scheda stampa

Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15551
via Fanciulla di Anzio, villa, tessellato bicromo con composizione ortogonale di motivi cruciformi – Anzio  ( RM)

edificio residenziale/villa
Nel 1930-1931, nell’ambito dei lavori per l’apertura di via Fanciulla di Anzio è stata riportata in luce un’estesa villa litoranea (II in pianta). Il complesso conobbe numerose fasi edilizie, le prime delle quali inquadrabili in epoca repubblicana, che sono di difficile lettura poiché sono state quasi interamente ricoperte dalle successive costruzioni effettuate a partire dall’età augustea, momento a seguito del quale la residenza divenne di proprietà imperiale. La villa venne edificata nell’ambito della metà del II secolo a.C.; a questa fase appartengono una serie di murature in opera quadrata, a cui sono associabili due pavimenti in cementizio decorati con tessere, visibili nel settore nord-orientale. Tra la fine del II e gli inizi del I secolo a.C. il livello di calpestio subì un rialzamento generale: le murature di epoca precedente furono adoperate come fondazione per nuove murature in opera incerta, a cui sono associabili la maggior parte dei rivestimenti pavimentali restituiti dal complesso. Nella parte centrale dell’edificio si apre un vasto ambiente (A), in cui è stato identificato un cortile o un atrio, pavimentato da un cementizio a base litica con inserti. Mediante una soglia di tufo si aveva accesso all’ambiente B, disposto a sud-ovest ed interpretato come tablino, rivestito da un tessellato bianco con cornice a meandro. Ad est si apre un ambiente (C) presso cui si conservano brani di pavimentazione in cementizio e in mosaico a tessere irregolari, seguito da un vano rivestito in cementizio decorato da un reticolato di losanghe (D) e da due cubicoli (E, F) pavimentati da cementizi e da mosaici con tessere disposte a stuoia. Ad ovest del tablino B si conservano alcuni lacerti pavimentali afferenti ad almeno cinque rivestimenti differenti (G), seguiti dall’ambiente H, con pavimento in cementizio, funzionale al collegamento tra l’atrio A e l’ambiente J. A nord-est dell’ambiente H dovevano aprirsi ulteriori vani (I, M, N, O), tra i quali è possibile identificare un triclinio (I), con piani pavimentali in cementizio decorati con tessere, in opera spicata e in tessellato, conservati solo in parte. A sud si apriva l’ambiente J, originariamente provvisto di un colonnato, rivestito da un tessellato con punteggiato di dadi, in cui è stato riconosciuto un peristilio o un loggiato aperto sul mare. A ovest dell’ambiente sono poi visibili un ulteriore vano (K), con pavimentazione analoga, e l’ambiente L, la cui esistenza è suggerita dai lacerti della pavimentazione in opus sectile. Infine, ad est dell’ambiente J si aprono una serie di vani (P, Q, R, S, T, U), interpretabili forse come cubicoli, con pavimenti in cementizio, per lo più a base litica. A nord-est dei vani si apre un’ampia sala (V), rivestita in cementizio a base litica con inserti, a nord della quale si dispongono ulteriori vani (W, X, Y), con brani dei rivestimenti pavimentali in cementizio ed in opera spicata.
A partire dall’età augustea la residenza conobbe numerosi ampliamenti: in epoca neroniana, al di sopra delle precedenti strutture, furono impiantati una serie di padiglioni gravitanti attorno ad un’esedra prospiciente il mare. La villa si dotò di ninfei, terme, giardini e terrazze panoramiche. Essa continuò ad essere frequentata dalla famiglia imperiale con Domiziano ed Adriano, quando vennero effettuate ulteriori ristrutturazioni. In particolare, tra l’età tardo antonina e l’età severiana, lungo la linea di costa venne creato un doppio porticato a mare in parte costruito su palafitte, e venne edificato un complesso termale. Nel settore gravitante nella zona dell’Arco Muto si conserva un grande edificio provvisto di un cortile porticato o di un giardino, raccordato alle terme prospicienti il mare. Da questa zona provengono tessellati relativi al precedente impianto di epoca repubblicana, tessellati bicromi a soggetto figurato ed un mosaico severiano a decorazione geometrica (pianta località edificio tratta da Scrinari, Morricone 1975, tav. XLVII; pianta edificio tratta da Jaia 2008, fig. 1).


Cronologia

Estremi temporali: dal secolo II a.C. (2° q) al secolo II a.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

AMBIENTE: non determinato
Ambiente a pianta trapezoidale sviluppato in lunghezza, con murature in opera laterizia presso cui, nella parte bassa, sono visibili resti di malta con frammenti di lastrine marmoree, su cui verosimilmente era steso l’intonaco o una decorazione a lastre marmoree. Il pavimento è costituito da un tessellato bianco-nero con composizione ortogonale di motivi cruciformi tangenti, ascrivibile, su base stilistica, ad epoca severiana. La prima fase di impianto dell’ambiente non è documentata.

Cronologia

Non determinata

Specifiche di rinvenimento
Data:
1916

Via Fanciulla di Anzio, villa, tessellato bicromo con composizione ortogonale di motivi cruciformi

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: bicromo

Il bordo del tessellato è costituito da una fascia monocroma bianca seguita da una fascia di quattro filari di tessere nere, da una fascia di tessere bianche e da due filari di tessere nere. Il campo è decorato da una composizione ortogonale di motivi cruciformi tangenti, in colore contrastante.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo III d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

BORDO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1i – linea doppia
DM 1y – fascia monocroma

CAMPO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 159d – Composizione ortogonale di motivi cruciformi (qui disegnati da squame affusolate e cuori intorno ad un quadrato concavo) tangenti, in colore contrastante (qui gli spazi di risulta caricati da un ottagono irregolare concavo iscritto con quadrato concavo iscritto, in colori contrastanti)
Referenza fotografica: Da Scrinari, Morricone Matini 1975, tav. XXII, n. 59.

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: situ (Parco archeologico della Villa imperiale di Anzio)

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Jaia, A.M. 2008, Anzio. La villa imperiale., in Residenze imperiali nel Lazio. Atti della Giornata di Studio (Monteporzio Catone, 3 aprile 2004), Monte Porzio Catone, p. 78.
Scrinari, V./ Morricone Matini, M.L. 1975, in Mosaici antichi in Italia. Regione prima. Anzio., Roma, pp. 76-77, fig. 12 p. 76; tav. XXII, n. 59.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, via Fanciulla di Anzio, villa, tessellato bicromo con composizione ortogonale di motivi cruciformi, in TESS – scheda 15551 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15551), 2013
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15551

DATA SCHEDA: 2013 | AUTORE: Sposito, Francesca | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca