Il complesso, ubicato sulla sommità di una collina a ridosso delle cave di Salone, venne rinvenuto a seguito di scavi eseguiti dalla Soprintendenza fra il 1938 e il 1940, che misero in luce i resti di un edificio articolato in due settori funzionali e caratterizzato da almeno due fasi costruttive. Il nucleo più antico (Fase I, II sec. a.C.) era in opera quadrata e comprendeva una grande cisterna a pilastri scavata nel tufo (H) e una serie di muri (anche di terrazzamento) posti a delimitare alcuni vani, parte dei quali con funzione produttiva (torcularium A-B, cella olearia D). In un momento successivo (Fase ii, i sec. a.C.) la villa fu ampliata con strutture in opera reticolata: a questa fase risale la creazione (o riorganizzazione) del settore residenziale (vani F-G, prospicienti sul portico E). Il complesso fu abbandonato probabilmente negli ultimi anni del I sec. a.C., a causa del progressivo avanzamento dei fronti di estrazione delle adiacenti cave (in espansione fino all’età augustea): esso risultava infatti sepolto da potenti strati di schegge di tufo, chiaramente interpretabili come scarti di lavorazione. Planimetria dello scavo da DE FRANCESCHINI 2005, fig. 46.1.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
ambiente produttivo
Ambiente produttivo A, a pianta rettangolare, pertinente alla pars rustica della villa, con pavimento a commesso di laterizi.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Data: 1938-1940 – Ente responsabile: SS BAR
Suburbio, villa delle Grotte di Cervara, vano A, commesso di laterizi
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: monocromo
Pavimento a commesso di laterizi disposti a spina di pesce (opus spicatum). Noto da descrizione, manca nell’edito la documentazione fotografica.
Cronologia – Affidabilità:
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
BORDO
Elemento non presente
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: a commesso di laterizi
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
* a "spina di pesce" (opus spicatum) |
CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ Il pavimento non è visibile.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Angelelli, C. 2017, Le ville del suburbio di Roma tra età repubblicana e tarda antichità. Integrazioni e aggiornamenti attraverso l’analisi dei contesti pavimentali, in Amoenitas. Rivista internazionale di studi miscellanei sulla villa romana antica, Roma-Pisa, p. 52.De Franceschini, M. 2005, in Le ville dell’agro romano, Roma, pp. 131-133, fig. 46.1.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Angelelli, Claudia, Suburbio, villa delle Grotte di Cervara, vano A, commesso di laterizi, in TESS – scheda 18900 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18900), 2015
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18900