Nel 1930-1931, nell’ambito dei lavori per l’apertura di via Fanciulla di Anzio è stata riportata in luce un’estesa villa litoranea (II in pianta). Il complesso conobbe numerose fasi edilizie, le prime delle quali inquadrabili in epoca repubblicana, che sono di difficile lettura poiché sono state quasi interamente ricoperte dalle successive costruzioni effettuate a partire dall’età augustea, momento a seguito del quale la residenza divenne di proprietà imperiale. La villa venne edificata nell’ambito della metà del II secolo a.C.; a questa fase appartengono una serie di murature in opera quadrata, a cui sono associabili due pavimenti in cementizio decorati con tessere, visibili nel settore nord-orientale. Tra la fine del II e gli inizi del I secolo a.C. il livello di calpestio subì un rialzamento generale: le murature di epoca precedente furono adoperate come fondazione per nuove murature in opera incerta, a cui sono associabili la maggior parte dei rivestimenti pavimentali restituiti dal complesso. Nella parte centrale dell’edificio si apre un vasto ambiente (A), in cui è stato identificato un cortile o un atrio, pavimentato da un cementizio a base litica con inserti. Mediante una soglia di tufo si aveva accesso all’ambiente B, disposto a sud-ovest ed interpretato come tablino, rivestito da un tessellato bianco con cornice a meandro. Ad est si apre un ambiente (C) presso cui si conservano brani di pavimentazione in cementizio e in mosaico a tessere irregolari, seguito da un vano rivestito in cementizio decorato da un reticolato di losanghe (D) e da due cubicoli (E, F) pavimentati da cementizi e da mosaici con tessere disposte a stuoia. Ad ovest del tablino B si conservano alcuni lacerti pavimentali afferenti ad almeno cinque rivestimenti differenti (G), seguiti dall’ambiente H, con pavimento in cementizio, funzionale al collegamento tra l’atrio A e l’ambiente J. A nord-est dell’ambiente H dovevano aprirsi ulteriori vani (I, M, N, O), tra i quali è possibile identificare un triclinio (I), con piani pavimentali in cementizio decorati con tessere, in opera spicata e in tessellato, conservati solo in parte. A sud si apriva l’ambiente J, originariamente provvisto di un colonnato, rivestito da un tessellato con punteggiato di dadi, in cui è stato riconosciuto un peristilio o un loggiato aperto sul mare. A ovest dell’ambiente sono poi visibili un ulteriore vano (K), con pavimentazione analoga, e l’ambiente L, la cui esistenza è suggerita dai lacerti della pavimentazione in opus sectile. Infine, ad est dell’ambiente J si aprono una serie di vani (P, Q, R, S, T, U), interpretabili forse come cubicoli, con pavimenti in cementizio, per lo più a base litica. A nord-est dei vani si apre un’ampia sala (V), rivestita in cementizio a base litica con inserti, a nord della quale si dispongono ulteriori vani (W, X, Y), con brani dei rivestimenti pavimentali in cementizio ed in opera spicata.A partire dall’età augustea la residenza conobbe numerosi ampliamenti: in epoca neroniana, al di sopra delle precedenti strutture, furono impiantati una serie di padiglioni gravitanti attorno ad un’esedra prospiciente il mare. La villa si dotò di ninfei, terme, giardini e terrazze panoramiche. Essa continuò ad essere frequentata dalla famiglia imperiale con Domiziano ed Adriano, quando vennero effettuate ulteriori ristrutturazioni. In particolare, tra l’età tardo antonina e l’età severiana, lungo la linea di costa venne creato un doppio porticato a mare in parte costruito su palafitte, e venne edificato un complesso termale. Nel settore gravitante nella zona dell’Arco Muto si conserva un grande edificio provvisto di un cortile porticato o di un giardino, raccordato alle terme prospicienti il mare. Da questa zona provengono tessellati relativi al precedente impianto di epoca repubblicana, tessellati bicromi a soggetto figurato ed un mosaico severiano a decorazione geometrica (pianta località edificio tratta da Scrinari, Morricone 1975, tav. XLVII; pianta edificio tratta da Jaia 2008, fig. 1).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (2° q) al secolo II a.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
AMBIENTE: triclinio
Ambiente I: identificato in via ipotetica con un triclinio, l’ambiente non ha conservato le murature perimetrali, eccezion fatta per due tratti con cortina esterna in laterizio presso l’angolo settentrionale. L’ingombro dell’ambiente è dato dal rivestimento pavimentale, costituito da un cementizio a base fittile con pseudoemblema in tessellato. Una soglia in cementizio campito da un punteggiato di crocette assicurava il collegamento con l’adiacente vano H, mentre un’ulteriore apertura della parete è da supporre presso l’angolo occidentale del vano, come documentano alcuni lacerti di pavimentazione in cementizio con reticolato di losanghe.
Lunghezza: 6,70 m – Larghezza: 4 m
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Data: 1930/1931
Via Fanciulla di Anzio, villa, ambiente I, cementizio con pseudoemblema in tessellato
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Pavimento in cementizio a base fittile perimetrato da una linea dentata e bicroma e campito da un punteggiato irregolare di tessere rettangolari bianche e di inserti policromi, per lo più di forma quadrangolare. La decorazione è interrotta al centro da uno pseudoemblema musivo, racchiuso da una linea dentata bicroma seguita da una linea tripla di tessere in cotto, da una fascia bianca, da un motivo a onde correnti a giro semplice e da una linea tripla di tessere nere. Il campo musivo è decorato da un reticolato di linee, gli scomparti di tre colori alternati. Il pavimento è interamente attraversato da una muratura di epoca imperiale. Presso l’angolo meridionale è visibile una soglia in cementizio campita da un punteggiato di crocette bicrome; presso l’angolo occidentale rimangono invece tracce di un cementizio con reticolato romboidale di losanghe, da riferire forse ad un’ulteriore soglia o ad un piccolo vano adiacente.
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Lunghezza: 6,65 m; Larghezza: 3,75 m;
Unità decorative

Parte dell’ambiente: spazio tricliniare
Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema
Cromia: policromo
Cementizio a base fittile bordato da una linea dentata e bicroma e campito da un punteggiato irregolare di tessere rettangolari bianche e di inserti policromi (rosso, verde, nero, giallo, bianco, azzurro), per lo più di forma quadrangolare. La decorazione è interrotta al centro da uno pseudoemblema musivo, racchiuso da una linea dentata bicroma seguita da una linea tripla di tessere in cotto, da una fascia bianca, da un motivo a onde correnti a giro semplice e da una linea tripla di tessere nere. Il campo musivo è decorato da un reticolato di linee, gli scomparti di tre colori alternati in modo da far apparire file monocrome di quadrati sulla diagonale.
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)
Decorazioni geometriche
| Motivo | Modulo | Riempimento |
|---|---|---|
| DM 1f – linea semplice dentata e bicroma | ||
| DM 1t – linea tripla | ||
| DM 1y – fascia monocroma |
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio
tessellato (cementizio a base fittile con inserti litici o litoiditessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
| Motivo | Modulo | Riempimento |
|---|---|---|
| DM 103c – scutulatum su signino | ||
| DM 121e – Reticolato di linee, gli scomparti di tre colori alternati in modo da far apparire file monocrome di quadrati sulla diagonale |

Parte dell’ambiente: soglia
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: tricromo
Cementizio a base fittile campito da un punteggiato di crocette bicrome,
Elemento non presente
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)
Decorazioni geometriche
| Motivo | Modulo | Riempimento |
|---|---|---|
| DM 103g – punteggiato di crocette bicrome, su cementizio |

Parte dell’ambiente: non determinata
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: bicromo
Cementizio a base fittile decorato da un reticolato romboidale di losanghe.
Elemento non presente
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)
Decorazioni geometriche
| Motivo | Modulo | Riempimento |
|---|---|---|
| DM 201c – reticolato romboidale, qui disegnato da linee semplici dentate (qui in opus signinum) |
CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Parco archeologico della Villa imperiale di Anzio)
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Chiarucci, P 1989, in Anzio archeologica, Roma, p. 67, fig. pp. 67-68.Scrinari, V./ Morricone Matini, M.L. 1975, in Mosaici antichi in Italia. Regione prima. Anzio., Roma, pp. 34-36, tavv. XXXI-XXXII, n. 18.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, via Fanciulla di Anzio, villa, ambiente I, cementizio con pseudoemblema in tessellato, in TESS – scheda 15440 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15440), 2013
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15440

