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Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=2885
Regio II, domus di Gaudenzio, opus sectile – Roma  ( RM)

edificio residenziale/domus
L’edificio noto nella letteratura archeologica con il nome di "domus di Gaudenzio" sorgeva sulla sommità del Celio e si affacciava sulla presunta via Caelemontana, l’attuale via di S. Stefano Rotondo, a Est della Basilica Hilariana (cfr. pianta, area compresa tra i padiglioni nn. 19 e 21). Nacque in epoca commodiana dalla fusione di due insulae dalla pianta quasi quadrata con fronte a taberne pertinenti al periodo flavio, delle quali conservò solo il perimetro esterno, ridisegnando invece gran parte dell’assetto interno. Infatti, le precedenti botteghe e retrobotteghe delle due insulae furono riadattate e trasformate nel periodo tardo antonino in ambienti residenziali della casa, che raggiunse allora un’estensione di oltre 1.300 mq. Una seconda fase edilizia interessò l’abitazione verso la seconda metà del IV secolo, nel periodo in cui, come sappiamo da una iscrizione musiva visibile nel triclinio, divenne proprietà di Gaudentius, giovane senatore che ottenne nel 409 d.C. la prestigiosa carica di vicarius Africae. Questi fu con grande probabilità strettamente legato a Q. Aurelio Simmaco, noto uomo politico dell’epoca che possedeva una lussuosa abitazione a N di quella di Gaudenzio. Già nei primi decenni del V secolo sono documentati parziali interri della domus, che tuttavia rimase abitata almeno fino alla metà del secolo quando forse passò nelle mani di Simmaco (G. SPINOLA, in Aurea Roma 2000). L’abitazione era dotata sin dalla prima fase edilizia di un settore con vani di servizio, ubicato a NO, mentre la parte residenziale e di rappresentanza, dove sono state rinvenute anche pavimentazioni pregevoli, si collocava in quello opposto. Qui, attorno a un piccolo cortile rettangolare con una fontana (C), si aprivano gli ambienti di maggior rilievo dell’abitazione, tra i quali il tablino (E), con un pavimento in opus sectile policromo, il vestibolo (A) con un tessellato a tessere bianche e nere, un ambiente di ristrette dimensioni (B) con pavimento in opus sectile a esagoni listellati ed il triclinio (G) con un mosaico di tipo geometrico bianco e nero, nel quale venne poi inserita l’iscrizione musiva che menziona Gaudentius, il proprietario della domus nella sua seconda fase edilizia (v. infra). I rivestimenti conservati e diversi oggetti di arredo rinvenuti nel corso delle indagini archeologiche accertano che la domus, sin dal suo impianto, era legata ad una elevata committenza: dal cortile provengono frammenti di una decorazione parietale su supporto in laterizio (emblemata) in opus vermiculatum estremamente raffinati (testa equina, tralcio con grappoli d’uva) (Carignani-Spinola 1995, ipotizzano che fossero pertinenti ad un soffitto) mentre una nicchia che si apriva sul lato di fondo del triclinio ospitava probabilmente la scultura dell’Antinoo Casali attualmente conservata nella Ny Carslberg Glyptotek di Copenhagen. Nella prima metà del VI secolo d.C. la domus era sicuramente in uno stato di abbandono al pari degli altri edifici sorti sulla sommità del Celio, probabilmente anche a causa dei devastanti eventi della guerra greco-gotica. La pianta dell’edificio è tratta da PAVOLINI et alii,1993, pp. 443-505.



Cronologia

Estremi temporali: dal secolo II d.C. (3° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici

ambiente di rappresentanza
Ambiente B: vano con probabili funzioni di rappresentanza, data la presenza di una ricca decorazione marmorea (opus sectile pavimentale e zoccolo marmoreo). L’ambiente subì, in epoca tardoantica, un intervento di restauro (documentato da un livello pavimentale sovrapposto al piano di calpestio originario), forse assegnabile alla seconda metà del IV secolo d.C. Manca nell’edito la documentazione fotografica.

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1988-89 – Ente responsabile: SAR

Regio II, domus di Gaudenzio, opus sectile

Rivestimento con scansione: a copertura unitaria

Soglia e pavimento in opus sectile marmoreo a piccolo modulo, in parte conservato in impronte.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo III d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: malta priva di supporti fittili e/o lapidei

Unità decorative

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: bicromo

Opus sectile a piccolo modulo, realizzato – secondo quanto ricavabile dalla bibliografia – con materiali interamente marmorei (esagoni "in marmo bianco con listature in portasanta"); gli esagoni, disposti su file parallele, sono bordati soltanto su due lati da listelli. Dai resti osservabili nelle foto di scavo (data l’impossibilità di eseguire un controllo diretto del manufatto) non è escluso che la stesura fosse articolata in pannelli bordate da fasce e che gli eventuali settori pavimentali fossero rivestiti da formelle a piccolo modulo di forma non esclusivamente esagonale (come sembra potersi ricavare dalle impronte).

BORDO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: non documentato
Dimensioni Metriche Tessere: non documentato cm
CAMPO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base marmorea)
Dimensioni Metriche Tessere: non documentato cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
* a esagoni
Referenza fotografica: Immagine da Carignani, A./Spinola, G., in Atti AISCOM II, p. 411

Parte dell’ambiente: soglia
Tipo di impaginazione: iterativa?
Cromia: non documentato

Soglia in tessellato a motivi geometrici (esagoni listellati?) di collegamento fra l’ambiente B ed il grande vestibolo A. Documentata soltanto in bibliografia, manca la documentazione grafica e fotografica; non controllabile in situ.

BORDO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: non documentato
CAMPO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
esagoni listellati ("a nido d’ape")

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ

Restauri antichi: Dalla documentazione fotografica disponibile sembra che nella stestura siano inseriti elementi irregolari, non coerenti con la tessitura ortogonale del pavimento, probabile testimonianza di un intervento di restauro antico.
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico non territoriale

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Carignani, A./ Spinola, G. 1995, Mosaici e pavimenti marmorei da recenti scavi sul Celio, in Atti del II Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Roma, 5-7 dicembre 1994), Bordighera, p. 408, fig. 2.
Pavolini, C. et alii 1993, La topografia antica della sommità del Celio. Gli scavi nell’Ospedale Militare (1987-1992), in Mitteilungen des Deutschen Archaologischen Instituts (Roemische Abteilung), Mainz am Rhein, p. 476, nota 113.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Taccalite, Francesca, Regio II, domus di Gaudenzio, opus sectile, in TESS – scheda 2885 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=2885), 2010
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=2885

DATA SCHEDA: 2010 | AUTORE: Taccalite, Francesca | REF. SCIENT. : Tortorella, Stefano | AGGIORNAMENTO: 2011 | COMPILAZIONE/REVISIONE A CURA DI: Angelelli, Claudia