti dubbi sull’effettivo sviluppo diacronico dell’ambiente.

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1908-1914

Palazzo di Teodorico, vano Q, tessellato con composizione di cerchi annodati

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria?
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo

Rivestimento in tessellato policromo, rintracciato per una parte della superficie originaria e di cui si conservano due sezioni di 0.90×1.20m e di 0.82×0.79m. La decorazione consiste in un reticolato di fasce sinusoidali opposte, alternativamente contigue e non, disegnate da cordoni a bordi dritti, formanti cerchi. Su almeno un lato tale tappeto era bordato (o forse era una soglia?) da una scacchiera di bipenni delineate.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (4° q) al secolo VI d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

BORDO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: grandi
Dimensioni Metriche Tessere: 2; 1/1.5 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1a – linea semplice
DM 1t – linea tripla
DM 1y – fascia monocroma
DM 221a – scacchiera di bipenni

CAMPO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1/1.5 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 233d – reticolato di fasce sinusoidali opposte, alternativamente contigue e non, disegnate da cordoni a bordi diritti, formanti cerchi grandi e piccoli
Referenza fotografica: Augenti 2005 fig. 10

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: area archeologica (Cd. Palazzo di Teodorico (Chiesa di San Salvatore ad Calchi))

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Augenti, A. 2005, Archeologia e topografia a Ravenna: il palazzo di Teodorico e la Moneta Aurea, in Archeologia Medievale. Cultura materiale, insediamenti, territorio, fig. 10.
Berti, F. 1976, in Mosaici antichi in Italia, Aemilia. Regione ottava. Ravenna, 1, Roma, p. 82, tav. LII, n. 61; fig. 21.
Farioli Campanati, R. 1973, Note su alcuni mosaici pavimentali di Ravenna (Collezione Serena Monghini), in Corsi di Cultura sull’Arte Ravennate e Bizantina (Ravenna, 11-24 marzo 1973), Ravenna, p. 325, fig. 4.
Ghirardini, G. 1916, Gli scavi del palazzo di Teodorico a Ravenna, in Monumenti Antichi, Milano , col. 781, fig. 17, tav. VIII.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Palazzo di Teodorico, vano Q, tessellato con composizione di cerchi annodati, in TESS – scheda 14025 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14025), 2013
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14025

DATA SCHEDA: 2013 | AUTORE: Paolucci, Giovanna | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca