scheda

Alba Pompeia 5, fase II, vano 1, cementizio litico
Alba ( CN )


ALBA POMPEIA 5, COMPLESSO DI VICOLO CERRATO. Indagini archeologiche condotte fra il 1989 e il 1994 in vicolo Cerrato angolo via Vernazza (cfr. ubicazione, da M.C. PREACCO, “Prima della cattedrale. L’età romana”, in “La cattedrale di Alba. Archeologia di un cantiere”, a cura di E. Micheletto, Firenze 2013, fig. 13 p. 27: in verde; FILIPPI 1997, sito n. 81) permisero di documentare i resti di una domus posta nel settore S dell’Insula X, immediatamente a O del cardo massimo e a N della piazza forense, individuata presso l’attuale via Cavour/Piazza Risorgimento (Insulae XVII- XVIII, XXV-XXVIII). L’edificio, oggetto di scavi già nel 1884 per la costruzione di una cantina dell’allora Casa Prandi (segnalati due rivestimenti in tessellato, verosimilmente i medesimi riportati alla luce durante le ultime campagne di scavo), risale al I sec. d.C. e risulta obliterato da un edificio pubblico di fine I – inizio II sec. d.C. (cfr. planimetria resti, da PEPE 2012, "Alba Pompeia 5", fasi I-II, p. 15. Rielaborazione grafica P. Da Pieve), noto come “Templum Pacis” e forse identificabile con un impianto termale, in uso fino al V sec. d.C.
FASE I (prima metà I sec. d.C.). Dell’edificio sono parzialmente noti tre ambienti (vani 1-2, 4), disposti paratatticamente e affacciati verso N su un’area scoperta (3) dotata di canaletta (a). I muri presentano una fattura curata, in conci regolari di arenaria locale (e in parte ciottoli di fiume) legati da poca malta di ottima qualità. Il muro E del vano 1 potrebbe costituire il perimetrale orientale della domus. Per questa fase sono noti due tessellati bicromi (2, 4).
FASE II (seconda metà I sec. d.C.). L’edificio subisce alcune ristrutturazioni interne: il pavimento in battuto del vano 1 viene sostituito da un cementizio litico e la decorazione parietale del cortile 3 viene pesantemente restaurata.
Si segnala infine il recente rinvenimento di alcune strutture murarie in via Bosio (parallela a vicolo Cerrato) forse pertinenti alla medesima domus. Dagli strati di riempimento di un vano sono emersi numerosi lacerti di cementizio a base fittile con punteggiato di dadi bianchi, attualmente conservati nei magazzini del Museo Archeologico F. Eusebio di Alba (PREACCO, DA PIEVE 2013, p. 135 nota 10).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Alba Pompeia 5, fase I, vano 2, tessellato bicromo
Il lacerto pavimentale nell’angolo NE del vano è realizzato in tessellato a tessitura molto fine: al momento dello scavo era visibile una parte del bordo esterno, largo 14cm, realizzato in tessere nere, e una esigua porzione di una fascia bianca, che inquadrava il campo verosimilmente a fondo nero. Foto da FILIPPI 1997b, fig. 38 p. 134; rielaborazione grafica P. Da Pieve.

Alba Pompeia 5, fase I, vano 4, tessellato bicromo
Il mosaico è costituito da un tappeto monocromo bianco, bordato da una doppia banda nera. Della cornice si conserva l’angolo SE, che consente di determinare il limite S del vano. Foto da FILIPPI, CAVALETTO, MENNELLA 1994, tav. XCIX.


Vano 1, fase I (prima metà I sec. d.C.): di forma rettangolare e aperto sulla corte 3, l’ambiente è delimitato a E da un possente muro NS, che prosegue per 6m verso N e costituisce probabilmente il muro perimetrale orientale della casa. A O è invece delimitato da un muro che funge da divisorio con l’adiacente vano 2; la parete verso il cortile presenta le tracce di una soglia, nella II fase (seconda metà I sec. d.C.) dotata di una porta di cui sono ancora visibili i cardini. Per le dimensioni contenute e la disposizione planimetrica, prossima al limite E della domus, è stato interpretato come vano d’ingresso.
FASE I (prima metà I sec. d.C.). Il piano pavimentale è costituito da un battuto pavimentale.
FASE II (seconda metà I sec. d.C.). Sopra una canaletta proveniente dal cortile 3 è posato un pavimento in “signino” (quota -3.73m). A questa fase sembra pertinente anche l’intonaco relativo al rivestimento parietale (bianco, nero e rosso).

Lunghezza: 2.70 m – Larghezza: 2.50 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1992 – Ente responsabile: SBAPMAE

Alba Pompeia 5, fase II, vano 1, cementizio litico

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo

Definito “signino” o “battuto di impasto di malta frammista a scaglie di marmo e pietrisco”, spesso circa 16cm, il pavimento di fase II è interpretabile come un cementizio a base litica. Foto da FILIPPI 1997b, fig. 38 p. 134.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stratigrafici
Misure
Lunghezza: 2.70 m; Larghezza: 2.50 m;
Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: vespaio di ciottoli

Bordo

Elemento non presente

 

Campo

Specifiche tecniche
Lunghezza: 2.70 m – Larghezza: 2.30 m
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base litica senza inserti)

 
 

Referenza fotografica: da FILIPPI 1997b, fig. 38 p. 134. Sulla destra è visibile il lacerto musivo del vano 2 (fase I).
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: situ (Alba, Casa Toppino – Bona)

Alba, Casa Toppino – Bona (Riferimento: Sig. Bona) Via Vernazza 9 – Alba (CN)

Filippi, F./ Cavaletto, M./ Mennella, G. 1994, Notiziario per gli anni 1992-1993. Alba. Interventi nel centro storico. Via Vernazza angolo via Cerrato., in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, Torino, p. 297.
Filippi, F. 1997, La documentazione archeologica della città, in Alba Pompeia. Archeologia della città dalla fondazione alla tarda antichità, Alba, pp. 134-136, fig. 38.
Pepe, M. 2012, Alba Pompeia 5, in Atria Longa Patescunt. Le forme dell’abitare nella Cisalpina romana. Schede e planimetrie, Roma, pp. 29-30.
Preacco, M.C. 2009, Articolazione dello spazio pubblico e documenti di edilizia residenziale nelle città romane del Piemonte sud-occidentale Edilizia residenziale nel Piemonte sud-occidentale
, in Intra illa moenia domus ac Penates (Liv., 46, 39, 5): il tessuto abitativo nelle città romane della Cisalpina, Atti delle Giornate di studio organizzate dal Dipartimento di Archeologia dell’Università di Padova (palazzo del Bo, 10-11 aprile 2008), Roma, p. 252.

DATA SCHEDA: 2011 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola, Alba Pompeia 5, fase II, vano 1, cementizio litico, in TESS – scheda 10279 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10279), 2011

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10279


* campo obbligatorio