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Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6891
Regio XIII, chiostro di S. Sabina, pozzo 14, tessellato – Roma  ( RM)

edificio residenziale/insula
Negli anni ’30 i complessi di S. Sabina e S. Alessio subirono numerosi interventi; uno di questi fu la cessione al Comune di Roma – che lo destinò al pubblico usufrutto – tanto dell’orto compreso tra le due basiliche, quanto del giardino recintato dalle mura medievali del Castello dei Savelli (l’attuale Giardino degli Aranci). Le due aree vennero collegate attraverso una passeggiata pedonale pensile, attualmente non praticabile, sostenuta da ventiquattro piloni in opera muraria. Per la loro costruzione furono realizzati altrettanti pozzi di fondazione (lato circa m 1.5), di profondità variabile; in tutti i pozzi si riscontrò un notevole spessore di materiale di scarico e di ruderi (mediamente per una profondità di m 9, con un massimo di m 12.60 di profondità: cfr CHINI 1997, p. 766). I lavori portarono alla scoperta di molte strutture addossate alla pendice settentrionale dell’Aventino, pertinenti per lo più ad edifici residenziali a più piani di epoca imperiale; molti i lacerti di rivestimenti parietali e pavimentali rinvenuti (COLINI 1939, p. 66). Dagli archivi Colini risulta che particolarmente importanti furono i pozzi 11, 14 e 15, realizzati in corrispondenza del chiostro trecentesco di S. Sabina, che portarono alla scoperta di vari ambienti posti a quote diverse. Per la particolare caratteristica dei lavori, e per la mancanza di una precisa documentazione, purtroppo non è possibile stabilire al giorno d’oggi la tipologia cui gli edifici scoperti erano pertinenti, né la loro planimetria, la destinazione degli ambienti o i loro rapporti; spesso anche la cronologia può essere indicata solo su base stilistica. Data però la tipologia degli ambienti e delle pavimentazioni è plausibile che gli ambienti intercettati siano pertinenti ad edifici di carattere residenziale e/o commerciale ("insulae"?).

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo II d.C. (3° q) al secolo III d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

AMBIENTE: non determinato
L’ambiente, non documentato, è stato rinvenuto in corrispondenza del pozzo 14, eseguito nel chiostro trecentesco di S.Sabina; alla profondità di m 1 sotto il livello del chiostro si rinvenne un mosaico bicromo con disegni geometrici del quale non si realizzarono né documentazione fotografica, né grafica; ad un livello ancora inferiore (non sappiamo di quanto) si rinvenne un vanocon volta a botte che conservava scarsi lacerti, molto rovinati, del rivestimento parietale (affreschi con decorazioni rosse su fondo monocromo giallo) e pavimentale (un tessellato bicromo a motivo geometrico). L’ambiente comunicava con un altro vano (rinvenuto attraverso il contiguo pozzo 15) che presentava la medesima decorazione parietale ed un’affine pavimentazione. Realizzando un foro nel pavimento si scoprì inoltre l’esistenza di un piano inferiore, con almeno altri due vani realizzati in laterizio, anch’essi coperti a volta, che conservavano traccia di due successivi sistemi decorativi parietali: il recenziore, in stile lineare rosso-verde su fondo bianco, con elementi decorativi geometrici e figurativi, copriva un sistema a decori rossi su fondo giallo (CHINI 1997, fig. 11); lo scavo non venne portato a termine e quindi non sappiamo se questi vani conservassero la pavimentazione antica, né di stabilirne la tipologia.

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo II d.C. (3° q) al secolo III d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1936

Regio XIII, chiostro di S. Sabina, pozzo 14, tessellato

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: bicromo

Tratto di tessellato bicromo a decoro geometrico: composizione di esagoni allungati obliqui e triangoli mistilinei (DM 211e). Abbondante uso di tessere sparse di colore contrastante su tutta la superficie pavimentale.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo III d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

BORDO

Specifiche tecniche

Dimensioni Metriche Tessere: Non documentate cm

CAMPO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: Non documentate. cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 211e – composizione ortogonale di esagoni allungati obliqui, tangenti per tutti gli angoli, con i lati maggiori concavi formanti triangoli mistilinei, in colori contrastanti
Referenza fotografica: da CHINI 1997, fig. 9

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Chini, P. 1997, Lacerti di mosaico scoperti negli anni ’30 sull’Aventino, in Atti del IV Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Palermo, 9-13 dicembre 1996), Ravenna, pp. 766-767, fig. 9.
Colini, A.M. 1939, Regione XIII- Aventinus. Pendice verso il Tevere, in Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma, Roma, p. 286.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Laurenzi, Elsa, Regio XIII, chiostro di S. Sabina, pozzo 14, tessellato, in TESS – scheda 6891 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6891), 2009
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6891

DATA SCHEDA: 2009 | AUTORE: Laurenzi, Elsa | REF. SCIENT. : Tortorella, Stefano | AGGIORNAMENTO: 2014 | COMPILAZIONE/REVISIONE A CURA DI: Angelelli, Claudia