
La planimetria della parte nord-orientale del complesso, invece, individuata sotto il vicolo Monachine, ha rivelato la presenza di una corte porticata, riconosciuta in seguito al rinvenimento delle impronte delle basi di due pilastri e della base di un terzo, separati tra loro con un intervallo di m 1.60 e probabilmente collegati da plutei o transenne; il portico della corte è pavimentato da un tessellato geometrico bianco-nero con motivo a crocette (C) e su di esso si apre, per mezzo di una soglia in pietra bianca, un vasto ambiente di forma rettangolare, solo in parte scavato, pavimentato da un sectile (D).
Avanzi di altri due ambienti sono apparsi a nord e a sud della corte, rispettivamente decorati da un tessellato policromo con motivo ad ottagoni (E) e da un tessellato musivo bianco con bordo con fascia nera, suddiviso in tre tappeti (F). Questo settore del complesso è stato interpretato, data la sua ricchezza, sia come una villa, sia come una schola, con funzioni pubbliche a carattere religioso (la pianta della domus è tratta da RINALDI 2005).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
AMBIENTE: non determinatoAmbiente B: del vano è stato messo in evidenza soltanto il pavimento a commesso di marmi policromi.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Data: 1974-1975 – Ente responsabile: SA VR
Via Adua/ vicolo Monachine, pavimento in opus sectile (VR-33)
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo
Il pavimento (rinvenuto alla profondità di m – 0.80 e di cui si conservano m 3.05 x 2.62) è decorato da formelle con tre quadrati inscritti, decrescenti, con gli angoli posti sugli assi del quadrato che inscrive; il motivo Q3, alternandosi a scacchiera nei marmi e nei colori, ricopre tutta la superficie. In soli due casi il quadrato centrale ed i quattro triangoli più esterni invece di essere in marmo bianco e rosso, sono costituiti da serpentino e greco scritto. Il taglio delle singole lastrine è discreto, le connessioni sono molto imprecise nei moduli adiacenti, più curate nei quadrati e triangoli all’interno di ogni singolo modulo; la macchia del marmo non è ben riconoscibile a causa della frammentarietà; le concordanze cromatiche sono rispettate, tranne che in due moduli; la conservazione del marmo è frammentaria.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
BORDO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base marmorea)
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base marmorea)
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
*a modulo quadrato con motivi semplici – quadrati inscritti diagonalmente entro quadrati (Q3) | Q3; lato: 0.36 |
CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Hotel Vittoria, sala congressi) Taglio delle singole lastrine: discreto; connessioni: molto imprecise nei moduli adiacenti, più curate nei quadrati e triangoli all’interno di ogni singolo modulo; macchia del marmo: non ben riconoscibile a causa della frammentarietà; concordanze cromatiche: rispettate, tranne che in due moduli; conservazionde del marmo: frammentaria.
Restauri antichi: Non è escluso che sia un restauro antico il fatto che, in tutta la composizione, in soli due casi il quadrato centrale ed i quattro triangoli più esterni, invece di essere in marmo bianco e rosso, sono in pietra nero verdastra: data la lacunosità del pavimento, non si può infatti stabilire se altri quadrati simili fossero ripetuti secondo uno schema simmetrico, o irregolarmente.
Restauri moderni: Gli elementi marmorei, molto frammentati per danni successivi alla posa in opera, sono stati restaurati e consolidati con cemento alla fine degli anni Ottanta.
Condizione giuridica: proprietà Stato
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Cavalieri Manasse, G./ Bruno, B. 2003, Edilizia abitativa a Verona, in Abitare in città. La Cisalpina tra impero e medioevo. Leben in der Stadt. Oberitalien zwischen römischer Kaiserzeit und Mittelalter, Atti del Colloquio (Roma, 4-5 novembre 1999), Wiesbaden, p. 57, fig. 8.Cavalieri Manasse, G. 1980, Schede dei reperti archeologici, in Tre interventi nei centri storici di Verona e Vicenza, Verona, p. 137.Cavalieri Manasse, G. 1987, Verona, in Il Veneto nell’età romana, II. Note di urbanistica e di archeologia del territorio, Verona, p. 56, nota 308.Del Francia, R. 2000, Sectilia Pavimenta della Venetia: una revisitazione critica, in Atti del VI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Venezia, 20-23 gennaio 1999), Ravenna, p. 95, n. 6.Donderer, M. 1996, Die spätrepublikanischen und kaiserzeitlichen pavimenta sectilia aus Profanbauten der 10. italischen Region (Venetia und Histria), in Homenaje a José Ma Blàzquez, III. Historia de Roma, Madrid, pp. 32-33.Fogolari, G. 1980, La zona archeologica, in Tre interventi nei centri storici di Verona e Vicenza, Verona, p. 135.Franzoni, L. 1986, in Immagine di Verona romana, Udine, p. 355.Rinaldi, F. 2005, in Mosaici Antichi in Italia. Verona , Roma, pp. 77-79, n. 32, tav. XXXV.Rinaldi, F. 2007, in Mosaici e pavimenti del Veneto. Province di Padova, Rovigo, Verona e Vicenza (I sec.a.C. – VI sec.d.C.), Roma, tav. LXVII, n. 1.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Rinaldi, Federica, Via Adua/ vicolo Monachine, pavimento in opus sectile (VR-33), in TESS – scheda 3163 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3163), 2004
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3163