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Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9887
Baia, Castello Aragonese, vano D, pavimento in tecnica mista – Baia – Bacoli  ( NA )

edificio residenziale/villa
Nel 1999 in seguito ad alcuni lavori di restauro all’interno del Castello Aragonese di Baia, nel cosiddetto Padiglione Cavaliere, sono stati scoperti i ruderi pertinenti al settore residenziale di una villa romana sulla quale si impostò nel XV secolo la fortezza aragonese. Una prima campagna di scavi è stata condotta nel 2000-2003, mentre la seconda fra il settenbre del 2006 ed il 2008. La villa, che si articolava su terrazzamenti digradanti verso il mare, è il risultato di due grandi fasi edilizie (fase I e fase II), suddivise in sottofasi (fase I a, I b, I c; II a, II b), che si estendono cronologicamente dal II secolo a.C. all’età flavia. Fase I a (II secolo a.C.): appartiene a questa fase l’impianto della villa realizzata su due terrazzamenti. Il livello superiore è occupato dagli ambienti di carattere residenziale ubicati attorno ad un atrio e muniti di terrazze laterali (alfa, beta, delta ed epsilon). Il secondo livello è costituito da ambienti voltati con funzione sostruttiva. Fase Ib (fine del II-inizi del I secolo a.C.). Sono ascrivibili a questa fase alcuni lacerti di pavimentazione in cementizio decorato rinvenuti al di sotto degli ambienti A, G, E e del settore nord dell’atrio D. Delle murature, rasate e sostituite da quelle della fase I c, rimane un tratto con cortina in opera incerta e tracce di pittura a fondo azzurro di I Stile pertinente ad un muro rinvenuto al di fuori dell’ambiente B. E’ ipotizzabile che in questa fase la villa si articolasse in una serie di vani, corrispondenti agli ambienti A-D1, D2, H, E, G, attorno ad uno spazio centrale, forse un atrio (vano D), del quale sono state ritrovate le tracce pertinenti alla preparazione pavimentale. Fase I c (età sillano-cesariana). A questa fase risale un riassetto planimetrico dell’edificio, che assume un carattere monumentale, documentato dalla presenza di nuove pavimentazioni. La villa si articola attorno ad un atrio centrale (vano D), privo di impluvio, dotato di pavimentazione in tessellato ed opus sectile. A nord dell’atrio D si trova il vano G, interpretato come tablino e pavimentato con un tessellato decorato da motivi geometrici. Ad est dell’atrio sono ubicati l’ala D2, con andamento est-ovest, ed il vano D1, entrambi con pavimenti in cementizio decorato. A sud si trova l’ambiente A con pavimentazione in tessellato che ricopre quella in cementizio della fase I b. Le terrazze vengono dotate di pavimentazioni in cementizio. Il lato occidentale della villa è più scarsamente conservato. Sono stati rinvenuti due pavimenti in cementizio in corrispondenza dell’angolo sud-ovest e nord del vano E. Con la fase II, che si estende cronologicamente dalla fine del I secolo a.C. all’età flavia, vengono messe in atto delle sostanziali modifiche planimetriche attraverso la realizzazione di quattro vani angolari (A, C, H, F), con cortine murarie in opera reticolata ed ammorsature in laterizi, che determinano uno spazio centrale a croce greca che si imposta al di sopra dell’atrio D, del tablino G e dei vani E, D1 e D2 (fase II a: età giulio-claudia). Con l’età flavia (fase II b) viene rialzato il piano di calpestio della villa attraverso una platea in cementizio spessa cm 60, che oblitera le precedenti pavimentazioni, sulla quale vengono stesi nuovi rivestimenti in tessellato ed opus sectile. (La pianta della località è su base IGM 184 III NO; la pianta dell’edificio è tratta da Miniero 2010, p. 440, fig. 1).

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

AMBIENTE: atrio
Vano D. Atrio di tipo tuscanico, privo di impluvio, situato al centro del settore residenziale dell’abitazione. Risale nel suo primo impianto alla fase I a (II secolo a.C.). Durante la fase I c (età sillano-cesariana) viene munito di una pavimentazione in tecnica mista (sectile e tessellato). Durante la fase II b (età flavia), l’ambiente viene ricoperto da uno strato di cemento spesso cm 60, al di sopra del quale viene allettata una pavimentazione in opus sectile della quale rimangono solo le impronte. (La pianta dell’ambiente è tratta da Miniero 2010, p. 440, fig. 1).

Lunghezza: 12 m – Larghezza: 6.50 m

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1999/00/00 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica per le Province di Napoli e Caserta

Baia, Castello Aragonese, vano D, pavimento in tecnica mista

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: centralizzata a emblema/pseudoemblema
Cromia: bicromo

Tessellato monocromo bianco con tessere disposte su filari ad ordito obliquo, bordato, perimetralmente, da una fascia monocroma nera di sei filari di tessere della quale si conservano due tratti in corrispondenza dei lati settentrionale ed orientale. Al centro della pavimentazione si trovava, disposto in senso nord-sud, un riquadro in opus sectile del quale si conservano esclusivamente le impronte delle formelle pertinenti ad un motivo a cubi prospettici. Al centro del riquadro era inserito un emblema, non più esistente, del quale rimane l’alloggiamento.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (2° q) al secolo I a.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

BORDO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1y – fascia monocroma

CAMPO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: opus sectile
tessellato (sectile a base non marmorea?tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
*a cubi prospettici

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: museo/antiquarium (Museo Archeologico dei Campi Flegrei)

Condizione giuridica: proprietà Stato

Museo Archeologico dei Campi Flegrei (Riferimento: Miniero, Paola) via Castello 39 – Baia (Bacoli – NA)

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
De Caro, S. 2000, L’attività della Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta nel 1999, in Magna Grecia e Oriente mediterraneo prima dell’età ellenistica. Atti del trentanovesimo convegno di studi sulla Magna Grecia (Taranto, 1-5 ottobre 1999), Taranto, p. 633.
Miniero, P. 2000, Le origini: la villa romana, in Il Museo archeologico dei Campi flegrei nel castello di Baia, Napoli, pp. 15-22, fig. p. 20.
Miniero, P. 2001, Notizia preliminare sullo scavo della villa romana inglobata nel Castello Aragonese di Baia, in Atti del VII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Pompei, 22-25 marzo 2000), Ravenna, pp. 325-326, figg. 4-6.
Miniero, P. 2010, La villa romana nel Castello di Baia: un riesame del contesto, in Mélanges de l’Ecole française de Rome. Antiquité, Roma, p. 445, fig. 9.
Nava, M. L. 2008, L’attività della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Napoli e Caserta nel 2007 , in Atene e la Magna Grecia dall’età arcaica all’ellenismo. Atti del quarantasettesimo Convegno di Studi sulla Magna Grecia (Taranto, 27-30 settembre 2007), Taranto, pp. 839-843.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Succi, Silvia, Baia, Castello Aragonese, vano D, pavimento in tecnica mista, in TESS – scheda 9887 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9887), 2011
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9887

ISPEZIONE: 2011 | DATA SCHEDA: 2011 | AUTORE: Succi, Silvia | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca