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Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=2643
Regio II, domus dei Valerii, cementizio – Roma  ( RM)

edificio residenziale/domus
La casa appartenuta alla gens dei Valerii, venuta alla luce a più riprese nell’arco di oltre quattro secoli, occupava un esteso insieme di strutture nella zona corrispondente all’attuale Ospedale dell’Addolorata. Questa si impiantava e parzialmente riutilizzava, strutture relative ad una o più domus antiche, risalenti al periodo augusteo e con rifacimenti nell’età antonina, come è stato documentato da recenti saggi stratigrafici (v. infra). Dopo una generale ristrutturazione, che non può più essere del tutto compresa a causa della perdita dei contesti dovuta alla costruzione dell’ospedale moderno, la domus passò nelle mani dell’importante famiglia senatoria pagana dei Valerii Severi. Nel 410 d.C. la casa fu incendiata a seguito del sacco di Alarico e venduta per una somma irrisoria. Alla fine del VI secolo sul luogo sorsero il monastero e l’oratorio di S. Erasmo. Come si è già detto, non resta più alcuna traccia della domus e dei suoi rivestimenti, anche a causa dei successivi interventi edilizi nell’area. Sono tuttavia estremamente utili per ricostruire la planimetria e le principali fasi edilizie, da un lato, una pianta conservata nell’Archivio Gatti, nella Soprintendenza Archeologica Comunale di Roma, dall’altro, recenti scavi eseguiti dalla Soprintendenza Archeologica di Roma sotto la direzione di Mariarosaria Barbera, nel terminale S del corpo di fabbrica E del nosocomio. Questi hanno portato alla luce un grande corridoio aperto a N su un viridarium, con medesimo orientamento delle altre strutture pertinenti alla domus e quindi ad essa riferibile. Tali indagini hanno consentito di accertare l’esistenza di due fasi edilizie, l’una di età augustea e l’altra del periodo antonino (alla quale sono attribuibili affreschi con decorazione a graticcio), pertinenti ad un edificio evidentemente precedente alla costruzione della grande domus tardo-antica e forse in parte da essa riutilizzato (PAVOLINI 2006, p. 110). Nella sua fase tarda la domus sembra riprendere la planimetria dell’edificio più antico con ampio viridarium e criptoportico (in pianta a), per quanto l’interro precoce del giardino con portico del primitivo edificio, interro avvenuto già nel III secolo d.C., non consenta di ipotizzare un riutilizzo dei più antichi spazi. Ai lati del corpo centrale occupato dall’asse longitudinale del criptoportico si disponevano, come già osservava Colini, due balnea, con vasche e ricche pavimentazioni marmoree. Nel settore O indagini del 1992 hanno messo in luce una fase più antica relativa al periodo tardo-repubblicano o augusteo, in questo caso senza dubbio riutilizzate nella domus tardo-antica dei Valerii (PAVOLINI 1994-1995, pp. 84-89). Si tratta di ambienti con pareti in reticolato aperti attorno ad un cortile che conservava al centro una fontana rivestita di marmo (q). Qui sono stati rinvenuti due tessellati geometrici, di cui uno con punteggiato irregolare di marmi colorati (b) e uno a fondo bianco (B) che rivestivano due ambienti comunicanti, risalenti alla fine della Repubblica o all’età augustea. Un altro vano di questo settore, scoperto nel corso delle indagini dei primi anni del secolo scorso, era pavimentato con un tessellato geometrico in soluzione bicroma (COLINI 1944). Nel settore orientale, che conobbe una edificazione più intensa nel corso dei due secoli seguenti, venne realizzato un piccolo complesso termale con ambienti disposti attorno ad una esedra su cui si imposta il vano absidato (f), con pavimento in opus sectile a motivo complesso; accanto si apriva una grande vasca rivestita in cocciopesto (h) con un pavimento in cementizio realizzato quando l’ambiente cambiò funzione. Da questo settore provenivano altre pavimenti in marmo di cui si hanno solo generiche notizie, alcuni con traccia di incendio (GATTI, in NSc, 1902, pp. 267, 463). Secondo l’ipotesi di D’Asdia è da una sala di questo stesso settore che potrebbe provenire il mosaico nilotico del III secolo trovato nella Vigna Colacicchi (FUR, f. 36) ora conservato al Museo Nazionale Archeologico di Napoli e che erroneamente Lanciani aveva riferito ai lupanaria (PAVOLINI 2006, pp. 66). La pianta del complesso è tratta dalla più recente rielaborazione di Pavolini (ivi, p. 65, fig. 35) della pianta di G. Gatti (BCom 30, 1902).



Cronologia

Non determinata
Motivazione della cronologia: dati archeologici

ambiente termale
Ambiente termale in opera vittata, che conserva la preparazione di due pavimentazioni sovrapposte obliterate dalla costruzione di una vasca nella stessa tecnica edilizia (h). Ad un cambiamento di funzione di questo settore termale si deve ascrivere l’ulteriore pavimentazione in cementizio che oblitera ad un certo punto anche la stessa vasca. Manca nell’edito la documentazione fotografica.


Cronologia

Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1992

Regio II, domus dei Valerii, cementizio

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: non documentato

Cementizio a base fittile "pertinente ad una fase tarda dell’impianto" (PAVOLINI 1994-1995, p. 88). Manca nell’edito la documentazione grafica e fotografica del pavimento.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: Nell’ambiente sono state individuate due preparazioni pavimentali sovrapposte che precedono la costruzione della vasca.

BORDO

Specifiche tecniche

Dimensioni Metriche Tessere: non documentato cm

CAMPO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile senza inserti)
Dimensioni Metriche Tessere: non documentato cm

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: situ

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Colini, A.M. 1944, Storia e topografia del Celio nell’antichità, in Atti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia. Memorie, Città del Vaticano, p. 257.
Pavolini, C. 1994-95, Nuovi contributi alla topografia del Celio da rinvenimenti casuali di scavo, in Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma, Roma, p. 88.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Taccalite, Francesca, Regio II, domus dei Valerii, cementizio, in TESS – scheda 2643 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=2643), 2008
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=2643

DATA SCHEDA: 2008 | AUTORE: Taccalite, Francesca | REF. SCIENT. : Tortorella, Stefano