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Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8952
Villa S. Rocco, vano 1, tessellato con motivi a transenna – S. Rocco – Francolise  ( CE )

edificio residenziale/villa
In località S. Rocco (1), alle pendici della collina di monte Telefono, si trovano le strutture pertinenti ad una villa, venuta alla luce nel 1938 e scavata sistematicamente solo fra il 1962-1966 sotto la guida di M. A. Cotton. Della villa, che si trova ai margini dell’ager Falernus, sono state individuate due grandi fasi costruttive: la fase I (100/90-30 a.C) e la fase II (30 a.C./metà del II secolo d.C.) suddivise, a loro volta, in due sottofasi (fase I A: 100/90 a.C.-50 a.C.; fase I B: 50 a.C.-30 a.C.; fase 2 A: 30 a.C.-metà del I secolo d.C.; fase 2 B: metà del I secolo d.C.-metà del II secolo d.C.). Durante la fase I A (100/90 a.C.-50 a.C.) la villa, caratterizzata da ambienti con murature in opera incerta, si disponeva su due terrazze: sulla terrazza superiore era ubicata la pars urbana, mentre su quella inferiore la pars rustica. L’edificio, di pianta rettangolare, aveva gli ambienti (A, D, E, F) disposti ad "L" attorno ad un cortile chiuso (B) con pavimentazione in cementizio. L’ambiente A, con pavimentazione musiva, e l’ambiente D erano probabilmente dei vani di rappresentanza, mentre gli ambienti E ed F erano forse dei cubicoli. Sul terrazzo superiore, posto ad est, si trovava una cisterna, mentre in quello inferiore gli ambienti produttivi, fra cui il vano H con pavimentazione in cementizio. Con la fase I B (50 a.C.-30 a.C.) il vano A viene allargato mentre i vani D, E ed F vengono suddivisi in ambienti minori (D1, D2, D3, D4, E1, E2, F1). In età augustea, corrispondente al momento iniziale della fase II A (30 a.C.-metà del I secolo d.C.) avviene una radicale ristrutturazione della villa attraverso l’obliterazione delle precedenti strutture e la realizzazione di nuovi ambienti con murature sempre in opera incerta e pavimenti finemente decorati. La pars urbana, costituita da 26 ambienti, ruota attorno ad un peristilio ionico munito di pavimentazione in tessellato, al quale si poteva accedere attraverso un vestibolo a "T" (1). Attorno al peristilio si disponeva una serie di ambienti con funzioni di rappresentanza e di servizio, della quale facevano parte i cubicoli 2, 3, 18, 19, 20, 23, 24, il triclinio 5, il tablino 4 e l’esedra 6. A nord, un corridoio (7) permetteva di raggiungere gli ambienti di servizio, fra cui la cucina (10), con pavimento in opera spicata. Facevano parte della pars urbana anche gli ambienti 12, 13, 14, ubicati a nord del peristilio, e gli ambienti dal 17 al 26, con funzione di soggiorno e muniti di pavimentazioni musive. La pars rustica occupava una terrazza di circa mq 850 ad est di quella urbana ed era separata da questa attraverso una strada. A nord del cortile 1 si apriva una serie di ambienti (40-43) con pavimentazione in bipedali, interpretati come stanze d’abitazione del vilicus e della sua famiglia. Attorno alla metà del I secolo d.C., corrispondente al momento iniziale della fase II B (metà del I secolo d.C.-metà del II secolo d.C.), vengono aggiunte tre nuove strutture caratterizzate da murature con paramento in opera reticolata con ricorsi in laterizio: un impianto termale nella pars urbana, una figlina ed un "oletum" nella pars rustica. L’impianto termale, con frigidario (8), calidario e laconico, viene realizzato attraverso l’unione dei vani 7, 8, 9, 27 e 28. La figlina era ubicata presso l’angolo nord-occidentale del cortile 2 (vani 48, 49, 50, 38), mentre l’impianto per la produzione dell’olio presso l’angolo nord-orientale dello stesso cortile (vani 53, 54). La villa, che continua ad essere utilizzata sino al II secolo d. C., vede, a partire dall’età antonina, un periodo di declino. (La planimetria è una rielaborazione da Cotton, Métraux 1985, p. 39, fig. 7. La pianta della località dell’edificio è tratta da Cotton, Métraux 1985, p. 2, fig. 2.).

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

AMBIENTE: vestibolo
Ambiente 1: si tratta del vestibolo della villa, realizzato durante la II fase edilizia (fase II A, 30 a.C. – 50 d.C.). Attraverso una triplice entrata si accede al vestibolo con pianta a "T". Il passaggio era scandito da delle soglie andate perdute. Il pavimento è in tessellato a motivi geometrici, mentre i muri erano intonacati di rosso. (La planimetria dell’ambiente è una rielaborazione tratta da Cotton, Métraux 1985, p. 39, fig. 7).

Lunghezza: 9.80 m – Larghezza: 3.20 m

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1962 – 1966 – Ente responsabile: British School at Rome

Villa S. Rocco, vano 1, tessellato con motivi a transenna

Rivestimento con scansione: a più unità decorative

Tessellato policromo a motivi geometrici. Gran parte del rivestimento è andato perduto: ciò che rimane è una porzione di pavimento pertinente al "corridoio" (a) che conduceva al peristilio e la soglia (b) che separava il vestibolo dal peristilio stesso. Il "corridoio", che costituisce il braccio corto della "T", presenta un tessellato con motivo a doppio reticolato diritto ed obliquo di linee doppie e linee triple bicrome e dentate, formante triangoli. La soglia, invece, presenta una fila di rettangoli dritti e sdraiati, adiacenti, caricati da losanghe (rettangoli laterali) e da un motivo a meandro a doppie "T" diritte e sdraiate di svastiche a giro doppio (rettangolo centrale). Le porzioni laterali della pavimentazione sono andate perdute. Del rivestimento rimane, attualmente, un lacerto di tessellato bianco (m 0.71×0.23) lungo il muro sud.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: Strato 1: spessore cm 5, ciottoli calcarei. Strato 2: spessore cm 5, ciottoli calcarei, grumi di malta, malta e calce in rapporto 4:1. Strato 3: spessore cm 9, malta e calce in rapporto 5:1. Strato 4: calce e polvere di marmo.

Unità decorative

Parte dell’ambiente: vestibolo
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo

Tessellato a motivi geometrici. Il rivestimento che orna il passaggio del vestibolo che conduce al peristilio si caratterizza per la presenza di un pannello di m 1.75 x 1.75 caratterizzato da un motivo a doppio reticolato diritto ed obliquo di linee doppie e linee triple bicrome e dentate, formante triangoli (motivo a transenna). Il reticolato è in tessere bianche, mentre i triangoli di risulta sono policromi, resi con tessere dai colori complementari: rosa/rosso, nero/verde, giallo/ocra. Il bordo è costituito, dall’esterno verso l’interno, da una linea tripla bianca (spessore cm 3) e da una fascia monocroma nera di 8 filari di tessere (spessore cm 8). Il pannello è inserito all’interno di un tessellato bianco ad ordito di filari paralleli.

BORDO
Specifiche tecniche
Lunghezza: 1.75 m – Larghezza: 1.75 m
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1t – linea tripla
DM 1y – fascia monocroma
CAMPO
Specifiche tecniche
Lunghezza: 1.65 m – Larghezza: 1.65 m
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 126b – doppio reticolato diritto ed obliquo di linee doppie e di linee triple bicrome dentate (formante triangoli) ("transenna")
Referenza fotografica: immagine da Cotton, Métraux 1985, tav. XXVI a

Parte dell’ambiente: soglia
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo

Tessellato policromo caratterizzato da una fila di tre rettangoli diritti e sdraiati, adiacenti, il rettangolo centrale con motivo a meandro di doppie "T" diritte e sdraiate di svastiche a giro doppio, i rettangoli laterali caricati da losanghe inscritte. La composizione è inquadrata da una fascia monocroma nera di 4 filari di tessere che delinea gli spazi rettangolari. Il meandro è formato da due file di tessere bianche su fondo nero. La losanga a sinistra, in tessere verdi, è incorniciata da una fascia verde di quattro filari di tessere; i triangoli di risulta sono bordati da una linea doppia bianca e campiti da tessere verde chiaro (triangoli di destra) e gialle (triangoli di sinistra). La losanga è formata, dall’esterno verso l’interno, da una linea doppia rosa, da una linea tripla gialla e da una linea doppia bianca a cui fanno seguito due linee doppie in tessere verdi e bianche. La losanga di destra, in tessere bianche, è formata, dall’esterno verso l’interno, da una linea doppia bianca, da una linea tripla traforata, da una linea doppia bianca, a cui fanno seguito due linee doppie in tessere verdi e rosa. I quattro triangoli di risulta, in tessere bianche, sono bordati da una linea doppia nera. La soglia è inquadrata da una linea tripla bianca ed è separata dal peristilio da un bordo in tessellato bianco con tessere disposte ad ordito di filari paralleli.

BORDO
Specifiche tecniche
Lunghezza: 2.04 m – Larghezza: 0.70 m
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1t – linea tripla
DM 1y – fascia monocroma
CAMPO
Specifiche tecniche
Lunghezza: 2.04 m – Larghezza: 0.70 m
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 37d – meandro a doppie T diritte e sdraiate di svastiche a giro semplice
DM 18c – fila di quadrati e di rettangoli diritti, delineati, adiacenti, i quadrati sottolineati da una linea doppia, i rettangoli campiti e caricati da una losanga inscritta in colore contrastante
Referenza fotografica: immagine da Cotton, Métraux 1985, tav. XXVI a

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: area archeologica (Villa romana in località San Rocco)

Restauri moderni: Un primo intervento è stato eseguito in occasione della scoperta. E’ stato effettuato un consolidamento in seguito al quale il pavimento è stato lasciato in situ.

Villa romana in località San Rocco (Riferimento: Ufficio Scavi di Sessa Aurunca (Piazza Castello).) via di San Rocco – Francolise (CE)

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Cotton, A. M./ Métraux, G.P.R 1985, in The San Rocco Villa at Francolise, London-New York, pp. 92-94, tavv. XXVI, a; XXVIIa.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Succi, Silvia, Villa S. Rocco, vano 1, tessellato con motivi a transenna, in TESS – scheda 8952 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8952), 2010
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8952

ISPEZIONE: 2011 | DATA SCHEDA: 2010 | AUTORE: Succi, Silvia | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca