scheda stampa

Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4308
Tess. nero con inserti policromi dal vano G della villa di Barcola – Barcola – Trieste  ( TS )

edificio residenziale/villa
La villa suburbana detta "della statua" venne scoperta casuamente alla fine del 1887, e fu sottoposta a scavo tra il 1888 e il 1891. Studi recenti propongono l’unificazione di due nuclei scavati in tempi diversi: la "Villa dellla statua" e la vicina "Villa della palestra e del ninfeo". Poichè non è più possibile accertare l’appartenenza dei due complessi ad un’unica struttura abitativa, qui li si considera tuttavia separatamente. La "villa della Statua" si compone di un nucleo centrale costituito dagli ambienti di servizio, da due piccoli impianti termali, da atrio e peristilio con vani annessi, cui si aggiungono l’area del giardino e le strutture prospicienti il mare. Non c’è accordo tra le fonti per quanto riguarda la cronologia della villa, visti anche l’impossibilità di una verifica diretta e lo stato a volte lacunoso della documentazione. Rispetto a Donderer – che colloca la prima fase edilizia individuabile in epoca tardo-repubblicana/augustea – F.Fontana anticipa la datazione all’ età tardo-repubblicana, situando il periodo di maggior sviluppo edilizio della villa tra l’età tiberiano-claudia e quella neroniana; intorno al 70 d.C. si colloca una ristrutturazione della villa che comportò anche una serie di ampliamenti. Dopo questo periodo la mancanza di dati certi rende difficile seguire la storia dell’edificio, anche se, stando ai ritrovamenti numismatici, si può ipotizzare che la villa rimase in uso fino in età tardo-antica. L’area venne edificata pochi anni dopo lo scavo, perciò le strutture superstiti e i mosaici lasciati in situ furono interrati e attualmente non sono visibili (Planimetria allegata da Ciliberto 2007, fig 3)

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici

AMBIENTE: non determinato
Il vano G si trovava lungo il braccio occidentale del peristilio U, aperto direttamente sul portico B del giardino. In origine formava probabilmente un unico vano con l’ambiente H: secondo la Fontana questa divisione corrisponderebbe all’esigenza di articolare meglio il percorso dagli ambienti affacciati sul mare a quelli che gravitavano sulla zona del giardino. Forse contemporaneamente alla realizzazione di questa parete divisoria venne aggiunto anche il contiguo vano I. L’ambiente G appartiene sicuramente alla prima fase edilizia della villa, dalla Fontana collocata in età tardo-repubblicana e da Donderer in fase tardo-repubblicana/augustea, come dimostrerebbero sia la tecnica muraria (i lacerti di muro mostrano filari paralleli di pietre squadrate e ben connesse), sia l’esecuzione accurata dei rivestimenti pavimentali. Fu in questo ambiente che venne ritrovata, presso la parete di fondo, la statua marmorea d’atleta che faceva forse parte dell’apparato decorativo del vicino giardino.

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1888/1889

Tess. nero con inserti policromi dal vano G della villa di Barcola

Rivestimento con scansione: a più unità decorative

Tessellato monocromo nero con inserti marmorei e litici policromi. Del rivestimento rimane una serie di sei frammenti di varie dimensioni. Anche la soglia, aperta sul portico B, era originariamente decorata a mosaico, ma venne rinvenuta distrutta: nella monografia della Fontana non risulta in effetti citata, mentre nella planimetria di Puschi viene riportata come rivestita in tessellato nero e come tale catalogata da Donderer. L’immagine rivestimento è tratta da Fontana 1993, p. 283, n. 19.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: Letto di cementizio che poggia su uno strato più grossolano prodotto dall’impasto di mattoni sbriciolati, calce, sabbia e ciottoli di fiume, a sua volta posto sopra una sostruzione di rottami di laterizio, pietre e ciottoli entro cementizio.
Spessore: 10 cm

Unità decorative

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Tipo di impaginazione: centralizzata?
Cromia: policromo

Il rivestimento del vano è costituito da un tessellato monocromo nero che, secondo la descrizione di Puschi, andava a riquadrare una stretta e lunga fascia centrale sempre di tessere nere ma con inserti policromi sia litici sia marmorei.

BORDO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 0.8-1 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
CAMPO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato con inserti misti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 0.8-1 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 106a – scutulatum su tessellato monocromo
Referenza fotografica: L’immagine è tratta da Fontana 1993, p. 283, n. 19.

Parte dell’ambiente: soglia
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo

Rivestimento in tessellato monocromo nero a ordito obliquo di filari paralleli, noto solo dalla descrizione del Puschi.

BORDO
Elemento non presente
CAMPO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: frammento – Conservato in: museo/antiquarium (Museo Civico di Storia ed Arte di Trieste – inv. 3250 (1-6))

Restauri moderni: Il rivestimento ha subito un primo intervento di restauro eseguito da G. Rinaldi, di poco successivo al momento dello strappo, secondo una serie di procedure accuratamente descritte nella relazione di scavo del Puschi datata al 1890: dopo lo strappo il mosaico venne suddiviso in sei pannelli fissati su un letto di cemento spesso circa 7 cm, reso più solido da un’armatura realizzata con assi di ferro incrociate; ogni pannello venne poi racchiuso da una fascia metallica, infine sottoposto a levigatura con la mola e lucidatura a cera Negli anni Novanta ii pannelli sono stati nuovamente puliti e consolidati, in previsione della loro musealizzazione.Oggetto conservato: soglia – Conservato in: situ ()

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Donderer, M. 1986, in Die Chronologie der römischen Mosaiken in Venetien und Istrien bis zur Zeit der Antonine, Berlin, p. 78, n. 4-5.
Fontana, F. 1990, Gruppo di scutulata dalla villa romana di Barcola: una proposta di datazione., in Archeologia Classica, Roma, pp. 91-92, fig. 3.
Fontana, F. 1993, in La villa romana di Barcola. A proposito delle villae maritimae della regio X, Roma, p. 106, n. 28, fig. 19.
Puschi, A. 1897, Edificio romano scoperto nella villa di Barcola. Relazione degli scavi eseguiti per cura del civico Museo di Antichità negli anni 1888 e 1889., in Archeografo Triestino, Trieste, pp. 278-279.
Scrinari, V. 1951, in Tergeste, Roma-Spoleto, p.121.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Brugnolo, Gaia, Tess. nero con inserti policromi dal vano G della villa di Barcola, in TESS – scheda 4308 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4308), 2007
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4308

DATA SCHEDA: 2007 | AUTORE: Brugnolo, Gaia | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca