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Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici
AMBIENTE: non determinato
Il vano I era addossato alla parete occidentale dell’ambiente H e si apriva direttamente sul portico B del giardino; oltre a questa, il vano presentava altre due soglie di identiche dimensioni: una aperta sulla facciata principale dell’edificio e l’altra sull’ambiente L. Puschi parla di questo vano come di un oecus, proposta contestata dalla Fontana, che invece accoglie l’ipotesi di un ambiente utilizzato con funzioni di triclinio durante i mesi estivi. Sempre secondo la Fontana, l’ambiente venne realizzato in un momento leggermente posteriore rispetto alla prima fase edilizia, quando fu eretto anche il muro che separa il vano G dall’ambiente H.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici
Data: 1888/1889
Tessellato a cassettoni bipartiti dal vano I della villa di Barcola
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Il pavimento del vano era decorato da un tessellato geometrico tricromo impaginato a riquadri giustapposti, ognuno dei quali incorniciato da una successione di tre fasce monocrome; i riquadri laterali erano decorati da una scacchiera di losanghe, mentre quello centrale, più ampio, da una decorazione a cassettoni bipartiti in colori contrastanti:; delle tre soglie, che presentavano la medesima decorazione a meandro, solo quella aperta sull’ambiente L viene catalogata dalla Fontana. Del rivestimento sono conservati alcuni pannelli di varie dimensioni.
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
Tipo di preparazione: Letto di cementizio che poggia su uno strato più grossolano prodotto dall’impasto di mattoni sbriciolati, calce, sabbia e ciottoli di fiume, a sua volta posto sopra una sostruzione di rottami di laterizio, pietre e ciottoli entro cementizio.
Spessore: 10 cm
Unità decorative
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Parte dell’ambiente: intero ambiente
Tipo di impaginazione: giustapposta
Cromia: tricromo
Il pavimento del vano era decorato da tre riquadri giustapposti con decorazione geometrica di tipo iterativo, ognuno dei quali era incorniciato da una successione di tre fasce monocrome: la più interna era realizzata in tessere rosse, quindi seguiva una fascia monocroma bianca e infine una nera che racchiudeva l’intera composizione raccordandola alle pareti dell’ambiente. Entrambi i riquadri laterali erano decorati una scacchiera di losanghe, mentre il riquadro centrale, più ampio, presentava una decorazione a cassettoni bipartiti in colori contrastanti: il modulo quadrato di base risulta suddiviso in quattro triangoli alternativamente campiti di tessere bianche e nere, con effetto finale di clessidre; nel loro accostamento questi motivi producono file di quadrati disposti sulla diagonale, bipartiti in triangoli in colori contrastanti (bianchi con bordo nero e neri con bordo bianco).
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
(tessellato senza inserti)
Dimensioni Metriche Tessere: 0.8-1.1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 1y – fascia monocroma |
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 0.8-1.1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
var. DM 128d – cassettoni bipartiti in colori contrastanti | ||
DM 202a – scacchiera di losanghe |
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Parte dell’ambiente: soglia
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo
Le tre soglie del vano erano decorate da un meandro di svastiche a giro semplice e quadrati, con i quadrati spartiti diagonalmente: i due triangoli che ne risultano erano campiti rispettivamente da tessere verdi e rosse. Il meandro, in tessere nere su fondo bianco, era racchiuso entro un bordo costituito da una linea doppia in tessere nere e da una in tessere bianche. La soglia che presentava il miglior stato di conservazione era quella aperta sul vano L. L’immagine rivestimento è tratta da Fontana 1993, n. 20a.
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 0.7-0.9 cm
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 1i – linea doppia |
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 0.7-0.9 cm
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 38c – meandro di svastiche a giro semplice e quadrati |
CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: museo/antiquarium (Museo Civico di Storia ed Arte di Trieste – inv. 3272; 3255 (1-3))
Restauri moderni: Il rivestimento ha subito un primo intervento di restauro eseguito da G. Rinaldi, di poco successivo al momento dello strappo, secondo una serie di procedure accuratamente descritte nella relazione di scavo del Puschi datata al 1890: dopo lo strappo il mosaico venne suddiviso in quattro pannelli fissati su un letto di cemento spesso circa 7 cm, reso più solido da un’armatura realizzata con assi di ferro incrociate; ogni pannello venne poi racchiuso da una fascia metallica, infine sottoposto a levigatura con la mola e lucidatura a cera Negli anni Novanta i pannelli sono stati nuovamente puliti e consolidati, in previsione della loro musealizzazione.Oggetto conservato: soglia – Conservato in: museo/antiquarium (Museo Civico di Storia ed Arte di Trieste – inv. 3261)
Restauri moderni: Il rivestimento ha subito un primo intervento di restauro eseguito da G. Rinaldi, di poco successivo al momento dello strappo, secondo una serie di procedure accuratamente descritte nella relazione di scavo del Puschi datata al 1890: dopo lo strappo il mosaico venne fissato su un letto di cemento spesso circa 7 cm, reso più solido da un’armatura realizzata con assi di ferro incrociate; ogni pannello venne poi racchiuso da una fascia metallica, infine sottoposto a levigatura con la mola e lucidatura a cera Negli anni Novanta il pannello è stato nuovamente pulito e consolidato, in previsione della sua musealizzazione.Oggetto conservato: soglia – Conservato in: situ () Oggetto conservato: soglia – Conservato in: situ ()
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Ciliberto, F. 2000, Considerazioni in margine ai mosaici della villa romana di Barcola: problemi di manodopera., in Atti del VI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Venezia, 20-23 gennaio 1999), Ravenna , p. 151; p.153.Donderer, M. 1986, in Die Chronologie der römischen Mosaiken in Venetien und Istrien bis zur Zeit der Antonine, Berlin, pp.78-82, n. 6-7, tav. 29.Fontana, F. 1993, in La villa romana di Barcola. A proposito delle villae maritimae della regio X, Roma, pp. 106-109, nn. 29-31, figg. 20-22.Puschi, A. 1897, Edificio romano scoperto nella villa romana di Barcola. Relazione degli scavi eseguiti per cura del civico Museo di Antichità negli anni 1888 e 1889., in Archeografo Triestino, Trieste, pp. 283-284.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Brugnolo, Gaia, Tessellato a cassettoni bipartiti dal vano I della villa di Barcola, in TESS – scheda 4309 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4309), 2007
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4309