
L’articolato complesso ha restituito numerosi rivestimenti pavimentali, essenzialmente lastricati marmorei e sectilia pavimenta, in questa sede presentati separatamente in quanto pertinenti a edifici diversi, pur gravitanti attorno al Foro: piazza forense (1), portici laterali (3, 4) e tabernae occidentali (8); edificio S (10) e area pubblica SO (11); area con fontane (6) e contigua aula L (7); logge gemelle (12, 13).
La piazza forense (1) e i portici laterali (3, 4) hanno restituito traccia di lastricati in marmo lunense, in gran parte asportati a partire dal VI-VII sec. in concomitanza con la frequentazione dell’area a scopo insediativo e poi sepolcrale. Rivestimenti pavimentali in lastre di marmo e in opus sectile provengono da alcune delle tabernae occidentali (8), in origine tutte pavimentate, e da due ambienti di incerta funzione a S, comunicanti con l’area pubblica SO (11).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (2° q) al secolo I d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
AMBIENTE: area scopertaPiazza forense: ampia area scoperta rettangolare (2850mq circa), con asse maggiore NS e larga quanto il triportico capitolino (vd. infra). A N è direttamente collegata con il Decumano Massimo, senza frapposizione di marciapiede; sul lato opposto è conclusa dall’edificio S (vd. infra); a E e a O è affiancata da due ali di portico e da una fila retrostante di tabernae. Alle estremità N e S della piazza si conservano i resti di due basamenti rettangolari in scisti e laterizi, forse a sostegno di statue equestri, mentre una canaletta in marmo corre lungo il perimetro dell’area, raccogliendo le acque di scolo dei porticati e convogliandole nel canale centrale sotto l’edificio S e quindi nella cloaca del Cardo Massimo. La pavimentazione della piazza, in gran parte oggetto di spoliazione a partire dall’epoca altomedievale, è realizzata in grandi lastre di marmo lunense, raccordate alla piazza lastricata attorno all’edificio S mediante un basso gradino che copre i blocchi del canale di scolo e al piano dei portici mediante tre gradini, di cui quello centrale largo 1.30m.
Lunghezza: 77 m – Larghezza: 37 m
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (2° q) al secolo I d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Data: 1970-71 – Ente responsabile: Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria
Luni, Foro, fase giulio-claudia, piazza, lastricato marmoreo bianco
Parte dell’ambiente: area scoperta
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo
Rivestimento pavimentale in lastre di marmo lunense (bianco statuario ordinario tipo Fantiscritti), conservato per brevi tratti. Le lastre, rettangolari, sono disposte con asse maggiore NS e presentano dimensioni variabili (larghezza 54.50-55/68.50-69cm; lunghezza 109/180.50cm; spessore 3.50/9.50cm). Foto da ROSSIGNANI 1973, tav. 17/1.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (2° q) al secolo I d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Lunghezza: 77 m; Larghezza: 37 m;
Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: sottile strato di malta su livello di schegge marmoree su vespaio di grossi ciottoli
BORDO
Elemento non presente
Specifiche tecniche
Lunghezza: 77 m – Larghezza: 37 m
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: lastricato (lastricato omogeneo marmoreo)
CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: frammento – Conservato in: situ (Luni, Area Archeologica e Sistema Museale)
Luni, Area Archeologica e Sistema Museale (Riferimento: SBALig) Via Luni 37 – Ortonovo SP)
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Cooperativa di Restauro Techne Milano 1983, Nota sul restauro di un tratto di pavimentazione marmorea a Luni, in Quaderni del Centro Studi Lunensi, Luni, pp. 101-112 .Dolci, E. 1987, I marmi lunensi: tradizione, produzione, applicazioni, in Studi lunensi e prospettive sull’Occidente romano. Atti del Convegno (Lerici, 26-28 settembre 1985), Luni, pp. 453, 460, fig. 27.Durante, A.M./ Gervasini, L. 2000, in Luni. Zona archeologica e Museo Nazionale, Roma, p. 77.Durante, A.M. 2001, Urbanistica lunense. Note di aggiornamento, in Città antica di Luna. Lavori in corso, Genova, p. 18.Frova, A. 1976, Luni, in Archeologia in Liguria, I. Scavi e scoperte (1967-75), a cura della Soprintendenza Archeologica della Liguria, Genova, p. 33.Frova, A. 1985, in Luni. Guida archeologica, Sarzana, pp. 63-64.Rossignani, M. P. 1973, Foro e zona a Sud del Foro. Zona prima. L’area pubblica, in Scavi di Luni. Relazione preliminare delle campagne di scavo 1970-1971, Roma, coll. 85-86, tav. 17/1-3.Rossignani, M. P. 1995, Foro e basilica a Luni, in Forum et basilica in Aquileia e nella Cisalpina romana. Atti della XXV Settimana di studi aquileiesi (Aquileia, aprile 1994). Collana di Antichità Altoadriatiche., Udine, p. 448.Rossignani, M. P./ Rossi, A.M. 2009, in Liguria. Guida archeologica Laterza, Roma-Bari, p. 83.Ward Perkins, J. B. 1984, Luni. Ricerche 1975-79, in Archeologia in Liguria, II. Scavi e scoperte (1976-81), Genova, p. 49.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola , Luni, Foro, fase giulio-claudia, piazza, lastricato marmoreo bianco, in TESS – scheda 15011 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15011), 2013
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15011