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Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (3° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici
AMBIENTE: vestiboloVano di piccole dimensioni che costituiva il vestibolo di accesso al monumento, pavimentato con un tessellato figurato con una iscrizione musiva entro tabella ansata, rivolta verso l’ingresso.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (2° q) al secolo II d.C. (3° q)
Cronologia specifica: 145-155 d.C.
Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici
Data: 1883, 1987-2000 – Ente responsabile: Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma
Regio II, Basilica Hilariana, tessellato figurato con iscrizione (Collezioni Capitoline)
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Tessellato figurato tricromo con rappresentazione apotropaica. In direzione dell’aula, sul lato opposto a quello di accesso, compariva una iscrizione musiva recante il nome dell’edificio entro una tabella ansata. Al centro del pavimento era la rappresentazione di un grande occhio (unica parte in cui sono presenti tessere rosse) sormontato da una civetta con asta e corona. Altri nove animali circondano l’occhio, da destra a sinistra: un volatile, una serpe, un cervo, un cane, un toro, uno scorpione, una tigre o pantera, un capro ed, infine, un corvo in cima ad un albero frondoso.
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (2° q) al secolo II d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Unità decorative
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Parte dell’ambiente: spazio centrale
Tipo di impaginazione: centralizzata/centripeta
Cromia: bicromo
Tessellato con decorazione figurata. Al centro si distingue una civetta stante frontalmente, con ali chiuse, sopra ad un occhio (unica parte in cui sono presenti tessere rosse) trafitto da un’asta.
Intorno si dispongono radialmente diverse specie animali; alla base della rappresentazione si riconoscono due pantere rampanti (una di dorso e una vista di tre quarti), con in mezzo un toro con piccole corna e con la coda sollevata, visto quasi completamente di dorso, ad eccezione delle zampe anteriori. Ai suoi piedi è la linea del terreno, un semplice tratteggio di tessere di colore nero, che indicano un ciuffo d’erba stilizzato. Tra il bovino e la pantera rampante alla sua sinistra, lo spazio viene occupato dalla rappresentazione di uno scorpione, anch’esso visto di tre quarti, volto verso destra. Seguono due cervidi in movimento; quello a sinistra sta balzando, con la testa china e le corna ricurve (e ancora una volta due brevi linee di tessere nere evidenziano la linea di terreno); l’altro ha il capo ancora più chino, quasi in posizione di attacco. La curva del dorso è evidenziata dall’andamento sinuoso di un serpente, che si contorce sopra il suo capo. Terminano la scena, al di sopra della civetta, due uccelli: uno è in asse con la rappresentazione centrale ed è reso in posa frontale, con le ali chiuse, le zampe divaricate ed il volto girato a sinistra; l’altro è in riposo sopra le fronde di un albero stilizzato, dalla base triangolare. Il mosaico è attualmente conservato nell’Antiquarium Comunale.
Specifiche tecniche
Dimensioni Metriche Tessere: non documentato cm
Specifiche tecniche
Lunghezza: 1.90 m – Larghezza: 1.50 m
Identificazione della Decorazione: figurata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni vegetali
Motivo | Modulo |
---|---|
albero |
Decorazioni figurate
Tema | Soggetto | Altre componenti |
---|---|---|
Simbolo apotropaico | Civetta | |
Simbolo apotropaico | Occhio | |
Animali | uccelli | |
Animali | cervo | |
Animali | tigre | |
Animali | capra | |
Animali | cane | |
Animali | toro | |
Animali | scorpione | |
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Parte dell’ambiente: soglia
Tipo di impaginazione: schema unitario
Cromia: bicromo
Soglia d’ingresso al vestibolo della basilica. Fascia di mosaico a fondo bianco con cornice nera, contenente una tabula ansata delineata da una doppia fila di tessere nere, all’interno della quale si trova l’iscrizione su tre righe: INTRANTIBVS HIC DEOS / PROPITIOS ET BASILIC / HILARIANAE.
Specifiche tecniche
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Iscrizioni
Trascrizione | Lingua | Impaginazione | Andamento | Punteggiatura | Altezza (min-max) |
---|---|---|---|---|---|
Intrantibus hic deos propitios et basilic[ae] Hilarianae. | latino | orizzontale | sinistrorso | punti triangolari | – (cm) |
CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: museo/antiquarium (Roma, Collezioni Capitoline (già Antiquarium del Celio) – inv. 4951) Il mosaico fu collocato nell’Antiquarium Comunale nel 1929 e rimosso dieci anni dopo. Da quel momento è stato conservato nei depositi della Sovraintendenza Comunale.
Restauri antichi: Probabile inserimento di tessere di dimensioni maggiori, a spigolo vivo, in buono stato di conservazione.
Restauri moderni: Effettuati dal Laboratorio dell’istituto Centrale del Restauro di Roma (ICR) negli anni 2003-2004. In tale occasione è stato sostituito il supporto di cemento con materiali che ne hanno alleggerito il peso complessivo (ca. 500 kg) di oltre 1/3.Oggetto conservato: parte del campo – Conservato in: museo/antiquarium (Roma, Collezioni Capitoline (già Antiquarium del Celio))
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
2006, in Archeologia e topografia della regione II (Celio). Un aggiornamento sessant’anni dopo Colini, Roma, pp. 74-78, fig. 47.Blake, M.E. 1936, Roman Mosaics of the Second Century in Italy, in Memoirs of the American Academy in Rome, Roma, pp. 158-159, fig. 38,2.Carignani, A./ Spinola, G. 1995, Mosaici e pavimenti marmorei dai recenti scavi sul Celio, in Atti del II Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Roma, 5-7 dicembre 1994), Bordighera, pp. 406-407.Colini, A.M. 1929, in Antiquarium. Descrizione delle Collezioni dell’Antiquarium Comunale, riveduto e ampliato, Roma, p. 58.Colini, A.M. 1944, Storia e topografia del Celio nell’antichità, in Atti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia. Memorie, Città del Vaticano, pp. 278-280.Danti, A. 1993, Le sculture provenienti dagli sterri della Villa Casali sul Celio. Considerazioni sui complessi topografici originari e sulla statua di Attis della Basilica Hilariana, in Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma, Roma, p. 130.Pavolini, C. 1990, Celio. Ospedale Militare. La Basilica Hilariana, in Bollettino di Archeologia , Roma, pp. 171-172.Reinach, S. 1922, in Répertoire des Peintures Grecques et Romaines, Paris, p. 355, n. 3.Salvetti, C. et al. 2004, Il mosaico con rappresentazione del malocchio dalla Basilica Hilariana al celio: iconografia e restauro, in Atti del IX Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Aosta, 20-22 febbraio 2003), Ravenna, pp. 465-478.Salvetti, C. 2013, in I mosaici antichi pavimentali e parietali e i sectilia pavimenta di Roma nelle Collezioni Capitoline, Pisa-Roma, pp. 72-73, fig. 13.Vermaseren, J. 1977, in Corpus Cultus Cybelae Attidisque, III. Italia, Latium, Leiden, pp. 40-43.Visconti, C.L. 1890, in Trovamenti di oggetti d’arte e di antichità figurata, Roma, pp. 18-25.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Taccalite, Francesca, Regio II, Basilica Hilariana, tessellato figurato con iscrizione (Collezioni Capitoline), in TESS – scheda 3597 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3597), 2008
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3597