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Durante la prima fase, tra la fine del V sec. d.C. e l’inizio del VI sec. d.C., la strada viene defunzionalizzata mediante la costruzione dell’ingresso trasversale 1, la cui pavimentazione in mosaico denuncia immediatamente l’alto livello del complesso in esame. Il settore N mantiene in realtà l’assetto planimetrico assunto già nel IV sec. d.C. (cfr. domus N di via D’Azeglio 47, descrizione dell’edifico, terza fase abitativa): gli ambienti 11 e 12, pavimentati in opus sectile (vedi schede degli ambb. 11 e 12 in domus N di via D’Azeglio 47), rimangono esattamente gli stessi e corrispondono rispettivamente alle stanze 3 e 4 del nuovo contesto. In maniera analoga la corte scoperta 5, priva di pavimentazione, esiste già come tale dal IV sec. d.C., mentre la stanza 2, precedentemente un ingresso completamente aperto sulla strada e privo di pavimento, viene ora dotata di un complesso tessellato policromo. Nel vano 7, uno spazio di servizio destinato ai visitatori della casa, trova posto una latrina ed il pavimento continua ad essere un semplice battuto di terra. Declassato risulta invece il vano 6, probabilmente un altro spazio di servizio, in cui un battuto di terra copre il precedente mosaico di V sec. d.C. (cfr. amb. 10 domus N di via D’Azeglio 47). Nel settore S del palazzetto, la stanza 8, pavimentata in tessellato geometrico policromo, è stata variamente interpretata: una stanza di soggiorno in fondo al corridoio 10, o un vano di passaggio analogo all’ambiente 2, simmetrico rispetto all’ingresso 1. Indipendentemente dalla funzione, su di essa si apriva ad E l’ambiente 9, anch’esso pavimentato in tessellato, mentre della stanza 14, ad O, pavimentata in semplice cementizio, non si conoscono gli accessi. Nell’estremo angolo O dello scavo si trova l’ambiente 13 che assieme ai vani 11 e 12 costituisce la parte scoperta e non pavimentata della casa. Infine anche la lettura dei vani 15, 16 e 17, in questo momento dotati rispettivamente di un pavimento in cementizio e di rivestimenti in opus sectile, cambia a seconda che si riconosca in essi un ninfeo monumentale gravitante sulle strutture per l’acqua della corte 13, o una serie di piccoli ambienti collegati al corridoio 10.
Durante la seconda fase, collocata circa alla metà del VI sec. d.C., il settore S del palazzetto va incontro ad importanti cambiamenti. I vani 11 e 12, precedentemente aree scoperte, vengono ora dotati di una pavimentazione in opus sectile, mentre l’ambiente 14, prima in cementizio, riceve ora un tessellato policromo con pseudoemblema figurato.
La terza fase di vita del complesso abitativo si situa tra la fine del VI sec. d.C. e l’inizio del VII sec. d.C. Gli interventi più rilevanti riguardano le stanze già modificate nelle fase precedente: gli ambienti 11 e 12 perdono infatti il rivestimento in opus sectile in favore di una nuova pavimentazione in tessellato geometrico. La stanza di rappresentanza 10 viene ampliata ed il nuovo tessellato, posto in continuità con quello precedente, presenta una complessa decorazione policroma.
L’abbandono dell’area si data a partire dal VII sec. d.C., momento in cui nell’area si imposta una necropoli (Planimetrie tratte da "Atria longa patescunt", in corso di stampa; prima, seconda, terza fase).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (4° q) al secolo VI d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
AMBIENTE: non determinatoAmbiente 8: prima fase: ambiente rettangolare, pavimentato in tessellato, collocato nel settore S del palazzetto bizantino. Il pessimo stato di conservazione delle murature non consente di stabilire se fosse o meno accessibile dal vano 1. In caso affermativo la stanza avrebbe funzionato quale elemento di snodo per il settore S dell’abitazione, analogamente all’ambiente 2 nel settore N; in caso contrario si troverebbe posizionata in fondo al corridoio 10, assumendo funzione di stanza di soggiorno o da letto (Planimetria tratta da "Atria longa patescunt", in corso di stampa, prima fase).
Lunghezza: 9 m – Larghezza: 6 m
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (4° q) al secolo VI d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Data: 1994
Palazzetto bizantino, via D’Azeglio 47, amb 8, tes di ottagoni concavi
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo
Rivestimento costituito da un bordo a fila di quadrati e rettangoli sdraiati, adiacenti, e da un campo a composizione ortogonale di ottagoni concavi caricati di quadrati anch’essi concavi, formanti pelte. L’effeto complessivo risulta essere di circoli tangenti che circoscrivono quadrilobi. Al momento dello scavo il rivestimento si conservava in maniera piuttosto lacunosa, tale comunque da permettere una ricostruzione pressochè completa dello schema decorativo.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (4° q) al secolo VI d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Lunghezza: 9 m; Larghezza: 6 m;
BORDO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli | ||
DM 1a – linea semplice | ||
DM 1y – fascia monocroma | ||
var. DM 18e – fila di quadrati e di rettangoli sdraiati, adiacenti, delineati e caricati rispettivamente da un nodo di Salomone e da una losanga |
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 167b – composizione ortogonale di ottagoni adiacenti (formanti quadrati), delineati, gli ottagoni concavi caricati da un quadrato concavo iscritto formante pelte (con effetto di circoli tangenti che circoscrivono i quadrilobi) | fioroni compositi di loti trifidi, quadrifogli, nodi di Salomone |
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Baldini Lippolis, I. 2004, Gli ambienti., in Archeologia urbana a Ravenna. La “Domus dei Tappeti di Pietra”. Il complesso archeologico di via D’Azeglio., Ravenna, pp. 90-91, figg. 116-121.Maioli, M.G. 1993, Ravenna, via D’Azeglio, n. 47. Complesso archeologico., in Studi e documenti di archeologia, Bologna, p. 357, fig. 56.Maioli, M.G. 1994, Il complesso archeologico di via D’Azeglio a Ravenna: gli edifici di epoca tardoimperiale e bizantina; relazione preliminare., in Seminario Internazionale sul tema: “Ravenna, Costantinopoli, Vicino Oriente”, Atti del convegno (Ravenna, 12 – 16 settembre 1994), Ravenna, p. 56, fig. 2.Maioli, M.G. 1996, I mosaici del complesso di via D’Azeglio in Ravenna., in Atti del III Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Bordighera, 6-10 dicembre 1995), Bordighera, p. 337, fig. 1.Maioli, M.G. 2003, Comune di Ravenna. La stratificazione urbana di via d’Azeglio., in Viaggio nei siti archeologici della provincia di Ravenna, Ravenna, p. 17, figg. 1, 2.Marini Calvani, M./ Maioli, M.G. 1995, in I mosaici di via D’Azeglio in Ravenna, Ravenna, p. 52, fig. 32.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Quarello, Manuela, Palazzetto bizantino, via D’Azeglio 47, amb 8, tes di ottagoni concavi, in TESS – scheda 9021 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9021), 2010
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9021