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Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4897
Regio X, Palatino, Casa di Livia, tablino (vano B), tessellato bicromo a motivi geometrici – Roma  ( RM)

edificio residenziale/domus
Casa di Livia. Il complesso fu scoperto nel 1869 durante gli scavi diretti da Pietro Rosa per incarico di Napoleone III; è concordemente riconosciuto come l’appartamento di Livia nella prossima abitazione del princeps. La domus, incassata nel tufo del colle a quota m 41.11 slm, è realizzata in opus reticulatum abbastanza irregolare ed ha il prospetto esterno in blocchi squadrati di tufo; presenta due piani, entrambi più bassi di quello stradale, che distinguono i locali di rappresentanza – al piano terra- e i cubicoli di abitazione – al piano superiore -. Il nucleo originario è costituito da un atrio quadrangolare su cui si aprono quattro ambienti, tre sul fondo e uno sulla destra, convenzionalmente interpretati come tablinum, alae e triclinium; secondo altre ipotesi il vero atrio sarebbe da localizzare insieme con l’ingresso principale sul lato SE della casa, per cui questo settore andrebbe identificato con la pars postica della domus. Il piano superiore presenta tre cubicoli e altrettanti vani di servizio e un cortile posteriore. Una scala collocata nell’intercapedine compresa tra la parete dell’atrio e il triclinio raccordava i due settori, mentre un vestibolo coperto immetteva all’atrio dal lato O. L’edificio è realizzato in un opus reticulatum abbastanza irregolare, e conserva il sistema decorativo parietale e pavimentale originario; il primo consta di un ciclo di affreschi attribuibili ad una fase avanzata di II stile, il secondo di un apparato musivo bicromo a piccole tessere che associa negli schemi ambienti pubblici e privati sottolineando la contemporaneità. Sulla base delle tecniche costruttive e dei rivestimenti parietali e pavimentali la domus è databile nella seconda metà del I secolo a.C., tra Cesare e i primi anni del principato di Augusto. Sono riconoscibili successivi interventi nel complesso: una II fase, databile in età augustea, è evidente nelle strutture in opera reticolata realizzate prevalentemente nel settore legato ai servizi dell’abitazione; la III fase coincide con l’abbandono, entro l’epoca flavia, dei locali nobili, tagliati da muri laterizi che trasformano la domus in un nucleo destinato ai servizi del palazzo di proprietà imperiale. (I. IACOPI, s.v. Domus: Livia, in LTUR II, Roma 1995). Pianta edificio tratta da MORRICONE MATINI 1967.


Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

AMBIENTE: tablino
Ambiente B: vano a pianta rettangolare posto sul lato Sud-Orientale dell’edificio, aperto a Nord sul cd. atrio (E), fiancheggiato dai vani A e C (le alae). Le pareti, decorate da affreschi di II Stile tardo, presentano una cortina muraria in opera reticolata di tessere di tufo di Grotta Oscura con disposizione non del tutto regolare. Prima della decorazione pittorica è possibile che la sala fosse aperta sui due vani laterali. Il rivestimento pavimentale, un tessellato bicromo, presenta uno schema iterativo a decorazione geometrica.

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1869 – Ente responsabile: SS BAR

Regio X, Palatino, Casa di Livia, tablino (vano B), tessellato bicromo a motivi geometrici

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: bicromo

Il bordo presenta, entro balza marginale di tessere bianche disposte in ordito obliquo, un motivo ornamentale riquadrato da una cornice caratterizzata da due fasce di nove filari di tessere nere ciascuna, separate da una fascia di otto filari di tessere bianche. Lo schema del campo prevede fasce concentriche alternate con una sequenza di fascia monocroma bianca a cinque filari di tessere bianche, fascia delineata con quadrati iscritti sulla diagonale alternati a losanghe sdraiate iscritte nei rettangoli in colori contrastanti, fascia monocroma a cinque filari di tessere bianche e sequenza di spine rettilinee corte in colore contrastante.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Misure
Lunghezza: 9.50 m; Larghezza: 4.55 m;

BORDO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1y – fascia monocroma

CAMPO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 11d – spine rettilinee corte, in colori contrastanti
DM 18e – fila di quadrati e di rettangoli sdraiati, adiacenti, delineati e caricati rispettivamente da un quadrato e da una losanga iscritti
Referenza fotografica: Da Morricone Matini 1967, p.56, Tav. XII, n. 53.

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Roma, Palatino, domus di Livia, situ)

Roma, Palatino, domus di Livia (Riferimento: Sopr Arch Roma)

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Blake, M.E. 1930, The Pavements of Roman Buildings of the Republic and Early Empire, in Memoirs of the American Academy in Rome, Roma, p. 88, p. 107, tav. 44.2.
Morricone Matini, M.L. 1967, in Regione Prima. Roma: Reg. X, Palatium (Mosaici Antichi in Italia), Roma, pp. 56-7, n. 53., fig.21, Tav. XII, fig. 53.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Laurenzi, Elsa, Regio X, Palatino, Casa di Livia, tablino (vano B), tessellato bicromo a motivi geometrici, in TESS – scheda 4897 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4897), 2008
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4897

DATA SCHEDA: 2008 | AUTORE: Laurenzi, Elsa | REF. SCIENT. : Tortorella, Stefano | AGGIORNAMENTO: 2017 | COMPILAZIONE/REVISIONE A CURA DI: D’Anna, Carmen