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Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15667
via Fanciulla di Anzio, villa, tessellato con punteggiato di dadi – Anzio  ( RM)

edificio residenziale/villa
Nel 1930-1931, nell’ambito dei lavori per l’apertura di via Fanciulla di Anzio è stata riportata in luce un’estesa villa litoranea (II in pianta). Il complesso conobbe numerose fasi edilizie, le prime delle quali inquadrabili in epoca repubblicana, che sono di difficile lettura poiché sono state quasi interamente ricoperte dalle successive costruzioni effettuate a partire dall’età augustea, momento a seguito del quale la residenza divenne di proprietà imperiale. La villa venne edificata nell’ambito della metà del II secolo a.C.; a questa fase appartengono una serie di murature in opera quadrata, a cui sono associabili due pavimenti in cementizio decorati con tessere, visibili nel settore nord-orientale. Tra la fine del II e gli inizi del I secolo a.C. il livello di calpestio subì un rialzamento generale: le murature di epoca precedente furono adoperate come fondazione per nuove murature in opera incerta, a cui sono associabili la maggior parte dei rivestimenti pavimentali restituiti dal complesso. Nella parte centrale dell’edificio si apre un vasto ambiente (A), in cui è stato identificato un cortile o un atrio, pavimentato da un cementizio a base litica con inserti. Mediante una soglia di tufo si aveva accesso all’ambiente B, disposto a sud-ovest ed interpretato come tablino, rivestito da un tessellato bianco con cornice a meandro. Ad est si apre un ambiente (C) presso cui si conservano brani di pavimentazione in cementizio e in mosaico a tessere irregolari, seguito da un vano rivestito in cementizio decorato da un reticolato di losanghe (D) e da due cubicoli (E, F) pavimentati da cementizi e da mosaici con tessere disposte a stuoia. Ad ovest del tablino B si conservano alcuni lacerti pavimentali afferenti ad almeno cinque rivestimenti differenti (G), seguiti dall’ambiente H, con pavimento in cementizio, funzionale al collegamento tra l’atrio A e l’ambiente J. A nord-est dell’ambiente H dovevano aprirsi ulteriori vani (I, M, N, O), tra i quali è possibile identificare un triclinio (I), con piani pavimentali in cementizio decorati con tessere, in opera spicata e in tessellato, conservati solo in parte. A sud si apriva l’ambiente J, originariamente provvisto di un colonnato, rivestito da un tessellato con punteggiato di dadi, in cui è stato riconosciuto un peristilio o un loggiato aperto sul mare. A ovest dell’ambiente sono poi visibili un ulteriore vano (K), con pavimentazione analoga, e l’ambiente L, la cui esistenza è suggerita dai lacerti della pavimentazione in opus sectile. Infine, ad est dell’ambiente J si aprono una serie di vani (P, Q, R, S, T, U), interpretabili forse come cubicoli, con pavimenti in cementizio, per lo più a base litica. A nord-est dei vani si apre un’ampia sala (V), rivestita in cementizio a base litica con inserti, a nord della quale si dispongono ulteriori vani (W, X, Y), con brani dei rivestimenti pavimentali in cementizio ed in opera spicata.
A partire dall’età augustea la residenza conobbe numerosi ampliamenti: in epoca neroniana, al di sopra delle precedenti strutture, furono impiantati una serie di padiglioni gravitanti attorno ad un’esedra prospiciente il mare. La villa si dotò di ninfei, terme, giardini e terrazze panoramiche. Essa continuò ad essere frequentata dalla famiglia imperiale con Domiziano ed Adriano, quando vennero effettuate ulteriori ristrutturazioni. In particolare, tra l’età tardo antonina e l’età severiana, lungo la linea di costa venne creato un doppio porticato a mare in parte costruito su palafitte, e venne edificato un complesso termale. Nel settore gravitante nella zona dell’Arco Muto si conserva un grande edificio provvisto di un cortile porticato o di un giardino, raccordato alle terme prospicienti il mare. Da questa zona provengono tessellati relativi al precedente impianto di epoca repubblicana, tessellati bicromi a soggetto figurato ed un mosaico severiano a decorazione geometrica (pianta località edificio tratta da Scrinari, Morricone 1975, tav. XLVII; pianta edificio tratta da Jaia 2008, fig. 1).


Cronologia

Estremi temporali: dal secolo II a.C. (2° q) al secolo II a.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

AMBIENTE: non determinato
L’ambiente, che non è noto nè documentato, doveva aprirsi presso il settore della villa ubicato nell’area del faro di Capo d’Anzio, e faceva parte delle ristrutturazioni edilizie operate tra la tarda età antonina e l’età severiana. Di esso si conserva il disegno del piano pavimentale in tessellato con punteggiato di dadi.

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo III d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1931

Via Fanciulla di Anzio, villa, tessellato con punteggiato di dadi

Parte dell’ambiente: non determinata
Rivestimento con scansione: non documentato
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: bicromo

Tessellato in redazione bicroma bianco-nera, bordato da una treccia a due capi seguita da una linea dentellata e da due fasce bianche alternate ad una fascia nera. Il campo è decorato da un punteggiato di dadi in colore contrastante. Il manufatto venne probabilmente asportato a seguito del rinvenimento e di esso è noto esclusivamente il disegno.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo III d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

BORDO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1y – fascia monocroma
DM 70d – treccia a due capi, in colore contrastante

CAMPO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 107b – punteggiato di dadi su tessellatum in colore contrastante
Referenza fotografica: Da Jaia 2007, fig. 3.

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Jaia, A.M. 2007, Villa Imperiale. Mosaico, in Capolavori ritrovati dal Museo Nazionale Romano (Anzio, 7 dicembre 2006), Anzio, pp. 32-33, fig. 3.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, via Fanciulla di Anzio, villa, tessellato con punteggiato di dadi, in TESS – scheda 15667 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15667), 2014
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15667

DATA SCHEDA: 2014 | AUTORE: Sposito, Francesca | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca