La villa suburbana detta "della statua" venne scoperta casuamente alla fine del 1887, e fu sottoposta a scavo tra il 1888 e il 1891. Studi recenti propongono l’unificazione di due nuclei scavati in tempi diversi: la "Villa dellla statua" e la vicina "Villa della palestra e del ninfeo". Poichè non è più possibile accertare l’appartenenza dei due complessi ad un’unica struttura abitativa, qui li si considera tuttavia separatamente. La "villa della Statua" si compone di un nucleo centrale costituito dagli ambienti di servizio, da due piccoli impianti termali, da atrio e peristilio con vani annessi, cui si aggiungono l’area del giardino e le strutture prospicienti il mare. Non c’è accordo tra le fonti per quanto riguarda la cronologia della villa, visti anche l’impossibilità di una verifica diretta e lo stato a volte lacunoso della documentazione. Rispetto a Donderer – che colloca la prima fase edilizia individuabile in epoca tardo-repubblicana/augustea – F.Fontana anticipa la datazione all’ età tardo-repubblicana, situando il periodo di maggior sviluppo edilizio della villa tra l’età tiberiano-claudia e quella neroniana; intorno al 70 d.C. si colloca una ristrutturazione della villa che comportò anche una serie di ampliamenti. Dopo questo periodo la mancanza di dati certi rende difficile seguire la storia dell’edificio, anche se, stando ai ritrovamenti numismatici, si può ipotizzare che la villa rimase in uso fino in età tardo-antica. L’area venne edificata pochi anni dopo lo scavo, perciò le strutture superstiti e i mosaici lasciati in situ furono interrati e attualmente non sono visibili (Planimetria allegata da Ciliberto 2007, fig 3)
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici
ambiente di rappresentanza
Il vano F, aperto sul portico e sull’area del giardino, si trovava immediatamente a ovest dell’ambiente E. Nella relazione di scavo Puschi non dà indicazioni circa quella che poteva essere la funzione originaria della sala, limitandosi a descriverne il rivestimento pavimentale. E’ invece la Fontana che, considerando le caratteristiche di ricercatezza del tessellato, pensa ad una sala di rappresentanza situata nella zona di passaggio tra l’area del peristilio e quella del giardino.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici
Data: 1888/1889
Tessellato policromo a reticolato dal vano F della villa di Barcola
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Tessellato policromo con motivo a reticolato di linee doppie, con gli scomparti bipartiti in modo da formare piramidi prospettiche, con effetto di reticolato obliquo. Il pannello è bordato da due fasce monocrome bianche e nere e da una treccia a calice allentata. Del mosaico rimangono una serie di sette frammenti. La soglia è costituita da un tessellato con motivo a reticolato di linee. L’immagine del rivestimento è tratta da Fontana 1993, p. 282, n. 17a.
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
Tipo di preparazione: Letto di cementizio che poggia su uno strato più grossolano prodotto dall’impasto di mattoni sbriciolati, calce, sabbia e ciottoli di fiume, a sua volta posto sopra una sostruzione di rottami di laterizio, pietre e ciottoli entro cementizio.
Spessore: 10 cm
Unità decorative
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Tipo di impaginazione: centralizzata a emblema/pseudoemblema
Cromia: policromo
Il tessellato presenta un riquadro centrale con motivo a reticolato di linee doppie con gli scomparti policromi, bordato da una linea tripla di tessere bianche e una treccia a calice, seguite da una fascia monocroma di tessere bianche raccordata alle pareti mediante una larga fascia monocroma di tessere nere.
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 0.5-0.7 cm
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 1y – fascia monocroma | ||
DM 74h – treccia a calice, allentata, con orlo diritto e occhielli, policroma | ||
DM 1t – linea tripla |
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 0.5-0.7 cm
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 126e – reticolato di linee doppie, gli scomparti policromi bipartiti in modo da formare piramidi prospettiche, con effetto di reticolato obliquo |
Parte dell’ambiente: soglia
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: tricromo
Il tessellato presenta una decorazione di tipo iterativo priva di cornice, con motivo a reticolato di linee; i quadrati che ne risultano sono alternativamente riempiti da una scacchiera e caricati da una linea diagonale di tessere nere.
Elemento non presente
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 121c – reticolato di linee, gli scomparti alternativamente riempiti da una scacchiera di singole tessere e caricati da una linea dentata diagonale (con effetto di scacchiera) |
CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: museo/antiquarium (Museo Civico di Storia ed Arte di Trieste – inv. 3264 (1-7))
Restauri antichi: Per quanto riguarda il vano, si riscontrano all’interno del campo restauri eseguiti con tessere nere che risarciscono le lacune, senza però rispettare il motivo decorativo e la policromia originaria.
Restauri moderni: Il rivestimento ha subito un primo intervento di restauro eseguito da G. Rinaldi, di poco successivo al momento dello strappo, secondo una serie di procedure accuratamente descritte nella relazione di scavo del Puschi datata al 1890: dopo lo strappo il mosaico venne suddiviso in sette pannelli fissati su un letto di cemento spesso circa 7 cm, reso più solido da un’armatura realizzata con assi di ferro incrociate; ogni pannello venne poi racchiuso da una fascia metallica, infine sottoposto a levigatura con la mola e lucidatura a cera Negli anni Novanta i pannelli sono stati nuovamente puliti e consolidati, in previsione della loro musealizzazione.Oggetto conservato: soglia – Conservato in: museo/antiquarium (Museo Civico di Storia ed Arte di Trieste – inv. 3262)
Restauri antichi: La soglia presenta un restauro eseguito in tessere bianche con ordito a filari paralleli; queste tessere sono comunque di dimensioni maggiori rispetto a quelle del rivestimento originario.
Restauri moderni: Il rivestimento ha subito un primo intervento di restauro eseguito da G. Rinaldi, di poco successivo al momento dello strappo, secondo una serie di procedure accuratamente descritte nella relazione di scavo del Puschi datata al 1890: dopo lo strappo il pannello venne fissato su un letto di cemento spesso circa 7 cm, reso più solido da un’armatura realizzata con assi di ferro incrociate; ogni pannello venne poi racchiuso da una fascia metallica, infine sottoposto a levigatura con la mola e lucidatura a cera Negli anni Novanta il pannello è stato nuovamente pulito e consolidato, in previsione della sua musealizzazione.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Ciliberto, F. 2000, Considerazioni in margine ai mosaici della villa romana di Barcola: problemi di manodopera., in Atti del VI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Venezia, 20-23 gennaio 1999), Ravenna , p. 153.Donderer, M. 1986, in Die Chronologie der römischen Mosaiken in Venetien und Istrien bis zur Zeit der Antonine, Berlin, pp. 77-78, n. 3, tav. 29.Fontana, F. 1993, in La villa romana di Barcola. A proposito delle villae maritimae della regio X, Roma, pp. 103-105, nn. 26-27, fig. 17.Puschi, A. 1897, Edificio romano scoperto nella villa di Barcola. Relazione degli scavi eseguiti per cura del civico Museo di Antichità negli anni 1888 e 1889., in Archeografo Triestino, Trieste, p. 278.Scrinari, V. 1951, in Tergeste, Roma-Spoleto, p. 121.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Brugnolo, Gaia, Tessellato policromo a reticolato dal vano F della villa di Barcola, in TESS – scheda 4305 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4305), 2007
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4305