Nel 1993 fu effettuato un sondaggio di emergenza nel settore NE del giardino dell’Istituto Magistrale Regina Margherita, ubicato in Piazza Garibaldi, nell’area N-O del centro di Alba Pompeia (cfr. ubicazione, da M.C. PREACCO, “Prima della cattedrale. L’età romana”, in “La cattedrale di Alba. Archeologia di un cantiere”, a cura di E. Micheletto, Firenze 2013, fig. 13 p. 27: in verde; FILIPPI 1997, sito n. 92). Lo scavo ha messo in evidenza i resti di un edificio a probabile destinazione residenziale, localizzato in una zona marginale dell’Insula VIII, prospettante verso N su uno dei decumani minori (d1): l’occupazione più antica dell’area è documentata dalla porzione di un vano (cfr. planimetria resti, da FILIPPI 1997b, fig. 16 p. 115), che presenta almeno due fasi edilizie (I sec. d.C. e II/III sec. d.C.), attestate da una diversa tecnica costruttiva e da due distinti livelli pavimentali. La presenza di una soglia nel muro N presuppone l’esistenza di almeno un altro ambiente a settentrione, fuori dall’area di scavo e, dunque, non documentato. I materiali ceramici emersi dal potente deposito che sigillava le strutture confermano l’abbandono dell’edificio intorno al IV/V sec. d.C.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Piazza Garibaldi, fase II, cementizio fittile Meglio conservato rispetto al precedente, il piano pavimentale di II fase copre la porzione superstite del muro EO meridionale, rasato. Anche questo pavimento viene definito come "battuto in cocciopesto con inserzione di scaglie litiche", interpretabile come cementizio a base fittile: gli inserti non sembrano costituire un elemento decorativo, ma solo una componente dello strato pavimentale. Foto da FILIPPI 1997b, fig. 17, p. 115.
La porzione superstite dell’ambiente risulta definita a N e S da due lacerti murari tra loro paralleli, orientati EO ed entrambi in opera cementizia (cfr. planimetria resti, da FILIPPI 1997b, fig. 16 p. 115). L’estensione accertata del vano è di 2.15m N-S e di oltre 3.50m EO. Il muro meridionale è largo 0.45m e presenta una facciavista regolare in blocchetti di pietra arenaria locale; il muro settentrionale ha una facciavista in ciottoli fluviali spaccati ed è largo 0.60m, salvo in prossimità di una soglia (larga circa 1.20m), dove presenta uno spessore di soli 0.45m. Il piano pavimentale riferibile a questa prima fase (I sec. d.C.) si attesta a quota -5.74m ed è costituito dal lacerto di cementizio fittile. Fra II e III sec. d.C. il vano viene ampliato verso S con l’erezione di un muro NE-SO, realizzato in opera vittata mista, con doppio corso di mattoni, ciottoli e frammenti laterizi. Un secondo piano pavimentale in cementizio fittile, pertinente a questa seconda fase, si attesta a quota -5.47m e copre la precedente struttura muraria S ormai rasata.
Lunghezza: >3.50 m – Larghezza: 2.15 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Piazza Garibaldi, fase II, cementizio fittile Meglio conservato rispetto al precedente, il piano pavimentale di II fase copre la porzione superstite del muro EO meridionale, rasato. Anche questo pavimento viene definito come "battuto in cocciopesto con inserzione di scaglie litiche", interpretabile come cementizio a base fittile: gli inserti non sembrano costituire un elemento decorativo, ma solo una componente dello strato pavimentale. Foto da FILIPPI 1997b, fig. 17, p. 115.
Specifiche di rinvenimento Data: 1993 – Ente responsabile: SBAPMAE
Piazza Garibaldi, fase I, cementizio fittile
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: non documentato
Del pavimento di fase I sopravvive solo un lacerto ai piedi del muro N, definito come “battuto in cocciopesto con inserzione di scaglie litiche” e steso su uno strato di preparazione con evidente funzione impermeabilizzante. Nella relazione di scavo si annota che il pavimento è uguale a quello di fase, ma che risulta completamente asportato: il piano pavimentale individuato, quindi, potrebbe costituire un semplice strato di preparazione (cfr. Archivio SBAPMAE, Relazioni di Scavo, cartella CN15, 1994). Foto da FILIPPI 1997b, fig. 17, p. 115; rielaborazione grafica P. Da Pieve.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: allettamento di ciottoli impastati con malta biancastra piuttosto consistente, steso su fondo di ciottoli di maggiori dimensioni, conficcati di taglio nel suolo limoso-argilloso.
Specifiche tecniche Lunghezza: 1 m – Larghezza: 0.50 m Identificazione della Decorazione: assente Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 103a – inserti su cementizio
Referenza fotografica: da FILIPPI 1997b, fig. 17, p. 115. Rielaborazione grafica P. Da Pieve.
Filippi, F. 1997, La documentazione archeologica della città, in Alba Pompeia. Archeologia della città dalla fondazione alla tarda antichità, Alba, pp. 114-115, figg. 16-17.
DATA SCHEDA: 2011 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola, Piazza Garibaldi, fase I, cementizio fittile, in TESS – scheda 10244 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10244), 2011