Caseggiato di Diana (I, III, 3-4). In questo complesso edilizio a carattere commerciale e residenziale, scavato dal Calza nel 1914-1916 e comunemente datato al 150 d.C. circa, scavi condotti fra 1994 e 1997 hanno portato ad una ricostruzione ben più articolata delle fasi edilizie. L’impianto dell’insula risale (come gli adiacenti caseggiati di Lucrezio Menandro e dei Molini, posti rispettivamente a N ad E) all’età adrianea (FASE I – 130 d.C. circa): la planimetria è centrata su un cortile (30) a pilastri laterizi, con corridoio (19) a quattro bracci aperti ad arcate sui lati N, S ed O. Al pianterreno si trovavano i due ambienti di rappresentanza (triclinio 28 e tablino 31), pavimentati in opus sectile marmoreo e in tessellato; tessellati (a campo omogeneo o decorazione geometrica) rivestivano anche il cortile 30 il corridoio 19a, gli oeci 25-26 e i cubicula 22-23. In una successiva fase decorativa (FASE II – 150 d.C. circa) il cortile 30 venne modificato per l’inserimento di una fontana e, in quell’occasione, furono restaurati i pavimenti del corridoio 19 e del cortile stesso. Modifiche strutturali interessarono il settore N e d E dell’edificio (corridoio 19, ambb. 22-27) in età commodiano-severiana (FASE III), mentre un intervento ancora più incisivo è documentato nel secondo quarto del III secolo (FASE IV): in questa fase il livello di calpestio venne rialzato in tutto il pianterreno di circa 60 cm, probabilmente per risolvere un problema di dissesto statico (con conseguente necessità di rinforzo delle fondazioni). La realizzazione delle opere di consolidamento comportò l’obliterazione delle precedenti pavimentazioni, integralmente sostituite da tessellati bianco-neri (purtroppo poco conservati). All’ultimo periodo (FASE V – dalla seconda metà del III/ metà del IV sec. d.C.?) sono riconducibili una serie di interventi "minori" che non modificarono la planimetria del complesso, in particolare l’inserimento di un mitreo negli oeci 25 e 25, la realizzazione di una nuova fontana nel cortile e la trasformazione del tablino 31 (e forse del cubiculum 22) in stalla, con pavimentazioni in basoli e a commesso di laterizi. Per un’analisi complessiva delle fasi edilizie e degli apparati decorativi si rimanda a L’insula ostiense di Diana (R. I, III, 3-4), a cura di A. Marinucci, Roma 2013. La pianta edificio è tratta da G. CALZA, Scavi di Ostia. I. Topografia generale, tav. 8; le piante delle FASI II e V sono estratte da PAVOLINI 2006 (=MARINUCCI, FALZONE 2001).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (2° q) al secolo II d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici
ambiente di servizio
Ambiente 7, a pianta quadrangolare, pavimentato in tessellato monocromo.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (2° q) al secolo II d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Data: 1994-1997
Caseggiato di Diana (I, III, 3-4), amb. 7, tessellato monocromo (Ost-CD24)
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo
Tessellato monocromo di filari paralleli di tessere bianche in ordito rettilineo (DM 105a).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (3° q) al secolo IV d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
BORDO
Elemento non presente
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli |
CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Marinucci, A./ Falzone, S. 2001, in Ostie. Port et porte de la Rome antique, Catalogue exposition (Genève, 22-01/ 22-07-2001), Genève, pp. 230-244.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Angelelli, Claudia, Caseggiato di Diana (I, III, 3-4), amb. 7, tessellato monocromo (Ost-CD24), in TESS – scheda 17813 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=17813), 2015
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=17813