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Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6826
Regio XIII, via di S. Domenico, Dolocenum, vestibolo, tessellato bicromo geometrico – Roma  ( RM)

EDIFICIO: tempio
La presenza del santuario di Giove Dolicheno sull’Aventino, il Dolocenum, era nota dalle fonti, tra le quali i Cataloghi Regionari, e da alcuni rinvenimenti localizzati tra S. Alessio e S. Sabina; la scoperta della struttura avvenne nel 1935, durante i lavori per la costruzione di una fognatura in via S. Domenico; dopo lo scavo l’area venne ricoperta ed è dunque inaccessibile. L’edificio, rinvenuto a m 4.50 di profondità, ha un’ampiezza di m 22.60 x 12; ne furono scavati il lato lungo settentrionale e parte dei lati brevi. L’area, probabilmente in origine scoperta, era racchiusa da un muro (parte in opus reticolatum, parte in laterizio) decorato da un bugnato di stucco e da intonaco dipinto di rosso, datato dai bolli laterizi all’epoca di Antonino Pio (post 138 d.C.). Successivamente fu coperta da un tetto (bolli dell’età di Commodo e dei Severi) e, nel III secolo, suddivisa in più ambienti. L’edificio si sviluppava lungo una pianta assiale, articolata in atrio, sala centrale e sala posteriore; tutte conservavano parte della pavimentazione originale. L’ambiente centrale e principale deve identificarsi nel cenatorium; qui furono rinvenuti i resti dell’altare e numerose epigrafi, tra le quali una grande iscrizione dedicatoria (CIL VI, 366, 406-13, 30758-30761). L’ambiente era preceduto da un vestibolo che fungeva da ingresso; alle spalle della sala principale era un secondo ambiente, di cui si ignora la funzione. Il tempio si addossava sul lato settentrionale ad ambienti affrescati e coperti a volta, di età augustea. L’edificio conobbe vari restauri nel corso del IV secolo, quando il culto sincretistico conobbe il suo apice (P. CHINI, in LTUR III, Roma 1996, pp. 133-134). La pianta edificio è tratta da COLINI 1935.

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo III d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici

AMBIENTE: vestibolo
L’ingresso all’aula di culto avveniva tramite un ambiente a pianta quadrangolare, attraverso una grande porta aperta sulla sua parete orientale (il lato W del cenatorium); questo vano, da interpretare come il vestibolo del tempio, presentava sul lato settentrionale una grande nicchia riccamente decorata nella parte alta da quattro nicchie minori (una delle quali venne in seguito tamponata) e, al di sotto, da mosaico e crustae marmoree. Un bancone coperto da una lastra di marmo era nella parte inferiore. Il vano conservava parzialmente il pavimento originale.

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo III d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici, stilistici ed epigrafici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1935

Regio XIII, via di S. Domenico, Dolocenum, vestibolo, tessellato bicromo geometrico

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: bicromo

Il pavimento si presenta come un tessellato bicromo parzialmente conservato in situ a decorazione geometrica con un reticolato di fasce monocrome con quadrati nei punti di incrocio, in colori contrastanti (DM 142a), così descritto in bibliografia: "per quanto unito alla sala precedente da una vasta apertura il mosaico pavimentale si mostrava qui più fine, denotando una distinzione" (COLINI 1935, p. 148).

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo III d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

BORDO

Elemento non presente

CAMPO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 142a – reticolato di fasce monocrome con quadrati nei punti di incrocio, in colori contrastanti
Referenza fotografica: da COLINI 1935

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Roma, Tempio di Iuppiter Dolichenus)
Lo scavo è stato reinterrato e dunque il monumento e le sue pavimentazioni sono inaccessibili.

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Colini, A.M. 1935, La scoperta del santuario delle divinità dolichene sull’Aventino, in Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma, Roma, p. 148.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Laurenzi, Elsa, Regio XIII, via di S. Domenico, Dolocenum, vestibolo, tessellato bicromo geometrico, in TESS – scheda 6826 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6826), 2009
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6826

DATA SCHEDA: 2009 | AUTORE: Laurenzi, Elsa | REF. SCIENT. : Tortorella, Stefano | AGGIORNAMENTO: 2014 | COMPILAZIONE/REVISIONE A CURA DI: Angelelli, Claudia