La villa di Livia denominata "ad Gallinas Albas" è situata al IX miglio della via Flaminia, presso l’attuale sito di Prima Porta; ubicata su una collina fra l’antica via consolare e il Tevere era servita da una strada basolata. Il sito, individuato nel 1837, fu scavato a partire dal 1863; danneggiata da bombardamenti durante la II Guerra Mondiale, ha subito diversi interventi di restauro e consolidamento. La pars urbana della villa si articola in distinte zone funzionali: da un lato gli ambienti privati, raccolti intorno ad un primo atrio (22 in pianta), dall’altro il settore dedicato agli ospiti (5-12), collegati da una grande aula (1) edificata sopra il triclinio estivo semisotteraneo (2); funge da raccordo tra le due parti l’esteso impianto termale (24-33, 60-63) con la cisterna superiore (67). Al settore residenziale si affianca il grande viridarium porticato, di dimensioni quasi uguali (M. Carrara, s.v. "Gallinas Albas, ad’, in LTURS III, Roma 2005, pp 17-24, figg. 10-23). Si aggiungono i vani di servizio e i vestiboli di accesso. Il complesso fu edificato nella seconda metà del I secolo a.C. in opus reticulatum (I FASE). Subì varie integrazioni e restauri: nel I secolo d.C., in età claudia o neroniana (II FASE); nel II secolo, in opera laterizia e mista (III FASE); ancora in età severiana, quando si datano importanti interventi di risistemazione, specie nel settore termale, probabilmente in seguito ad un violento terremoto (IV FASE). Altri corposi restauri, in opera listata, si datano al III-IV secolo (V FASE); rimase in uso fino al V-VI secolo d.C., quando fu distrutta da un incendio e abbandonata.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo VI d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
ambiente di rappresentanza
Grande sala a pianta rettangolare (3 in pianta) dal ricco sistema decorativo; sulle pareti sono resti di affreschi con zoccolatura rossa e settore centrale diviso in pannelli bianchi incorniciati di rosso campiti da vari elementi decorativi. Il pavimento era in sectile; ne restano le impronte in negativo.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Data: 1982 – Ente responsabile: SAR
Suburbio, via Flaminia, villa di Prima Porta (ad gallinas albas), ambiente di rappresentanza 3, opus sectile
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo
Opus sectile a modulo quadrato a motivi semplici, tipo Q2 (modulo 60), conservato per buona parte in impronte. Le uniche due formelle conservate sul lato lungo NE sembrano documentare una stesura composta da mattonelle omogenee in marmo africano e giallo antico, con inversione cromatica nelle formelle adiacenti. Dati tecnici e stilistici indirizzano verso una datazione in età giulioclaudia.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
BORDO
Elemento non presente
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base marmorea)
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
*a modulo quadrato con motivi semplici – quadrato maggiore con quadrato inscritto diagonalmente nel quadrato di base (Q2) |
CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: impronte – Conservato in: situ (Villa Ad Gallinas Albas)
Villa Ad Gallinas Albas (Riferimento: SAR (dott.ssa Marina Piranomonte)) Via della Villa di Livia – Roma 00188 (RM)
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
De Franceschini, M. 2005, in Le ville dell’agro romano, Roma, pp. 30-31, figg. 7.9, 7.12.Messineo, G. 1991, in La via Flaminia. Da Porta del Popolo a Malborghetto., Roma, p. 241, figg. 286-287.Messineo, G. 2001, in Ad Gallinas Albas. Villa di Livia, Roma, p. 146, figg. 170-171.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Laurenzi, Elsa/ Angelelli, Claudia, Suburbio, via Flaminia, villa di Prima Porta (ad gallinas albas), ambiente di rappresentanza 3, opus sectile, in TESS – scheda 15905 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15905), 2014
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15905