
Sul lato E della corte centrale si aprono gli ambienti 7 e 8, vani di soggiorno dai rivestimenti in tessellato geometrico e figurato, alle cui spalle, separati da un elemento di raccordo, forse un corridoio di forma irregolare, sono collocati gli ambienti 9 e 10, quest’ultimo pavimentato in mosaico con scene di lotta. L’orientamento leggermente diverso degli ultimi due vani e la presenza in entrambi di sistemi di riscaldamento a pavimento e a parete, li identifica quali locali di soggiorno riscaldati, oppure con un piccolo complesso termale privato, comunque collegato alla domus.
A N e ad O della corte centrale si può ipotizzare la presenza di altre stanze, attualmente non identificate ad eccezione dell’ambiente 11. A questo apparteneva il lacerto musivo rinvenuto nell’area un tempo occupata dal sacello di San Zaccaria, speculare al Mausoleo di Galla Placidia sull’ardica della chiesa di Santa Croce. La scansione cronologica delle fasi costruttive e di restauro della domus non è attualmente identificabile in maniera sicura. Lo stesso momento d’impianto, molto dibattuto, oscilla tra l’età augustea e la fine del II sec.d.C. L’ipotesi accettata pone la prima fase costruttiva tra l’età augustea e il I sec.d.C. con interventi di ristrutturazione probabilmente all’inizio del II sec.d.C.; già al principio del III sec.d.C. la domus venne abbandonata (Planimetria tratta da "Atria longa patescunt", in corso di stampa).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
ambiente di rappresentanzaAmbiente 1: ambiente di forma rettangolare, molto probabilmente affacciato sul braccio S della corte centrale, con funzione di rappresentanza. Collocato tra il vano 5 e la corte scoperta 3, l’ambiente 1, uno più vasti della domus, presenta una pavimentazione decorata da un motivo a muratura isodoma. Il limite meridionale dovrebbe essere costituito dalla fognatura (a), che corre ortogonalmente ad un tratto di parete rinvenuta a S (Planimetria tratta da "Atria longa patescunt", in corso di stampa).
Lunghezza: >12.5 m – Larghezza: 8.7 m
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Data: 1982
Domus di via Galla Placidia 5, amb. 1, opus sectile a mura isodome
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: tricromo
Rivestimento a copertura unitaria, geometrico, oggetto d’interventi di restauro o di ampliamento. Il pavimento è costituito da una stesura in opus sectile a struttura isodoma data da listelli rossi disposti intorno a rettangoli bianchi. Al di sotto del portico meridionale della chiesa, la tecnica costruttiva risulta essere in tessellato, piuttosto che in opus sectile, di rettangoli bianchi e listelli neri.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Lunghezza: >12.5 m; Larghezza: 8.7 m;
BORDO
Elemento non presente
Specifiche tecniche
Lunghezza: >12.5 m – Larghezza: 8.7 m
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile con inserti di tessellato)
Dimensioni Generiche Tessere: grandi
Dimensioni Metriche Tessere: 1.5 cm di lato cm
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 139a – Struttura isodoma | 44,5 cm x 55,5 cm |
CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ
Restauri antichi: In un momento non precisato l’opus sectile è stato sostituito da un medesimo disegno ma in tessellato bianco e nero.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
George, M. 1997, in The Roman Domestic Architecture of Northern Italy, Oxford, p. 55, fig. 42.Grandi, M./ Esposito, M. 1996, Sectilia pavimenta delle Marche e della Romagna. , in Atti del III Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Bordighera, 6-10 dicembre 1995), Bordighera (IM), p. 435.Graziani, S. 2010, Abitare in città nella Romagna romana. La documentazione archeologica (I sec.a.C.-III sec.d.C.), in Cultura abitativa nella Cisalpina romana. 1. Forum Popili., Firenze, p. 83, fig. 46.Maioli, M.G. 1986, Appunti sulla tipologia delle case di Ravenna in epoca imperiale., in Seminario Internazionale di Studi su “La Macedonia iugoslava”, Atti del convegno (Ravenna, 15-22 marzo 1986), Ravenna, pp. 199, 201, fig. 1.Maioli, M.G. 1994, Nuovi ritrovamenti di mosaici romani geometrici bianconeri in Romagna., in Atti del I Colloquio dell’ Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Ravenna, 29 aprile-3 maggio 1993), Ravenna, p. 231.Maioli, M.G. 2000, Edilizia privata: gli aspetti culturali e architettonici., in Aemilia. La cultura romana in Emilia Romagna dal III secolo a.C. all’età costantiniana, Catalogo della mostra (Bologna, 18 marzo-16 luglio 2000), Venezia, p. 181.Manzelli, V./ Grassigli, G.L. 2001, Abitare a Ravenna. Edilizia privata e apparati decorativi nelle domus ravennati di età romana., in Ravenna romana, Ravenna, p. 157, fig. 27.Manzelli, V. 2000, in Città romane, 2. Ravenna, Roma, p. 62, fig. 20.Pavan, G. 1984-1985, I mosaici della chiesa di S. Croce a Ravenna, vecchi e nuovi ritrovamenti., in Felix Ravenna, Ravenna, p. 363, figg. 14-15.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Quarello, Manuela, Domus di via Galla Placidia 5, amb. 1, opus sectile a mura isodome, in TESS – scheda 8545 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8545), 2010
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8545