
L’edificio di età romana, situato nelle vicinanze di una vasta necropoli, si estendeva nel settore O della chiesa, occupato dal nartece, dai tratti terminali delle tre navate e dalle aree esterne adiacenti; attualmente l’edificio è interpretato come una villa dotata di un impianto termale (Augenti 2010), mentre sembra essere poco plausibile ricondurre l’impianto ad un complesso termale di tipo pubblico come invece sostenuto da altri (Maioli 1990).
I nuovi scavi hanno permesso di rintracciare anche ceramica sigillata italica, permettendo quindi di riferire la fase più antica di frequentazione dell’area all’età augustea; una notevole fase di ampliamento e monumentalizzazione, tuttavia, si ha in età adrianea, testimoniata dai numerosi bolli laterizi dell’imperatore rintracciati nelle murature, oltre che dai pavimenti musivi; altri interventi si datano inoltre all’età antonina e all’età severiana.
L’ambiente 1, pavimentato in battuto, costituiva il probabile ingresso all’impianto, e si apriva, a S, verso l’esterno o verso un ambiente non identificato, e ad O, verso l’ambiente 2, una stanza di passaggio dotata di un piano pavimentale in cementizio decorato. Due soglie nella parete N di quest’ultimo immettevano nel vano 10, in semplice tessellato monocromo, la cui esistenza autonoma venne meno in un secondo momento quando il muro che lo divideva dal vano 7 fu abbattuto e le pavimentazioni in tessellato unite. Analogamente le stanze 5 e 6, unitamente corridoio 7, persero ad un certo punto i muri divisori, sì che i loro accessi originari non sono più ricostruibili. Ad E di questo gruppo di stanze, tutte pavimentate con tessellati geometrici complessi, si trovava la vasca 3, le cui pareti erano rivestite in cementizio impermeabilizzante e lastre di marmo, ed il cui fondo presentava un opus sectile geometrico parzialmente conservato; nella vasca è stato individuato anche il basamento per una statua. A N l’ambiente 9, solo parzialmente indagato, mise in luce un rivestimento pavimentale del tutto simile a quello rinvenuto nella stanza 2, mentre ad O, una vasta area caratterizzata dalla presenza di suspensurae, denuncia l’esistenza di un ampio ambiente riscaldato (amb. 8) la cui pavimentazione non si è conservata. Tra questo e la corte 2, si inseriva l’ambiente 4, con rivestimento in esagonette fittili. La sua funzione rimane incerta tra area cortilizia interna, o vasca: la quota pavimentale ribassata e la presenza di una canaletta qui originata e collegata alla vasca 3, sembra tuttavia confermare l’interpretazione del vano quale ulteriore vasca. Nella campagna di scavo del 2007, infine, è stato individuato anche un pavimento in opus sectile di cui si conservavano solo le impronte delle lastrine nella malta di allettamento; non è nota, tuttavia, la posizione di tale pavimento nella planimetria dell’edificio.
(Planimetria tratta da Maioli 1990, in verde le fondazioni della chiesa di San Severo).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (2° q) al secolo II d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
AMBIENTE: corridoioAmbiente 7: ambiente rettangolare, collocato ad O della stanza 5, ed a S dell’ambiente 6. La forma allungata, le dimensioni ridotte e la pavimentazione in tessellato geometrico ad impaginazione iterativa, hanno suggerito per l’ambiente in esame una funzione di corridoio. Di questo non sono noti gli accessi in quanto i muri divisori vennero rasati e la pavimentazione unita a quella delle adiacenti stanze 5 e 6, durante il V sec.d.C.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (2° q) al secolo II d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Data: 1966
Edificio sotto San Severo, amb. 7, tess. ad ottagoni intersecantesi
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: bicromo
Rivestimento in tessellato geometrico con composizione di ottagoni irregolari intersecantesi, adiacenti sui lati minori, disegnata in nero su fondo bianco. La planimetria dello scavo mostra il rinvenimento di un lacerto di forma irregolare delle dimensioni di circa 1 x 3 m.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (2° q) al secolo II d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
BORDO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: non documentato
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Specifiche tecniche
Lunghezza: 4.25 m – Larghezza: 1 m
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 169a – composizione ortogonale di ottagoni irregolari, intersecantisi e adiacenti sui lati minori (formanti quadrati ed esagoni allungati), delineata |
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Augenti, A. 2010, San Severo: archeologia di un complesso monumentale, in La Basilica ritrovata. I restauri dei mosaici antichi di San Severo a Classe, Ravenna, Bologna, p. 25.Bermond Montanari, G. 1968, in La chiesa di S. Severo nel territorio di Classe. Risultati dei recenti scavi, Bologna, p. 87, fig. 47.Bermond Montanari, G. 1983, I ritrovamenti nella zona di Classe. , in Ravenna e il Porto di Classe. Venti anni di ricerche archeologiche tra Ravenna e Classe., Bologna , p. 61.Maioli, M.G./ Stoppioni, M.L. 1987, La basilica di S. Severo e la casa romana. , in Classe e Ravenna fra terra e mare, Ravenna, p. 75.Maioli, M.G. 1986, Appunti sulla tipologia delle case di Ravenna in epoca imperiale., in Seminario Internazionale di Studi su “La Macedonia iugoslava”, Atti del convegno (Ravenna, 15-22 marzo 1986), Ravenna, p. 217.Maioli, M.G. 1990, La topografia della zona di Classe. , in Storia di Ravenna. I. L’evo antico. , Venezia, p. 389, fig. 11.Maioli, M.G. 1992, Nuovi dati sul complesso archeologico di S. Severo a Classe (RA): scavi 1981-1991., in Seminario Internazionale di Studi su “Aspetti e problemi di archeologia e storia dell’arte della Lusitania, Galizia e Asturie tra Tardoantico e Medioevo” (Ravenna, 6-12 aprile 1992), Ravenna, p. 507, fig. 2.Maioli, M.G. 1993, Nuovi dati sul complesso archeologico di S. Severo a Classe (RA): scavi 1981-1991., in Seminario Internazionale di Studi su: “L’Albania del Tardoantico al Medioevo, aspetti e problemi di Archeologia e Storia dell’Arte” (Ravenna, 29 aprile – 5 maggio, 1993), Ravenna, p. 232.Manzelli, V. 2000, in Città romane, 2. Ravenna, Roma, p. 188.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Quarello, Manuela, Edificio sotto San Severo, amb. 7, tess. ad ottagoni intersecantesi , in TESS – scheda 9232 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9232), 2010
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9232