scheda stampa

Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4309
Tessellato a cassettoni bipartiti dal vano I della villa di Barcola – Barcola – Trieste  ( TS )

edificio residenziale/villa
La villa suburbana detta "della statua" venne scoperta casuamente alla fine del 1887, e fu sottoposta a scavo tra il 1888 e il 1891. Studi recenti propongono l’unificazione di due nuclei scavati in tempi diversi: la "Villa dellla statua" e la vicina "Villa della palestra e del ninfeo". Poichè non è più possibile accertare l’appartenenza dei due complessi ad un’unica struttura abitativa, qui li si considera tuttavia separatamente. La "villa della Statua" si compone di un nucleo centrale costituito dagli ambienti di servizio, da due piccoli impianti termali, da atrio e peristilio con vani annessi, cui si aggiungono l’area del giardino e le strutture prospicienti il mare. Non c’è accordo tra le fonti per quanto riguarda la cronologia della villa, visti anche l’impossibilità di una verifica diretta e lo stato a volte lacunoso della documentazione. Rispetto a Donderer – che colloca la prima fase edilizia individuabile in epoca tardo-repubblicana/augustea – F.Fontana anticipa la datazione all’ età tardo-repubblicana, situando il periodo di maggior sviluppo edilizio della villa tra l’età tiberiano-claudia e quella neroniana; intorno al 70 d.C. si colloca una ristrutturazione della villa che comportò anche una serie di ampliamenti. Dopo questo periodo la mancanza di dati certi rende difficile seguire la storia dell’edificio, anche se, stando ai ritrovamenti numismatici, si può ipotizzare che la villa rimase in uso fino in età tardo-antica. L’area venne edificata pochi anni dopo lo scavo, perciò le strutture superstiti e i mosaici lasciati in situ furono interrati e attualmente non sono visibili (Planimetria allegata da Ciliberto 2007, fig 3)

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici

AMBIENTE: non determinato
Il vano I era addossato alla parete occidentale dell’ambiente H e si apriva direttamente sul portico B del giardino; oltre a questa, il vano presentava altre due soglie di identiche dimensioni: una aperta sulla facciata principale dell’edificio e l’altra sull’ambiente L. Puschi parla di questo vano come di un oecus, proposta contestata dalla Fontana, che invece accoglie l’ipotesi di un ambiente utilizzato con funzioni di triclinio durante i mesi estivi. Sempre secondo la Fontana, l’ambiente venne realizzato in un momento leggermente posteriore rispetto alla prima fase edilizia, quando fu eretto anche il muro che separa il vano G dall’ambiente H.

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1888/1889

Tessellato a cassettoni bipartiti dal vano I della villa di Barcola

Rivestimento con scansione: a più unità decorative

Il pavimento del vano era decorato da un tessellato geometrico tricromo impaginato a riquadri giustapposti, ognuno dei quali incorniciato da una successione di tre fasce monocrome; i riquadri laterali erano decorati da una scacchiera di losanghe, mentre quello centrale, più ampio, da una decorazione a cassettoni bipartiti in colori contrastanti:; delle tre soglie, che presentavano la medesima decorazione a meandro, solo quella aperta sull’ambiente L viene catalogata dalla Fontana. Del rivestimento sono conservati alcuni pannelli di varie dimensioni.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: Letto di cementizio che poggia su uno strato più grossolano prodotto dall’impasto di mattoni sbriciolati, calce, sabbia e ciottoli di fiume, a sua volta posto sopra una sostruzione di rottami di laterizio, pietre e ciottoli entro cementizio.
Spessore: 10 cm

Unità decorative

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Tipo di impaginazione: giustapposta
Cromia: tricromo

Il pavimento del vano era decorato da tre riquadri giustapposti con decorazione geometrica di tipo iterativo, ognuno dei quali era incorniciato da una successione di tre fasce monocrome: la più interna era realizzata in tessere rosse, quindi seguiva una fascia monocroma bianca e infine una nera che racchiudeva l’intera composizione raccordandola alle pareti dell’ambiente. Entrambi i riquadri laterali erano decorati una scacchiera di losanghe, mentre il riquadro centrale, più ampio, presentava una decorazione a cassettoni bipartiti in colori contrastanti: il modulo quadrato di base risulta suddiviso in quattro triangoli alternativamente campiti di tessere bianche e nere, con effetto finale di clessidre; nel loro accostamento questi motivi producono file di quadrati disposti sulla diagonale, bipartiti in triangoli in colori contrastanti (bianchi con bordo nero e neri con bordo bianco).

BORDO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
(tessellato senza inserti)
Dimensioni Metriche Tessere: 0.8-1.1 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1y – fascia monocroma
CAMPO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 0.8-1.1 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
var. DM 128d – cassettoni bipartiti in colori contrastanti
DM 202a – scacchiera di losanghe
Referenza fotografica: L’immagine è tratta da Fontana 1993, n. 20a.

Parte dell’ambiente: soglia
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo

Le tre soglie del vano erano decorate da un meandro di svastiche a giro semplice e quadrati, con i quadrati spartiti diagonalmente: i due triangoli che ne risultano erano campiti rispettivamente da tessere verdi e rosse. Il meandro, in tessere nere su fondo bianco, era racchiuso entro un bordo costituito da una linea doppia in tessere nere e da una in tessere bianche. La soglia che presentava il miglior stato di conservazione era quella aperta sul vano L. L’immagine rivestimento è tratta da Fontana 1993, n. 20a.

BORDO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 0.7-0.9 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1i – linea doppia
CAMPO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 0.7-0.9 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 38c – meandro di svastiche a giro semplice e quadrati
Referenza fotografica: L’immagine è tratta da Fontana 1993, pag. 283, n. 20a.

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: museo/antiquarium (Museo Civico di Storia ed Arte di Trieste – inv. 3272; 3255 (1-3))

Restauri moderni: Il rivestimento ha subito un primo intervento di restauro eseguito da G. Rinaldi, di poco successivo al momento dello strappo, secondo una serie di procedure accuratamente descritte nella relazione di scavo del Puschi datata al 1890: dopo lo strappo il mosaico venne suddiviso in quattro pannelli fissati su un letto di cemento spesso circa 7 cm, reso più solido da un’armatura realizzata con assi di ferro incrociate; ogni pannello venne poi racchiuso da una fascia metallica, infine sottoposto a levigatura con la mola e lucidatura a cera Negli anni Novanta i pannelli sono stati nuovamente puliti e consolidati, in previsione della loro musealizzazione.Oggetto conservato: soglia – Conservato in: museo/antiquarium (Museo Civico di Storia ed Arte di Trieste – inv. 3261)

Restauri moderni: Il rivestimento ha subito un primo intervento di restauro eseguito da G. Rinaldi, di poco successivo al momento dello strappo, secondo una serie di procedure accuratamente descritte nella relazione di scavo del Puschi datata al 1890: dopo lo strappo il mosaico venne fissato su un letto di cemento spesso circa 7 cm, reso più solido da un’armatura realizzata con assi di ferro incrociate; ogni pannello venne poi racchiuso da una fascia metallica, infine sottoposto a levigatura con la mola e lucidatura a cera Negli anni Novanta il pannello è stato nuovamente pulito e consolidato, in previsione della sua musealizzazione.Oggetto conservato: soglia – Conservato in: situ ()
Oggetto conservato: soglia – Conservato in: situ ()

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Ciliberto, F. 2000, Considerazioni in margine ai mosaici della villa romana di Barcola: problemi di manodopera., in Atti del VI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Venezia, 20-23 gennaio 1999), Ravenna , p. 151; p.153.
Donderer, M. 1986, in Die Chronologie der römischen Mosaiken in Venetien und Istrien bis zur Zeit der Antonine, Berlin, pp.78-82, n. 6-7, tav. 29.
Fontana, F. 1993, in La villa romana di Barcola. A proposito delle villae maritimae della regio X, Roma, pp. 106-109, nn. 29-31, figg. 20-22.
Puschi, A. 1897, Edificio romano scoperto nella villa romana di Barcola. Relazione degli scavi eseguiti per cura del civico Museo di Antichità negli anni 1888 e 1889., in Archeografo Triestino, Trieste, pp. 283-284.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Brugnolo, Gaia, Tessellato a cassettoni bipartiti dal vano I della villa di Barcola, in TESS – scheda 4309 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4309), 2007
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4309

DATA SCHEDA: 2007 | AUTORE: Brugnolo, Gaia | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca